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Relazione Tecnica Impianti Elettrici
Progetto Esecutivo
1
CLASSIFICAZIONE DEI LUOGHI.......................................................................................... 3
2
PARAMETRI ELETTRICI E AMBIENTALI ............................................................................. 4
3
ANALISI SOMMARIA DEI CARICHI ...................................................................................... 6
4
INDICAZIONE DELLE SCELTE PROGETTUALI................................................................... 9
5
CATEGORIE OPERE IMPIANTISTICHE IN RELAZIONE AL COMPUTO METRICO AL FINE
DELL'INDIVIDUAZIONE DEGLI INTERVENTI DI PROGETTO ........................................... 28
6
PRESCRIZIONI
NORMATIVE,
MINISTERIALI,
CARATTERISTICHE
TECNICHE
E
FUNZIONALI DEL SISTEMA DI VIDEOSORVEGLIANZA DA REALIZZARE....................... 35
7
PRESCRIZIONI DI LEGGE E RIFERIMENTI NORMATIVI GENERALI ............................... 45
RTP: AREA PROGETTO ASSOCIATI - COOPROGETTTI - Ing. ARMENI (Legale rappresentante ing. R. Regni)
Via della Gabbia n° 7 - 06123 Perugia - Tel. +39 075 5731708 – Fax +39 075 5736689
e-mail: [email protected], C.F. e P. IVA 01808770547
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Progetto Esecutivo
La presente relazione ha per oggetto il progetto esecutivo degli impianti elettrici ed impianti speciali
a servizio dell'impianto sportivo denominato Stadio Friuli di Udine a seguito della realizzazione
dell'appalto del IV e VI Lotto funzionale che prevede la demolizione e ricostruzione dei tre settori
scoperti, Curva Nord, Curva Sud e Distinti.
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Progetto Esecutivo
CLASSIFICAZIONE DEI LUOGHI
L'impianto sportivo rientra tra le attività soggette al controllo di prevenzione incendi secondo il
codice di attività 65.2.C di cui al D.P.R. 151/2011.
Ai fini della sicurezza elettrica e prevenzione incendi i locali vanno quindi considerati come
ambienti M.A.R.C.I. Di tipo A ai quali si applicano le prescrizioni di cui alla sezione 751 della
Norma CEI 64-8.
Essendo inoltre prevista un regolamento specifico per la prevenzione incendi agli impianti elettrici
si applicano inoltre le prescrizioni di cui al D.M. 18/03/96 e D.M. 06/06/05.
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Progetto Esecutivo
PARAMETRI ELETTRICI E AMBIENTALI
Lo Stadio Friuli di Udine è attualmente alimentato tramite fornitura in media tensione a 20kV con
un cabina di trasformazione costituita da 3 trasformatori in parallelo da 800kVA ognuno.
Il Sistema elettrico è quindi TN, essendo inoltre il neutro e la terra distribuiti separatamente il
sistema è TN-S.
La Cabina esistente, in particolar modo per quanto concerne il dispositivo generale, è stata
adeguata alle CEI 0-16 nell'ambito dell'Opera pubblica denominata 5151/A ad agosto 2013 e
quindi la stessa si ritiene adeguata.
Lo Stadio è inoltre dotato di due Gruppi Elettrogeni esistenti, uno da 720kVA destinato alle utenze
preferenziali dello stadio (anche di emergenza) ed uno da 400kVA (installato nel 2012) dedicato ad
1/3 dell'illuminazione attuale del campo di gioco.
Dal punto di vista tecnico e funzionale l'impianto esistente è adeguato e predisposto per
l'alimentazione anche dei settori di nuova costruzione.
A seguire vengono elencati i principali parametri di riferimento utilizzati per il presente progetto:
Temperatura e umidità di riferimento
temperatura siti all'aperto: limiti -10 - +40 °C
temperatura siti al chiuso: limiti +5 - +40 °C
massimo gradiente di variazione: 10 °C/h
umidità relativa: 5 - 95%
umidità massima assoluta: 28 g/m3
Dati elettrici generali
fornitura da rete pubblica di MT con cabina di trasformazione
tensione di alimentazione 20000V
frequenza 50 Hz
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sistema elettrico TN-S
cadute di tensione massime rete di distribuzione: 1,5 %
cadute di tensione massime rete secondaria e terminale: 2,5 %
cadute di tensione massime totali: 4,0 %
margine di sicurezza assunto sulla portata dei cavi: 10 %
margine di sicurezza sulla portata degli interruttori: 20 %
spazio per ampliamenti dei quadri elettrici: 30 %
Livelli di Illuminamento
Ambienti Ordinari UNI 12464-1
Ambienti specifici per l'attività (ad esempio Pronto Soccorso) Norma CONI per l'impiantistica
sportiva
Illuminazione di emergenza e sicurezza UNI EN 1838 (valori minimi) – D.M. 18/03/1996
illuminazione campo di Gioco Normativa UEFA
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ANALISI SOMMARIA DEI CARICHI
Pur avendo tre trasformatori da 800kVA la fornitura attuale dell'impianto sportivo è pari a circa
400kW, questo perché è prassi gestionale della società utilizzare sempre uno dei due gruppi
elettrogeni esistenti per alimentare una sezione dell'impianto elettrico durante l'evento sportivo.
Il Gruppo è quello da 720kVA denominato G2.
Gli interventi di progetto, considerando le nuove superfici coperte recuperate dalla costruzione dei
tra nuovi settori, incrementano chiaramente la potenza complessiva impegnata e sottesa alla
cabina di trasformazione esistente.
Gli interventi di progetto sono comunque stati impostati nell'intento di minimizzare i consumi ed il
fabbisogno energetico utilizzando, dove possibile, apparecchiature a LED o a basso consumo ed
alta performance.
Le maggiore potenze in gioco riguardano quindi i seguenti impianti:
-
illuminazione campo di gioco per circa 540kW
-
led pubblicità bordo campo (solo predisposizione in quanto esistente e di competenza della
società sportiva) per circa 400kW
-
Maxi Schemi a Led per circa 100kW
-
utenze ordinarie e di sicurezza dello stadio per circa 300kW
-
oltre alle utenze fisse già esistenti presso la Tribuna Ovest
Considerando idonei fattori di contemporaneità e di utilizzo si prevede di poter raggiungere un
potenza complessiva massima di circa 1,2MW che rientra nella capacità della cabina esistente e
per tale motivo non sono stati previsti interventi a riguardo.
A seguire vengono indicati i parametri di calcolo per la determinazione delle potenze dell'impianto
elettrico nonché elencati i principali centri di potenza del nuovo impianto.
Criteri generici per il dimensionamento dei carichi
-
Circuiti Luce:
-
potenza: nominale + 10%
-
coefficiente di utilizzazione: 1
-
contemporaneità: 1 ambienti aperti al pubblico – da 0,7 a 0,5 ambienti non accessibili al
pubblico ed utilizzati saltuariamente
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Progetto Esecutivo
Circuiti FM:
-
prese di sevizio monofase potenza: 2kW
-
prese di servizio trifase potenza: 3kW
-
coefficiente di utilizzazione: 0,7
-
coefficiente di contemporaneità: 0,7 ambienti per il servizio al pubblico (bar, pronto
soccorso) – da 0,7 a 0,5 ambienti non accessibili al pubblico ed utilizzati saltuariamente
-
Utenze Impianto Termico:
-
potenza: nominale indicata dal progetto meccanico (vedi GIM) + 10%
-
coefficiente di utilizzazione: 0,7
-
coefficiente di contemporaneità: 0,7 ambienti per il servizio al pubblico (bar, pronto
soccorso) – da 0,7 a 0,5 ambienti non accessibili al pubblico ed utilizzati saltuariamente
Dettaglio dei Principali carichi di progetto
-
-
illuminazione campo di gioco

corner nord est: 124kW circa

corner sud est: 124kW circa

corner nord ovest: 25kW circa

corner sud ovest: 25kW circa

Tribuna Ovest sotto arco: 66,5kW circa

Tribuna Ovest sopra arco: 176,3kW circa
led pubblicità bordo campo (solo predisposizione in quanto esistente e di competenza della
società sportiva): 400kW
-
-
Maxi Schemi a Led:

curva nord: 50kW

curva sud: 50kW
Utenze ordinarie e di sicurezza dello stadio

Bar Tipo: 14kW circa (20kW con coefficiente 0,7)

Pronto Soccorso tipo: 7kW circa (10kW con coefficiente 0,7)

ristoranti (solo previsione): 40kW circa

accessi tipo (per settore): 10kW circa

videosorveglianza (per settore): 5kW circa

illuminazione e servizi zone comuni livello campo (per settore): 15kW circa

illuminazione e servizi zone comuni livello accessi (per settore): 40kW circa

illuminazione e servizi zone comuni livello spalti (per settore): 20kW circa
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Progetto Esecutivo
Per il dettaglio di tutte le potenze ed il dimensionamento si rimanda comunque alla relazione di
calcolo RCIE.
Le utenze dell'illuminazione del campo di gioco sono alimentate su tre circuiti, uno sotto rete, uno
sotto il gruppo da 400kVA (G1) ed uno sotto il gruppo da 720kVA (G2).
Le altre utenze sono sempre alimentate su due circuiti, uno sotto rete ed uno sotto il gruppo da
720kVA (G2).
Il dimensionamento delle potenze sottese ai due gruppi elettrogeni è verificato come riscontrabile
dalla relazione di calcolo RCIE.
I gruppi UPS di progetto sono destinati alla sola alimentazione delle utenze di sicurezza quali, in
particolare, quelli legati alla videosorveglianza. Le relative potenze in gioco sono di bassa entità ed
è previsto un elevato numero di gruppi UPS monofase da 3kVA, uno per ogni quadro elettrico
dedicato all'alimentazione delle telecamere, il cui dimensionamento è ampiamente verificato come
riscontrabile nella relazione di calcolo RCIE e nello schema unifilare dei quadri elettrici.
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INDICAZIONE DELLE SCELTE PROGETTUALI
FORNITURA ELETTRICA E DISTRIBUZIONE PRINCIPALE
L'impianto elettrico dei nuovi settori dello Stadio sarà alimentato dal Power Center esistente, con
l'installazione di un nuovo comparto di Bassa Tensione affiancato a quelli esistenti.
La fornitura avverrà sempre tramite la Cabina MT/BT esistente senza necessità di modifica delle
linee principali dai Trasformatori al Power Center dato che sono già idoneamente dimensionate. La
cabina è inoltre stata adeguata alla CEI 0-16 nell'ambito dell'appalto del Comune di Udine (Opera
5151/A) e quindi non è più soggetta al pagamento del CTS. Chiaramente dovrà essere richiesto un
incremento della potenza contrattuale all'Enel rispetto a quella attualmente prevista.
Per quanto riguarda l'alimentazione di sicurezza e di riserva il nuovo stadio sarà gestito con gli
attuali gruppi elettrogeni (ossia quello esistente da 720kVA interno e quello nuovo da 400kVA
esterno) sfruttando però anche la maggiore potenza di quello nuovo rispetto a quello preesistente.
Considerando la potenzialità delle nuove superfici ricavate ai vari livelli dei nuovi settori dello
stadio, e in considerazione del cronoprogramma delle opere scelto dalla società, si è pensato di
ricreare sotto la curva nord, nell'area individuata come cavedio tecnico, un nuovo Quadro Power
Center destinato all'alimentazione dei quadri generali di settore, che a loro volta alimentano i vari
quadri di zona. Il tutto sempre con almeno due linee (ordinaria e preferenziale).
Il Power Center è stato pensato per poter essere ampliato a piacimento in funzione dell'utilizzo
delle superfici extra-sportive al cui interno non sono attualmente previsti interventi.
Date la superfici disponibili sarà possibile, all'occorrenza, creare una nuova Cabina di
Trasformazione MT/BT sotto i settori di nuova realizzazione.
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Progetto Esecutivo
Per quanto riguarda le linee di alimentazione dal Power Center esistente al nuovo quadro Power
Center ricreato sotto la curva nord le stesse transiteranno all'interno delle tubazioni interrate
esistenti che transitano sotto la Tribuna Ovest
CAVEDI E LOCALI TECNICI
Al livello del campo di gioco (ossia il livello seminterrato dei nuovi spalti), nella zona a ridosso degli
spalti inferiori, sarà realizzato un cavedio anulare che permetterà la distribuzione verso tutti i settori
di nuova realizzazione delle linee dorsali e delle canalizzazione di predisposizione.
E' stato previsto in ogni settore almeno un locale tecnico di dimensioni adeguate dedicato agli
impianti elettrici e speciali. Tutti i locali tecnici saranno collegati al cavedio anulare e saranno
connessi tra di loro tramite idonei passaggi (cavedi e forometrie) la cui posizione è coordinata sia
con la parte strutturale che con quella architettonica.
DISTRIBUZIONE SECONDARIA
Tutta la distribuzione secondaria è pensata per essere posata all'interno di passerelle asolate
staffate a parete e/o soffitto o secondo elementi appositamente studiati per la funzione per
esigenze estetiche e funzionali.
Il dimensionamento delle canalizzazioni in funzione del numero di cavi previsti ed in relazione
all'interasse degli staffaggi è stato effettuato in accordo con la Norma UNI EN 50085-1 (CEI 2318).
Tale conformità dovrà comunque essere verificata in fase di realizzazione delle opere in relazione
alle certificazioni rilasciare dal produttore delle apparecchiature effettivamente installate.
Tutti i cavi saranno a bassa emissione di fumi e gas tossici a sigla FG7OM1. I cavi dei circuiti di
sicurezza saranno anche resistenti al fuoco a sigla RF31-22 o FG10OM1.
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Progetto Esecutivo
Al livello inferiore è prevista anche una distribuzione secondaria interrata, realizzata con tubazioni
in polietilene a doppia parete, che raggiunge dalla distribuzione principale le aree sulla zona attività
dove è previsto il posizionamento dei Led pubblicitari e delle postazioni di ripresa video del
Broadcast cosicché non sarà più necessario posare cavi in vista lungo il campo ma sarà possibile
cablare i led pubblicitari e le varie postazioni video verso l'OB Van Area tramite le canalizzazione
predisposte.
Le alimentazioni delle utenze terminali avverranno con la posa di tubazioni in PVC rigido/flessibile
AFUMEX.
Tutti gli impianti saranno posati in modo da non essere accessibili dal pubblico ma laddove questo
non fosse possibile la distribuzione secondaria sarà realizzata con protezioni aggiuntive o
tubazioni metalliche idoneamente fissate.
Per quanto riguarda la distribuzione del BroadCast Video è previsto il mantenimento delle attuali
tubazioni e cavetterie presenti sul fossato della Tribuna Ovest ed all'interno della stessa ma si
prevedono alcuni interventi puntuali per permettere la connessione dei nuovi settori verso la
distribuzione esistente e verso la mixed zone, gli studi televisivi, le interviste flash e la sala stampa
della palazzina uffici.
QUADRI ELETTRICI
I quadri elettrici di progetto saranno tali da minimizzare il rischio di disservizi (quindi saranno
previsti più circuiti per ogni zona) e comunque garantire al massima la sicurezza degli utenti.
I quadri saranno installati tutti in posizione protetta, non accessibile al pubblico, e saranno dotati di
carpenterie metalliche con sportelli di chiusura in metallo e/o cristallo idoneamente segregati e
protetti.
Tutti i quadri saranno conformi alla CEI EN 60439/IEC 61439 (CEI 17-13) ed avranno una
dimensione tale da garantire almeno un 30% di spazio disponibile per futuri ampliamenti.
ILLUMINAZIONE CAMPO DI GIOCO
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Progetto Esecutivo
L'illuminazione del campo di gioco è un argomento estremamente delicato e, dovendo essere
supportato da un calcolo specifico, è necessario individuare un prodotto specifico (marca, modello
e potenza) con ottiche specifiche (simmetriche, asimmetriche, rivoluzione, ecc...).
Il nuovo impianto di illuminazione del campo di gioco è stato quindi sviluppato in partnership con la
società Philips che, oltre ad avere prodotti di qualità elevata, è la stessa società che ha fornito i
corpi illuminanti dell'attuale sistema di illuminazione del campo, che ha progettato il vecchio
impianto e che ha realizzato il ripuntamento dell'attuale illuminazione a seguito dello spostamento
e rifacimento del campo di gioco.
Chiaramente la scelta progettuale non implica alcuna condizione ostativa per realizzare l'impianto
con prodotti diversi rispetto a quelli di progetto in quanto è comunque previsto il completo
rifacimento dell'impianto con la sostituzione di tutti proiettori attualmente esistenti.
L'illuminamento è garantito dall'installazione di proiettori specifici per l'illuminazione dei campi di
calcio con lampade a scarica da 1000W e da 2000W a secondo della zona di installazione.
I proiettori sono previsti nelle seguenti zone:
5
sopra l'arco della Tribuna Ovest (come stato attuale)
6
sotto l'arco della Tribuna Ovest (sulla passerella di manutenzione come stato attuale)
7
sotto l'arco della Tribuna Ovest ai lati della passerella (come stato attuale)
8
lungo tutte la copertura della nuova Tribuna distinti
9
ai 4 angoli della nuova copertura (corner sud-est, sud-ovest, nord-est e nord-ovest)
Il numero dei corpi illuminanti previsti e la potenza impegnata è stata inoltre condizionata, nel
passaggio dal progetto definitivo al progetto esecutivo, dall'ulteriore esigenza espressa dalla
società che detiene i diritti per le riprese televisive (Sky) che, in un incontro allo Stadio organizzato
dall'Udinese Calcio, ha chiesto per le riprese in HD di avere un livello di illuminamento di circa
1500lux medi maggiore di quello minimo richiesto dalla UEFA.
Nel passaggio dal Progetto Definitivo al Progetto Esecutivo è stato quindi necessario incrementare
il numero di proiettori e di conseguenza la potenza impegnata ma è stato possibile raggiunger il
livello di illuminamento richiesto per le riprese televisive.
Come per lo stato attuale l'alimentazione dell'illuminazione del campo avverrà direttamente dal
Power Center esistente con tre 3 circuiti (rete – gruppo 1 – gruppo 2) come indicato nello schema
a blocchi GEP15.
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Progetto Esecutivo
Come per lo stato attuale una parte dell'illuminazione del campo sarà alimentata tramite il nuovo
gruppo elettrogeno esterno che sarà sempre accesso nella partite in notturna.
Questo permetterà di garantire la continuità dell'illuminazione anche in caso di mancanza
dell'alimentazione dalla rete ENEL con un livello minimo di illuminamento di 800 Lux continuo (da
gruppo 1) e di 250 Lux una volta intervenuto anche il gruppo 2.
La potenza impegnata complessiva di progetto, anche con il maggior livello di illuminamento
richiesto, sarà pari a 540kW comunque inferiore di circa 60kW rispetto a quella attuale.
ILLUMINAZIONE ORDINARIA
L'illuminazione ordinaria degli ambienti di nuova costruzione è pensata per permettere livelli di
illuminamento idonei al tipo di attività previsto ma sempre improntata al massimo risparmio sia
energetico, e quindi gestionale, che economico di acquisto.
Sono quindi stati previsti apparecchi illuminanti con lampade fluorescenti compatte e/o lampade a
basso consumo da 26W e 42W.
Si prevede di installare apparecchi che abbiamo lo stesso aspetto estetico ma che possano
supportare lampade di potenza diversa, questo la fine di armonizzare l'impatto architettonico
dell'impianto anche da spento.
Nelle zone dove è richiesto un livello di illuminamento maggiore, ad esempio nei bar, è prevista
l'installazione di corpi illuminanti con lampade fluorescenti lineari T5 da 35W.
Nei locali tecnici, nei cavedi e nei locali non accessibili al pubblico sono previste plafoniere stagne
con lampade fluorescenti lineari T5 da 54W.
L'illuminazione dei percorsi di accesso e di esodo al livello accessi sarà invece realizzata con
riflettori industriali a sospensione con lampade a ioduri metallici da 250W.
L'accensione dell'illuminazione negli ambienti accessibili al pubblico dove non è prevista la
presenza continuativa, ad esempio nei servizi igienici, avverrà tramite rilevatori di presenza.
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Progetto Esecutivo
I livelli di illuminamento raggiunti, come riscontrabile nella relazione di calcolo RCIL, rispettano i
requisiti minimi previsti dalla Norma UNI 12464-1 per gli ambienti ordinari e dalla Norma CONI per
l'impiantistica sportiva per i locali a destinazione specifica quali, ad esempio, i pronto soccorso a
servizio del pubblico.
ILLUMINAZIONE DI EMERGENZA
L'illuminazione di emergenza dei nuovi settori dello Stadio Friuli è stata pensata nettamente
separata dal sistema di illuminazione ordinaria non prevedendo l'installazione di lampade
autoalimentate sottese ai circuiti di illuminazione ordinaria ma prevedendo un sistema
indipendente per ogni settore con batterie di alimentazione centralizzate (impianto a soccorritore).
Il sistema prevede quindi un soccorritore per ogni nuovo settore dello Stadio, che svolge anche
funzione di supervisione e controllo sulle linee di emergenza e sui singoli apparecchi installati sulle
linee da questo alimentate.
Così facendo è stato possibile prevede diverse tipologie di apparecchi illuminanti con funzione di
lampade di emergenza, anche con potenze rilevanti che ci permettono, ad esempio, di garantire
anche in emergenza un livello di illuminamento abbastanza rilevante sugli spalti e lungo le vie di
esodo. In funzione della zona di installazione e del servizio da svolgere sono stati previsti
apparecchi con lampade fluorescenti da 24W, apparecchi con lampade a LED da 3W, lampade di
segnalazione ad alta visibilità a LED da 18W nonché proiettori architetturali normalmente non
utilizzati come emergenze con lampade fluorescenti da 42W.
Si prevede però, al fine di semplificare gli interventi di manutenzione, di realizzare una postazione
di supervisione comune tra il nuovo sistema dei tre settori oggetto del presente progetto e quello
esistente attualmente installato in Tribuna Ovest e che continuerà a funzionare in parallelo a quello
di progetto.
I livelli di illuminamento garantiti dall'impianto a soccorritore rispettano sia i requisiti minimi previsti
dalla UNI EN 1838 e quelli medi previsti dal D.M. 18/03/96.
Inoltre, grazie ai circuiti luce ordinari sottesi al gruppo elettrogeno G2 (che è normalmente accesso
durante l'evento sportivo) i livelli di illuminamento garantiti in emergenza (senza interruzione o con
interruzione breve) risultano di gran lunga superiori a quelli più restrittivi prescritti dalla Legge.
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Progetto Esecutivo
Nella relazione di calcolo RCIL tali valori sono riportati nel dettaglio per ogni ambiente tipo di
riferimento.
ILLUMINAZIONE ESTERNA, ARCHITETTURALE E D'ACCENTO
Essendo la distribuzione orizzontale esterna sviluppata allo stesso livello di quella attuale, servita
dall'impianto di illuminazione pubblica esistente gestita da AMGA, non sono stati previsti interventi
progettuali per l'illuminazione dei piazzali esterni dello stadio .
Gli interventi di progetto relativi all'illuminazione esterna hanno quindi sostanzialmente riguardato
l'aspetto architetturale tenendo conto delle seguenti esigenze:
i.
che i corpi illuminanti si integrino con l'architettura dello stadio
ii. che al tempo stesso possano fornire, dove necessario, supporto all'illuminazione pubblica
esistente per garantire un idoneo livello di illuminamento soprattutto in ragione
dell'esigenza normativa di video sorvegliare tutta l'area riservata dello stadio
iii. di rispettare quanto previsto dalla legislazione e dalla normativa vigente in tema di
inquinamento luminoso e di risparmio energetico
iv. di individuare soluzioni improntante anche all'economicità di gestione ed alla facilità di
manutenzione
Gli interventi progettuali, puntualmente indicati negli elaborati grafici, sono i seguenti:
1. Illuminazione delle Scale di accesso al livello a quota campo di gioco e relative zone
a verde: è prevista l'installazione di corpi illuminanti a parete con tecnologia LED con
ottica, orientati verso il basso, con le caratteristiche tecniche riportate nella scheda tecnica
allega alla relazione di calcolo RCIL il tutto conformemente all'Art. 8 comma 2 della L.R.
15/2007 F.V.G.
2. Illuminazione d'accento parapetti tra la quota di accesso all'impianto sportivo ed il
livello inferiore: è prevista l'installazione di strisce LED con flusso controllato lungo il
perimetro delle zone con i parapetti a livello terra, con fascio luminoso rivolto verso il
parapetto senza dispersioni al di fuori dell'elemento da illuminare. Il tutto conformemente
Art. 8 comma 3 della L.R. 15/2007 F.V.G.
3. Illuminazione d'accento pareti in c.a. di facciata a livello terra: è prevista l'installazione
di elementi lineari incassati a pavimento a livello terra che, con ottica Wall Washer, “lavano”
le pareti inclinate in C.A. della facciata. Il flusso luminoso è schermato dal rivestimento
metallico esterno dello Stadio. Il tutto conformemente Art. 8 comma 3 della L.R. 15/2007
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F.V.G.
4. Illuminazione d'accento infisso a nastro: è prevista l'installazione di strisce LED con
flusso controllato lungo il perimetro degli infissi a nastro previsti lungo tutto il prospetto della
facciata esterna dello Stadio. Il fascio luminoso è rivolto verso la parte vetrata dell'infisso,
senza dispersioni al di fuori dell'elemento da illuminare, ed è schermato dal rivestimento
metallico esterno dello Stadio. Il tutto conformemente Art. 8 comma 3 della L.R. 15/2007
F.V.G.
5. Illuminazione d'accento pilastri di sostegno della copertura a livello spalti: è prevista
l'installazione di alcuni elementi down-light destinati all'accento dei pilastri di sostegno della
nuova copertura dello stadio. Tale installazione è completamente internalizzata
conformemente Art. 8 comma 3 della L.R. 15/2007 F.V.G.
Per ognuna delle tipologie di installazione sopra elencate sono stati effettuati idonei calcoli
illuminotecnici, riportati sempre nella relazione di calcolo allegata RCIL, con le caratteristiche
tecniche e fotometriche dei corpi illuminanti previsti.
Dal punto di vista energetico, grazie all'adozione della tecnologia LED, l'intervento di illuminazione
architetturale sarà estremamente sostenibile visto che l'intero impianto di progetto funzionerà con
una potenza installata pari a circa 20 kW.
I corpi illuminanti saranno alimentati dai quadri elettrici delle diverse zone distribuiti sui vari livelli
della struttura di nuova costruzione.
La gestione delle accensioni sarà centralizzata e demandata al sistema di Building Automation
KNX standard europeo CEI EN 50090.
Grazie al tipo di distribuzione pensata ed all'adozione del sistema di controllo e supervisione
centralizzato sarà possibile parzializzare l'illuminazione architetturale secondo il tipo di utilizzo e di
attività svolta.
SISTEMA DI BUILDING AUTOMATION
Il sistema di Building Automation, che permetterà la centralizzazione dei comandi e la supervisione
degli allarmi di tutti i vari quadri distribuiti sui nuovi spalti, nelle postazioni già esistenti e presidiate
della Tribuna Ovest (uffici e locale custodi) tramite display di supervisione a touchscreen, è
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pensato per essere realizzato con il protocollo di comunicazione standard europeo denominato
KNX (Konnex), unico sistema attualmente in commercio pienamente conforme alla CEI EN 50090.
Il sistema è stato scelto in quanto nell'ambito dell'appalto del Comune di Udine (Opera 5151/A) è
stata già prevista in Tribuna Ovest l'installazione di alcuni apparati di building automation a
standard KNX (sui quadri elettrici) e quindi il sistema di supervisione di tutto lo stadio potrà essere
unico.
Il sistema Standard KNX da inoltre la massima libertà di individuazione del fornitore e del
produttore degli apparati in quanto il marchio KNX garantisce di per se la comunicazione tra gli
apparati anche di marche differenti.
SISTEMA DI VIDEOSORVEGLIANZA
Anche per il sistema di Videosorveglianza si è cercato di ottimizzare l'intervento salvaguardando
tutti gli apparati e le apparecchiature esistenti riutilizzando tutte le telecamere attualmente
installate nei settori che verranno demoliti.
Il centro di gestione dell'impianto di videosorveglianza dello stadio sarà sempre lo stesso, ossia la
sala regia/locale GOS del livello 8 della Tribuna Ovest.
Chiaramente con il maggiore sviluppo delle superfici interne accessibili al pubblico rispetto allo
stato attuale, con la previsione di uno stadio che possa ospitare più attività su più livelli e
l'incremento importante del numero di tornelli di accesso ha comportato la necessità di
incrementare il numero di apparati di ripresa connessi al sistema di videosorveglianza esistente
che quindi dovrà essere ampliato anche nella parte di distribuzione e di gestione in sala regia.
Il sistema è distribuito, come quello esistente, tramite dorsali in fibra ottica che collegano il centro
stella della sala regia a una serie di quadri di permutazione distribuiti all'interno dell'edificio dove è
prevista la permutazione da fibra ottica a rame e dove sono connesse in maniera uniforme le
telecamere di una singola zona.
Il sistema così sviluppato funzionerà esattamente come quello attuale (che ha sempre dato ottimi
risultati) permettendo, tra l'altro di non intervenire minimamente in Tribuna Ovest dove verrà
mantenuto l'impianto così come allo stato attuale.
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Come per l'esistente sono previste diverse tipologie di telecamere:
-
mini dome fisse per la ripresa degli spettatori durante la fase di accesso attraverso i tornelli
(una per ogni tornello);
-
telecamere fisse puntate sulle uscite di emergenza, si all'interno che all'esterno, che
permettono di verificare la libera fruizione dei varchi di emergenza;
-
telecamere dome (ossia con possibilità di rotazione a 360°) distribuite uniformemente nelle
zone interne accessibili al pubblico ed in quelle esterne, anche a controllo del perimetro del
livello inferiore.
SISTEMI DI CONTROLLO DEGLI ACCESSI E RETE DATI
Il progetto prevede un numero di tornelli estremamente elevato rispetto alle prescrizioni normative
in quanto la volontà della società è stata quella di velocizzare al massimo i tempi di accesso
all'impianto.
Avendo a disposizione i tornelli e le apparecchiature di trasmissione dati esistenti, come attuato
anche per la videosorveglianza, il progetto ha previsto il riutilizzo di tutti i tornelli e gli apparati e per
tale motivo il sistema di distribuzione dei segnali è stato impostato esattamente come quello
esistente, ossia con distribuzione dorsale in fibra ottica attestata su ogni zona ad uno switch
gigabit con porta ottica che collega tramite cavi in rame UTP cat. 6 i lettori di ogni singolo varco dei
tornelli.
Avendo a disposizione la rete dati del sistema di controllo accessi, prevedendo appositi firewall di
protezione, sarà garantita su tutto lo stadio la possibilità di avere connessioni ad internet
prevedendo una rete WI-FI “pubblica” a copertura di tutti gli spalti per fornire agli utenti un servizio
di connessione tramite palmari e pad.
Tramite la rete dati sarà possibile prevedere anche una distribuzione dei segnali video su IP per
eventuali schermi da posizionare sulle zone di ristoro, ecc...
Sfruttando le caratteristiche dei tornelli esistenti e di progetto e grazie alla tecnologia Guardian del
sistema di controllo Accessi della Zucchetti sarà inoltre possibile posizionare un apparato di ripresa
video IP per ogni varco con tornello che sarà connesso alla scheda del tornello stesso che attiverà
la ripresa dei fotogrammi delle persone in accesso associando l'immagine al biglietto nominativo.
Per fare questo sarà necessario realizzare un Upgrade del software di controllo acessi esistente e
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installare una nuova postazione di supervisione servere RAID 2T in grado di prelevare dal sistema
di controllo accessi i fotogrammi registrati dalle telecamere IP e di metterle a disposizione delle
autorità.
Chiaramente nel rispetto delle leggi sulla privacy e della sicurezza tali dati sarà lavorati e costuditi
esclusivamente in sala Gos.
SISTEMA DI EVACUAZIONE PA
L'impianto sportivo sarà dotato di un Sistema Audio Digitale per le comunicazioni al pubblico e per
le comunicazioni di emergenza realizzato in conformità alla normativa EN60849, EN54-16 e
ISO7240-16.
Il sistema integrerà tutte le funzioni di controllo e di gestione previste dalla normativa e sarà
alimentato in continuità tramite gruppo statico dedicato.
Le linee dall'amplificatore di zona ai diffusori saranno realizzate con cavi resistenti al fuoco (RF 3122).
Il sistema di diffusione sonora sarà udibile sia dall'interno che dall'esterno dello spalto e avrà
comunque una qualità sonora elevata tale che, in condizioni normali, potrà essere utilizzato anche
per la diffusione sonora d'ambiente. Per ulteriori dettagli si veda l'allegato in appendice.
SISTEMA DI RILEVAZIONE INCENDI
Il sistema di rilevazione e segnalazione automatica degli incendi sarà sviluppato con la stessa
tecnologia esistente in Tribuna Ovest per avere la possibilità di mantenere in piedi l'impianto
esistente e di collegare il nuovo impianto al vecchio.
E' stata prevista l'installazione di una centrale di rilevazione ad indirizzamento per ogni settore, con
le tre nuove centrali collegate tra di loro ed a quella della Tribuna Ovest tramite la connessione
dati.
Così facendo sarà garantita la centralizzazione sulla Tribuna Ovest degli allarmi rilevati in un
qualsiasi punto dello stadio.
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COMPONENTI DEL SISTEMA
La rivelazione dell’incendio è attivata mediante il controllo dei valori di grandezze caratteristiche
quali fumo o calore. Al superamento di un valore predeterminato di soglia si origina la
segnalazione di allarme d’incendio.
Il sistema fisso automatico di rivelazione di incendi previsto comprende i seguenti componenti:
a) i rivelatori automatici di incendio;
b) la centrale di controllo e segnalazione;
c) i dispositivi di allarme incendio;
d) i punti di segnalazione manuale;
e) i dispositivi di trasmissione dell’allarme incendio;
f) le interconnessioni tra le centrali;
g) le apparecchiature di alimentazione.
SUDDIVISIONE DELL’AREA IN ZONE (LOOP)
Le aree sorvegliate sono state suddivise in base alle centrali presenti, quindi ogni settore
corrisponde ad una zona diversa, in modo che, quando un rivelatore interviene, sia possibile
individuarne facilmente la zona di appartenenza.
Ogni zona è delimitata, in modo che sia possibile localizzare rapidamente e senza incertezze il
focolaio d’incendio.
Le zone (loop) in cui le aree vengono suddivise sono le seguenti:
- Loop 1 centrale “CN” (Settore Curva Nord);
- Loop 1 centrale “TE” (Settore Tribuna Distinti);
- Loop 1 centrale “CS” (Settore Curva Sud);
Alle linee dei rivelatori sono collegati anche i pulsanti manuali in quanto i rispettivi segnali sono
univocamente identificabili alla centrale di controllo e segnalazione. Inoltre, i guasti o le esclusioni
dei rivelatori automatici non compromettono il funzionamento dei pulsanti manuali.
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CRITERI DI SCELTA DEI RIVELATORI
I rivelatori previsti sono conformi alla UNI EN 54.
Nella scelta dei rivelatori sono stati presi in considerazione i seguenti elementi di base:

le condizioni ambientali (moti dell’aria, umidità, temperatura, vibrazioni, presenza di
sostanze corrosive, presenza di sostanze infiammabili che possono determinare rischi di
esplosione, ecc.) e la natura dell'incendio nella sua fase iniziale, mettendole in relazione
con le caratteristiche di funzionamento dei rivelatori, dichiarate dal fabbricante e attestate
dalle prove;

la configurazione geometrica dell'ambiente in cui i rivelatori operano, tenendo presente i
limiti specificati nella norma di riferimento;

le funzioni particolari richieste al sistema (per esempio: azionamento di una installazione di
estinzione d’incendio, esodo di persone, ecc.).
I rivelatori devono essere installati in modo che possano individuare ogni tipo d'incendio
prevedibile nell'area sorvegliata, fin dal suo stadio iniziale e in modo da evitare falsi allarmi.
La determinazione del numero di rivelatori necessari e della loro posizione è stata effettuata in
funzione di quanto segue:
1) tipo di rivelatori;
2) superficie e altezza del locale;
3) forma del soffitto o della copertura quando questa costituisce il soffitto;
4) condizioni di aerazione e di ventilazione naturale o meccanica del locale.
In base a tali condizioni sono stati individuati due tipologie di rilevatori:

rilevatori puntiformi di fumo installati nelle zone chiuse, locali tecnici, ecc...

rilevatori lineari di fumo installati negli ambienti aperti di rilevanti dimensioni
CRITERI DI INSTALLAZIONE DEI RIVELATORI PUNTIFORMI DI FUMO
I rivelatori puntiformi di fumo devono essere conformi alla UNI EN 54-7.
Il numero di rivelatori è stato determinato considerando il raggio di copertura determinato dalla
norma in funzione del tipo di soffitto, essendo anche presenti alcune zone inclinate.
La distanza tra i rivelatori e le pareti del locale sorvegliato non deve essere minore di 0,5 m.
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I rivelatori non devono essere installati dove possono venire investiti direttamente dal flusso d’aria
immesso dagli impianti di condizionamento, aerazione e ventilazione.
Nessun Rilevatore di progetto è installato in intercapedini o zone non accessibili e non visibili e
quindi non sono previste lampade di remotizzazione dei segnali di allarme.
CRITERI DI INSTALLAZIONE DEI RIVELATORI OTTICI LINEARI DI FUMO
I rivelatori ottici lineari di fumo devono essere conformi alla UNI EN 54-12.
Per rivelatore ottico lineare di fumo si intende un dispositivo di rivelazione incendio che utilizza
l’attenuazione e/o i cambiamenti di uno o più raggi ottici. Il rivelatore consiste di almeno un
trasmettitore ed uno o più ricevitori o anche un complesso trasmittente/ricevente ed uno o più
riflettori ottici.
L’area
a
pavimento
massima
sorvegliata
da
un
rivelatore
trasmettitore-ricevitore
e
trasmittente/ricevente e riflettore/i non può essere maggiore di 1600 mq. La larghezza dell’area
coperta indicata convenzionalmente come massima non deve essere maggiore di 15 m.
Nel caso di soffitto con copertura piana, la collocazione dei rivelatori ottici lineari rispetto al piano di
copertura deve essere compresa entro il 10% dell’altezza del locale da proteggere.
Queste indicazioni possono essere variate valutando l'eventuale necessità di posizionamenti
diversi, in relazione alle caratteristiche tecniche indicate dai singoli fabbricanti ed in relazione ai
seguenti parametri:

caratteristiche e velocità di propagazione d’incendio dei materiali combustibili contenuti
nell'ambiente;

variazioni delle temperature medie sotto copertura per effetto di persistenti riscaldamenti o
raffreddamenti prodotti da condizioni climatiche stagionali, impianti, macchine di processo,
ecc;

scarsa o inesistente coibentazione della copertura;

condizioni di ventilazione e/o variazioni di pressione ed umidità ambientali nei casi di
possibili principi d’incendio ad evoluzione covante, fredda, lenta e laboriosa;

polverosità dell'ambiente.
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UBICAZIONE DELLA CENTRALE DI CONTROLLO E SEGNALAZIONE
L'installazione delle centrali di controllo e segnalazione è stata prevista all'interno del locale tecnico
al livello accessi di ogni singolo settore.
Il locale scelto come ubicazione ha le seguenti caratteristiche:
a) è sorvegliato da rivelatori automatici di incendio;
b) è dotato di illuminazione di emergenza ad intervento immediato ed automatico in caso di
c) assenza di energia elettrica di rete;
d) è facilmente accessibile ma non per il pubblico;
e) le condizioni ambientali sono compatibili con le caratteristiche costruttive della centrale.
CARATTERISTICHE DELLA CENTRALE DI CONTROLLO E SEGNALAZIONE
La centrale di controllo e segnalazione deve essere conforme alla UNI EN 54-2. Ad essa fanno
capo sia i rivelatori automatici sia i punti di segnalazione manuale.
Nella centrale devono essere individuabili i segnali provenienti da punti di segnalazione manuale
separatamente da quelli provenienti da i rivelatori automatici.
La centrale sarà installata in modo tale che tutte le apparecchiature componenti saranno
facilmente accessibili per le operazioni di manutenzione e sostituzione.
Tutte le operazioni di manutenzione e sostituzione dovranno poter essere eseguite in loco.
A fianco della centrale di controllo saranno presenti:
-
la planimetria dell’area di rischio con indicazione dei settori dai quali può provenire
l'allarme, gli accessi ai locali ed ubicazione dei mezzi di intervento;
-
istruzioni da seguire in caso di allarme;
-
descrizione e caratteristiche di funzionamento ed operazioni di manutenzione;
-
registro di controllo con annotate prove di verifica eseguite; interventi di manutenzione;
-
allarmi ricevuti e loro natura e causa.
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DISPOSITIVI DI ALLARME ACUSTICI E LUMINOSI
Gli avvisatori di allarme si distinguono in:

dispositivi di allarme di incendio e di guasto, acustici e luminosi, della centrale di controllo e
segnalazione percepibile nelle immediate vicinanze della centrale stessa;

dispositivi di allarme di incendio acustici e luminosi distribuiti, all’interno e/o all’esterno
dell’area sorvegliata.
I dispositivi acustici che fanno parte della centrale di controllo e segnalazione devono essere
conformi alla UNI EN 54-2.
I dispositivi acustici distribuiti devono essere conformi alla UNI EN 54-3.
Le segnalazioni acustiche e luminose dei dispositivi di allarme di incendio devono essere
chiaramente riconoscibili come tali e non confuse con altre:

il livello acustico percepibile deve essere maggiore di 5 dB (A) al di sopra del rumore
ambientale;

la percezione acustica da parte degli occupanti dei locali deve essere compresa fra 65
dB(A) e 120 dB(A);

negli ambienti dove è previsto che gli occupanti dormano, la percezione alla testata del
letto deve essere di 75 dB(A).
Nell'intervento di progetto, oltre alla segnalazione diretta dalla centrale è previsto l'interfaccia degli
allarmi verso l'impianto di diffusione sonora di sicurezza.
ALIMENTAZIONI
Il sistema di rivelazione sarà dotato di almeno 2 fonti di energia elettrica, primaria e di riserva,
ciascuna delle quali in grado di assicurare da sola il corretto funzionamento dell’intero sistema, in
conformità alla Norma UNI EN 54-4.
L’alimentazione primaria del sistema sarà derivata dalla rete di distribuzione pubblica.
L'alimentazione secondaria è costituita da una batteria di accumulatori elettrici.
Quando l'alimentazione primaria va fuori servizio, l'alimentazione secondaria è in grado di
sostituirla automaticamente entro 15 s.
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Al ripristino dell'alimentazione primaria, questa si sostituisce nell'alimentazione del sistema alla
secondaria.
L'alimentazione primaria sarà effettuata tramite una linea esclusivamente riservata a tale scopo,
dotata di propri organi di sezionamento, di manovra e di protezione.
L’alimentazione di riserva sarà conforme alla norma CEI 64-8 per gli impianti di sicurezza. Essa
sarà in grado di assicurare il corretto funzionamento dell’intero sistema ininterrottamente per
almeno 72 ore, nonché il contemporaneo funzionamento dei segnalatori di allarme interno ed
esterno per almeno 30 minuti a partire dall’emissione degli allarmi stessi.
L'alimentazione di riserva è costituita da batterie di accumulatori installate all'interno della centrale
di controllo.
SISTEMA FISSO MANUALE DI SEGNALAZIONE D’INCENDIO
Il sistema di rivelazione d'incendio è completato con un sistema di segnalazione manuale
d'incendio costituito da punti manuali di segnalazione, conformi alla UNI EN 54-11.
Il numero di punti manuali di progetto nonché la loro posizione è stata definita in accordo con il
comando Provinciale dei VV.F. di Udine, che ne ha approvato il progetto, in quanto alcuni spazi
non sono attualmente accessibili, utilizzati e con destinazioni definite.
Per tale ragione l'attuale configurazione dei pulsanti manuali è valida e conforme fintanto che non
saranno definite queste ulteriori destinazioni.
L'impianto antincendio, ed in particolare la segnalazione manuale, dovrà quindi essere rivista in
funzione delle destinazioni future.
Tutti i punti di segnalazione manuale saranno installati in posizione chiaramente visibile e
facilmente accessibile, ad una altezza compresa tra 1,0 e 1,6 m. Essi saranno alloggiati entro
apposite custodie dotate di protezione contro l'azionamento accidentale, i danni meccanici e la
corrosione, e saranno azionati per mezzo della rottura della protezione frangibile o di un sigillo.
Presso tutti i punti manuali di segnalazione saranno riportate, su un apposito avviso chiaro e
intellegibile, le istruzioni per l'uso.
Ciascun punto di segnalazione manuale deve essere indicato con apposito cartello (UNI 7546-16).
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ELEMENTI DI CONNESSIONE VIA CAVO
Le interconnessioni comprendono i collegamenti tra i rivelatori, i punti manuali, la centrale di
controllo, gli avvisatori di allarme esterno acustici e/o luminosi, le alimentazioni, le eventuali
stazioni ricevitrici remote di allarme, gli eventuali azionamenti di installazioni fisse antincendio, le
eventuali apparecchiature accessorie.
I cavi devono essere del tipo utilizzato per gli impianti elettrici ed avranno caratteristiche come
indicate dal fabbricante del sistema di rivelazione incendi. La sezione minima di ogni conduttore di
alimentazione dei componenti (rivelatori, punti manuali, ecc.) deve essere di 0,5 mmq.
I cavi utilizzati nel sistema rivelazione incendio devono essere resistenti al fuoco per almeno 30
minuti secondo la norma CEI EN 50200, a bassa emissione di fumo e zero alogeni o comunque
protetti per tale periodo.
Avendo previsto di realizzare un sistema di connessione ad anello chiuso, il percorso dei cavi deve
essere realizzato in modo tale che possa essere danneggiato un solo ramo dell'anello.
Pertanto per uno stesso anello il percorso cavi in uscita dalla centrale deve essere differenziato
rispetto al percorso di ritorno in modo tale che il danneggiamento (per esempio fuoco) di uno dei
due rami non coinvolga anche l’altro ramo.
Le interconnessioni devono essere eseguite:

con cavi in tubo sotto strato di malta o sotto pavimento (fermo restando quanto previsto
dalla CEI6 4-8 per quanto riguarda il tracciato di posa dei tubi, la sfilatura dei cavi,
l’esecuzione di giunzioni e derivazioni in apposite scatole);

con cavi posati in tubi a vista [valgono le stesse prescrizioni di a)];

con cavi a vista.
I cavi devono essere con guaina; la posa deve garantire i cavi contro i danneggiamenti accidentali.
I cavi, se posati insieme ad altri conduttori non facenti parte del sistema, devono essere
riconoscibili almeno in corrispondenza dei punti ispezionabili.
Devono essere adottate particolari protezioni nel caso in cui le interconnessioni si trovino in
ambienti umidi o in presenza di vapori o gas infiammabili o esplosivi.
Le linee di interconnessione, per quanto possibile, devono correre all’interno di ambienti sorvegliati
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Progetto Esecutivo
da sistemi di rivelazione di incendio. Esse devono comunque essere installate e protette in modo
da ridurre al minimo il loro danneggiamento in caso di incendio.
Non sono ammesse linee volanti.
Le interconnessioni tra la centrale di controllo e segnalazione e l’alimentazione di riserva, quando
questa non è all’interno della centrale stessa o nelle sue immediate vicinanze, devono avere
percorso indipendente da altri circuiti elettrici, in particolare da quello dell’alimentazione primaria; è
tuttavia ammesso che tale percorso sia utilizzato anche da altri circuiti di sicurezza.
OPERAZIONI DI VERIFICA DEL SISTEMA E DOCUMENTAZIONE
Al momento della consegna dell'impianto, al termine dei lavori, saranno eseguite le prove atte a
dimostrare il buon funzionamento del sistema e verrà rilasciato un resoconto di prova e di
conformità dell'installazione alla UNI 9795 ed al progetto esecutivo.
Sarà rilasciata la dichiarazione di conformità di esecuzione a regola d’arte, completa di allegati
obbligatori e manuali.
Saranno consegnati al Committente anche i seguenti documenti:

le istruzioni di funzionamento;

le istruzioni di manutenzione;

la dichiarazione che l'intera installazione è stata dimensionata in conformità alla UNI 9795;

la dichiarazione del produttore delle apparecchiature sulla conformità delle stesse alla UNI
EN 54 ed ai requisiti della UNI 9795.
La verifica comprende le seguenti operazioni:

accertamento della rispondenza del sistema al progetto esecutivo ed alla norma UNI 9795;

controllo che i componenti siano conformi alla UNI EN 54;

controllo che la posa in opera sia stata eseguita in conformità al progetto esecutivo ed alla
norma UNI 9795;

esecuzione delle prove di funzionamento, attivando uno per uno tutti i rivelatori ed i punti
manuali ed alimentando il sistema tramite la sola alimentazione elettrica secondaria;

controllo dell'azionamento degli avvisatori di allarme esterno, delle stazioni ricevitrici
remote di allarme, delle installazioni fisse antincendio;

controllo della funzionalità della centrale di controllo e segnalazione e delle alimentazioni
conformemente a quanto specificato nell'apposito capitolo
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Progetto Esecutivo
CATEGORIE OPERE IMPIANTISTICHE IN RELAZIONE AL COMPUTO METRICO
AL FINE DELL'INDIVIDUAZIONE DEGLI INTERVENTI DI PROGETTO
DEMOLIZIONI E SMANTELLAMENTI
Gli impianti elettrici e le apparecchiature distribuite nei settori da demolire e ricostruire vanno
chiaramente smantellati. Una piccola parte dovrà essere riutilizzata, nello specifico gli apparati di
videosorveglianza, i tornelli ed il relativo controllo accessi, mentre la restante parte dovrà essere
idoneamente smaltita. Sono state quindi create delle voci di CME a corpo che comprendono tutti
gli oneri relativi allo smantellamento e smaltimento degli impianti generici e delle voci singole che
riguardano gli apparati da smontare, manutenere e custodire per essere riutilizzati nel nuovo
stadio. Per capire cosa demolire e smaltire e cosa invece recuperare sono stati creati degli
elaborati di Stato attuale degli impianti, tavole GEA, dove è stato indicato puntualmente cosa
recuperare.
Vista la volontà dell'Udinese Calcio S.p.A. di provvedere per conto proprio allo smantellamento
degli impianti in Curva Nord, limitatamente alle parti che non interessano o compromettono
l'agibilità e la funzionalità dei settori attualmente utilizzati, nelle tavole di stato attuale è stato
distinto cosa smantellerà la società sportiva e cosa resterà a carico dell'impresa appaltatrice.
OPERE PROVVISIONALI DURANTE IL CANTIERE
Siccome lo Stadio Friuli dovrà funzionare come impianto sportivo durante tutto il cantiere, anche se
con configurazioni diverse, e visto che esistono delle interferenze tra gli impianti esistenti e le zone
di intervento, considerando anche che alcuni impianti collegati da apparati ubicati in zone da
demolire dovranno continuare a funzionare durante tutto il cantiere (in particolare le telecamere di
videosorveglianza che riprendono le zone dei parcheggi esterni all'area riservata), sono state
previste delle opere provvisionali tali da garantire questa continuità di servizio. Negli stessi
elaborati dello Stato Attuale di cui al punto precedente (tavole GEA) sono state indicate le
apparecchiature che dovranno continuare a funzionare nelle diverse fasi di cantiere e quelle che
dovranno restare sempre in funzione. Negli elaborati delle demolizioni (DEM) sono stati indicati gli
interventi provvisionali necessari a dare la continuità del servizio impiantistico.
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TORNELLI E CONTROLLO ACCESSI
I tornelli ed i relativi apparati di controllo accessi integrati sono tra le apparecchiature esistenti che
andranno recuperate. Negli elaborati GEA sono stati indicati i Tornelli recuperabili, ognuno dei
quali è dotato di apparato di controllo accessi integrato.
Considerando quindi l'esistente e che una parte del sistema di controllo accessi, quello in tribuna
ovest dov'è ubicato anche il server con il software di gestione, non sarà oggetto di interventi, le
scelte progettuali ne sono state necessariamente condizionate e quindi nel progetto sono stati
indicati i nuovi apparati della stessa tipologia di quelli esistenti identificando puntualmente i tornelli
esistenti e specificando chiaramente che il sistema di controllo accessi è esistente e verrà
solamente aggiornato (upgrade del software di gestione). Gli apparati di controllo accessi integrati
nei tornelli, dovendo comunicare con il sistema esistente, dovranno essere necessariamente della
stessa tipologia di quelli esistenti e quindi è stato chiaramente indicato marca e modello da
utilizzare (marca Zucchetti modello Guardian). La tavola di progetto specifica dei Tornelli e del
Controllo Accessi è la tavola GEP16.
Sfruttando le caratteristiche delle schede degli apparati di controllo accessi del sistema Zucchetti
Guardian è stato inoltre prevista l'installazione di una telecamera IP compatta, integrata nella
struttura di ogni singolo varco di accesso dei tornelli, che, comandata dallo sblocco del tornello,
riprenderà dei fotogrammi singoli di ogni avventore nel momento del passaggio sul varco,
permettendo quindi di associare, in maniera chiara, il nominativo del biglietto al volto. Per utilizzare
tali immagini, che verranno messe a disposizione sulla rete di controllo accessi, è stato previsto un
nuovo server dedicato installato all'interno della sala gos in tribuna ovest.
MAXI SCHERMO
L'impianto a servizio dei due nuovi Maxi Schermo, uno ubicato in curva nord ed uno in curva sud,
è stato sviluppato sulla tavola tipo GEP10. L'alimentazione elettrica di ogni nuovo maxi schermo
sarà presa dal relativo quadro generale di settore. La fornitura e posa in opera dei Maxi Schermo è
esclusa del presente progetto.
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VIDEOSORVEGLIANZA
Anche la videosorveglianza rientra tra le parti di impianto esistente che andranno recuperate.
Come per i tornelli negli elaborati di stato attuale che vanno GEA11 a GEA13 sono stati indicati gli
apparati da recuperare con la numerazione attuale. Oltre alle telecamere andranno recuperati
anche gli elementi del sistema di conversione e distribuzione in fibra ottica esistente (apparati
installati all'interno dei nodi multimediali).
Potendo recuperare diversi apparati esistenti e visto che una parte dell'impianto non sarà oggetto
di interventi, per intenderci tutto ciò che è installato in tribuna ovest, Controll Room compresa, e
tutto quello che serve le aree al di fuori dell'area riservata, le scelte progettuali sono state
necessariamente condizionate dall'esistente per cui il progetto prevede un sistema e delle
apparecchiature della stessa tipologia di quelle esistenti, ossia analogiche con conversione e
distribuzione in fibra ottica, e macchine digitali di gestione in Controll Room.
L'unica accortezza è stata quella di prevedere, per le nuove macchine di gestione installate in
Controll Room, un prodotto ibrido ossia in grado di gestire le telecamere analogiche (esistenti e di
progetto) nonché alcuni apparati digitali (per intenderci telecamere IP). Questo permetterà più
flessibilità nelle scelte future.
Le tavole di Progetto specifiche per la videosorveglianza sono quelle che vanno da GEP17 a
GEP22.
Nelle tavole di progetto tutti gli apparati di videosorveglianza sono stati univocamente identificati,
con la numerazione attuale quelli recuperati dall'esistente e con un codice alfanumerico quelli
nuovi.
Nella tavole GEP22, dove sono esplicitati anche gli apparati contenuti all'interno dei nodi
multimediali, sono indicati in maniera differente e indicati numericamente in ogni nodo quelli
recuperati e spostati e quelli nuovi.
DIFFUSIONE SONORA ED EVAC
Il sistema di diffusione sonora a servizio dei tre settori dello stadio da demolire e ricostruire, ossia
curva nord, curva sud e tribuna distinti, è stato pensato per integrare sia la funzione ambientale
che quella di sicurezza ed evacuazione. E' stato quindi impostato un sistema unico che deve
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Progetto Esecutivo
rispettare, nella sua interezza, le prescrizioni normative più restrittive ossia quelle EVAC (CEI EN
60849, ISO UNI 7240-19, EN 54-16 e EN 54-24). Per avere la massima flessibilità di utilizzo il
sistema è stato pensato con una centrale per ogni settore ed un punto di gestione remotizzato in
tribuna ovest dove il sistema verrà comandato e dove, nello stralcio delle opere di adeguamento
della tribuna ovest, verrà anche connesso il nuovo impianto dedicato alla tribuna.
Il sistema avrà, per ogni settore, una distribuzione a 100V per i diffusori distribuiti all'interno
dell'impianto sportivo ed una distribuzione ad 8 ohm per le casse acustiche a servizio degli spalti.
Gli elaborati di progetto specifici sono quelli che vanno da GEP07 a GEP09 e la GEP25.
RILEVAZIONE INCENDI
Il sistema di rilevazione e segnalazione automatica degli incendi è strettamente connesso al
sistema EVAC ed al comando dello stesso. Per il sistema di rilevazione incendi c'è però un'altra
condizione, quella imposta dell'impianto di rilevazione incendi esistente a servizio della Tribuna
Ovest.
Per permettere una gestione integrata della rilevazione incendi ed una supervisione unica di tutto
l'impianto sportivo è stato scelto di utilizzare la stessa marca e modello del sistema esistente
(modello AM2000 marca Notifier). Per avere la massima flessibilità e sicurezza di utilizzo il sistema
è stato pensato con una nuova centrale per ogni settore ed un punto di gestione remotizzato in
tribuna ovest (locale addetti) dove è attualmente installata la centrale esistente. Nelle superfici
attualmente senza destinazione d'uso è stato comunque previsto l'inserimento di rilevatori di fumo
(soluzione concordata con i VV.F.) ma, per minimizzare gli impianti e le interferenze con l'utilizzo
dei locali, sono stati previsti rilevatori lineari in ragione di quelli puntiformi, cosicché non sarà
necessario utilizzare la copertura delle aree interessate ma solo i perimetri.
Gli elaborati di progetto specifici sono quelli che vanno da GEP07 a GEP09 e la GEP24.
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ILLUMINAZIONE CAMPO DI GIOCO
L'illuminazione del campo di gioco è stata prevista completamente nuova. Questo perché i
proiettori esistenti recuperabili hanno delle caratteristiche illuminotecniche che non permettono
l'installazione alla quota della copertura dei nuovi settori e perché i parametri richiesti da UEFA e
dalla Lega Calcio (in particolare da chi gestisce i diritti TV) comportano anche la necessità di
modificare ed aumentare i proiettori della tribuna ovest.
Il nuovo impianto, come per lo stato attuale, è stato pensato per essere alimentato direttamente dal
Power Center esistente prevedendo di sostituire gli attuali interruttori che alimentano i quadri
dell'illuminazione del campo (torre nord, torre sud, palo nord, palo sud, sopra arco e sotto arco)
con dei nuovi interruttori che alimentano i nuovi quadri dedicati al nuovo impianto (sopra arco,
sotto arco, corner nord est, corner nord ovest, corner sud est e corner sud ovest).
Come per lo stato attuale è prevista l'alimentazione dei proiettori su 3 circuiti, uno ordinario e due
di emergenza (sotto gruppo elettrogeno 1 e sotto gruppo elettrogeno 2).
Avendo previsto dei nuovi proiettori più performanti è stato possibile aumentare il livello di
illuminamento sul campo e contemporaneamente diminuire la potenza complessiva installata.
Essendo previsto nel cronoprogramma la realizzazione, al di fuori dell'appalto del progetto in
oggetto, di 6 torri faro provvisorie che la stazione appaltante realizzerà nella zona della tribuna
distinti, ed essendo prevista nelle torri faro provvisorie l'installazione dei 144 nuovi proiettori
destinati poi alla copertura dei nuovi distinti, tali proiettori sono stati scorporati dall'appalto
principale per cui nel progetto è previsto il solo montaggio a carico dell'impresa appaltatrice che
invece fornirà e poserà in opera tutti gli altri.
Per l'illuminazione del campo è stato prodotto un elaborato specifico per quanto concerne gli
impianti elettrici GEP27, una tavola strutturale per la realizzazione delle strutture di sostegno
GST67A ed una sezione specifica nella relazione di calcolo RCIL (prima parte).
DORSALI IMPIANTISTICHE
L'impianto elettrico dei nuovi settori dello stadio sarà alimentato dal Power Center esistente dove è
prevista l'installazione di un nuovo scomparto BT collegato alla barratura ordinaria ed alla
barratura sotto gruppo elettrogeno 2. Dal nuovo scomparto BT del Power Center esistente
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Progetto Esecutivo
partiranno quindi due linee, una ordinaria ed una preferenziale, che alimenteranno un nuovo
Power Center BT, ubicato in curva nord nel cavedio tecnico a livello campo, utilizzando le
canalizzazioni esistenti della distribuzione interrata che partono dal Power Center esistente,
passano sotto la tribuna ovest e poi si dividono verso nord e verso sud.
Dal nuovo Power Center si dirameranno una serie di canalizzazioni in passerella metallica asolata
lungo il perimetro verso il campo dei nuovi settori e da queste verranno raggiunte le diverse utenze
dislocate sui diversi livelli del costruito attraverso delle colonne montanti posizionate anche in base
alle possibili interferenze strutturali.
Seguiranno lo stesso percorso anche le dorsali, sempre in passerella metallica asolata, degli
impianti speciali e di sicurezza.
Grazie al realizzazione del nuovo Power Center in curva nord le linee di alimentazione dei quadri
elettrici dei nuovi settori dello stadio, in particolare quelle dei quadri generali di settore, non
andranno ad incidere sulla distribuzione esistente limitando quindi le interferenze con lo stato
attuale.
Come già anticipato nel capitolo specifico verranno alimentati sempre dal Power Center esistente
anche tutti i nuovi quadri dell'illuminazione del campo di gioco.
Chiaramente per poter utilizzare la distribuzione interrata esistente sarà necessario eliminare i cavi
delle dorsali esistenti che, con il nuovo stadio, non alimenteranno più alcuna utenza, così da
lasciare spazio per il passaggio delle nuove linee.
Gli elaborati di progetto relativi alle dorsali sono quelli che vanno da GEP01 a GEP03 mentre nella
tavola dello stato attuale GEA00 sono stati indicati, nei diversi tratti della dorsale esistente, le linee
da mantenere e quelle che invece andranno eliminate, facendo riferimento ai quadri esistenti i cui
schemi unifilari sono riportati sempre nello stato attuale.
Tutte le dorsali di progetto saranno realizzate con cavi a bassa emissione di fumi e gas tossici.
QUADRI ELETTRICI
Come già anticipato l'impianto elettrico dei nuovi settori dello stadio verrà alimentato da un nuovo
Power Center installato in curva nord alimentato dal Power Center esistente.
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Progetto Esecutivo
A valle del nuovo Power Center è stato previsto un quadro generale per ogni settore (uno in curva
nord, uno in curva sud e uno per i distinti) che alimenta un quadro per le zone comuni di ogni livello
di ogni settore, i quadri dedicati ai servizi speciali (videosorveglianza, controllo accessi, ecc...) ed i
quadri dedicati ai locali a destinazione specifica (bar, pronto soccorso, depositi, ecc...).
E' stata prodotta una tavola riportante lo schema a blocchi generale di tutti i quadri elettrici, la
GEP15, nonché lo schema unifilare dei quadri tipo, la GEP14, partendo da quelli della curva nord
che saranno realizzati per primi. Ogni quadro è stato individuato univocamente con un codice
alfanumerico dove la lettera indicata al settore di appartenenza (B per la curva nord, C per la curva
sud e D per i distinti). Essendo stato sviluppato un schema unifilare per i quadri tipo sulla pagina
che precede lo schema di ogni singolo quadro sono stati indicati tutti i codici alfanumerici dei
quadri che fanno riferimento a quello schema tipo, la relativa voce di computo metrico ed il numero
complessivo dei relativi quadri in progetto.
BUILDING AUTOMATION E SUPERVISIONE CONSUMI
Lo stadio sarà dotato di un sistema di Building Automation che permetterà la gestione centralizzata
dei comandi, la remotizzazione degli allarmi e la supervisione dei consumi. Essendo già installato
in Tribuna Ovest un sistema di Building Automation Standard KNX, conforme alla CEI EN 50090, e
che rappresenta l'unico standard europeo “aperto”, il sistema di Building Automation di progetto è
stato sviluppato sulla base della stessa tecnologia standard KNX. E' prevista la realizzazione di
una distribuzione interna al settore con cavo Bus ed una distribuzione dorsale tra i settori e verso
la tribuna ovest tramite conversione su rete Lan. Ogni quadro sarà dotato di un multimetro digitale
standard KNX con funzione di contatore/contabilizzatore. All'interno di ogni quadro sono previsti
moduli di ingresso e di uscita per permettere di gestire e supervisionare tutte le utenze sottese. In
ogni locale tecnico dove è installato il quadro generale di settore è prevista l'installazione di un
display di supervisione, che può supervisionare tutti gli apparati installati all'interno dello stadio. Il
sistema sarà poi supervisionato anche dai display già installati in Tribuna Ovest ubicati nella sala
addetti ed alla reception degli uffici. Gli apparati di Building Automation sono indicati nello schema
a blocchi dei quadri elettrici GEP15 a all'interno dello schema unifilare dei quadri GEP14.
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Progetto Esecutivo
PRESCRIZIONI NORMATIVE, MINISTERIALI, CARATTERISTICHE TECNICHE E
FUNZIONALI DEL SISTEMA DI VIDEOSORVEGLIANZA DA REALIZZARE
Gli impianti nei quali si svolgono competizioni riguardanti il gioco del calcio, aventi una capienza
superiore a 10.000 spettatori, devono essere muniti di sistemi di ripresa e registrazione televisiva
a circuito chiuso in grado di videosorvegliare le seguenti aree:

Zona spettatori;

Aree interne accessibili al pubblico (percorsi, zone di stazionamento, servizi di
ristoro, ecc...);

Aree esterne destinate a varchi di accesso, deflusso e prefiltraggio.
Il sistema da realizzare, in accordo con le prescrizioni del D.M. 06/06/05 e con lo stato
impiantistico esistente, dovrà prevedere l'utilizzazione dei seguenti apparati:

Sistema di alimentazione sussidiaria, posizionato localmente, di tutti i dispositivi installati;

Sistema di controllo delle riprese collocato nell'ambito della sala di controllo,
ubicata all'interno della tribuna coperta al livello +8 le cui caratteristiche sono tali da
garantire la visuale completa dell'interno dell'impianto sportivo e da ospitare tutti gli
apparati del sistema di controllo ed il personale tecnico adibito all'utilizzazione;

apparecchi di ripresa (telecamere ottiche, ovvero digitali) per la video-sorveglianza
del pubblico nelle fasi di afflusso, permanenza e deflusso dell'impianto, protetti dai rischi
di danneggiamento o manomissione, in numero tale da riprendere agevolmente tutti i
settori riservati al pubblico; tali apparecchi dovranno inoltre svolgere funzioni di ripresa
fotografica digitale;
Il sistema di controllo, gestione e supervisione sarà costituito dai seguenti apparati:
 Un sistema digitale di visione e registrazione costituito da più macchine conformi al
D.M.
06/06/05 in maniera tale da supportare separatamente le telecamere posizionate
all'interno della struttura da quelle esterne e con una macchina di riserva in caso di
necessità;

un numero di monitor sufficiente a visualizzare contemporaneamente le riprese di tutte
le telecamere in funzione (esistenti);
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
Progetto Esecutivo
sistemi di controllo e di manovra delle telecamere e degli apparati di registrazione
e riproduzione;

due stampanti termiche (esistenti);

Connessione per la trasmissione delle immagini alle sale operative della Questura
e predisposizione verso del Comando provinciale dei Vigili del fuoco (esistente);

Predisposizioni per la realizzazione di canali radio, linee telefoniche e personal
computer connessi ad internet in numero sufficiente a soddisfare le esigenze di
comunicazione, anche contemporanea, di tutte le amministrazioni, enti, aziende ed altri
soggetti rappresentati (esistenti);
Le apparecchiature da ripresa dovranno:

consentire il movimento orizzontale e verticale e la variazione dell'angolo di ripresa,
con sistema di comando della sala regia;

assicurare una risoluzione delle immagini, all'ingrandimento massimo, equivalente
ad almeno 1024 x 768 pixel per i dispositivi di cattura fotografica e di 768 x 576 pixel o, se
in formato digitale, a 720 x 756 pixel per i dispositivi di ripresa televisiva;

avere un CCD non inferiore a 1/2" e ottiche di focale non inferiori a 75 mm, con
possibilità di ingrandimento ottico di almeno 5 x;

avere luminosità sufficiente ad assicurare la riconoscibilità dei tratti somatici di ogni
singolo spettatore, anche in orario notturno ed anche a fotogramma singolo;

avere
protocolli
di
trasmissione
delle
immagini
conformi
a
quelli
definiti
dall'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive;

avere software con funzioni evolute di trattamento delle immagini e autentificazione.
Sistemi di registrazione continuativa del complesso degli apparati audiovideo sia interni
che esterni all’impianto sportivo e sistemi trasmissivi
Le caratteristiche tecniche di tali apparati dovranno essere conformi a quanto segue:
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
Progetto Esecutivo
dovranno essere supportare telecamere miste sia B/W sia Colore, consentire il
controllo di telecamere con orientamento orizzontale verticale e variazione dell’angolo
di ripresa sia del tipo con motore esterno sia del tipo integrato Dome (dovranno essere
disponibili diversi protocolli dei più diffusi costruttori di apparati video);

le immagini dovranno essere registrate in formato digitale con algoritmi di
compressione standard Mpeg4 o H 264 indipendentemente su ogni singola telecamera

a
assicurare una risoluzione dell’immagine in trasmissione via web in Mpeg4 o H264
720 x 480, 720 x 576, 640x480, 320x240 pixel;

consentire una velocità di registrazione e visione a fino a 400 frame per secondo
in formato PAL (16 unità di ripresa in full motion in registrazione locale);

consentire la registrazione di un numero di sorgenti audio pari al numero di
sorgenti video connesse;

consentire di registrare le immagini in formato Mpeg2 contemporaneamente
alla trasmissione in formato Mpeg4 o H264 ovvero devono essere elaborati due flussi
streaming uno locale in Mpeg2 ed uno per la trasmissione remota in Mpeg4 o H264;

essere predisposti per la visione in live (eventualmente in risoluzione minore)
delle telecamere attraverso PDA PocketPC 2002/2003 o Smartphone symbiant in
connessione GPRS / Wi-fi e gestione di telecamere PTZ Dome;

i sistemi di gestione e registrazione digitale dovranno essere forniti di librerie
per integrazione e sviluppo sui sistemi di gestione remota;

supportare la cifratura dei dati transitanti in rete con scambio di chiavi asimettriche
di almeno 512 bit e chiavi di sessione di almeno 128 bit;

consentire l’esportazione dei filmati in file eseguibili con visualizzazione multipla
di telecamere definite dall’utente o esportare i filmati in formato DVD con visione
multipla di telecamere definite dall’utente visionabili su DVD player standard;

essere predisposti per rivisitare filmati contemporaneamente alla registrazione
degli stessi e la pubblicazione in TCP/IP e web nonché alla pubblicazione di
mappe interattive al fine di consentire la visione delle telecamere su PC connessi alla
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Relazione Tecnica Impianti Elettrici
Progetto Esecutivo
rete della Amministrazione competente senza l’ausilio di programmi specifici ma con
l’utilizzo di semplici browser;

supportare un filtro per connessioni remote (white list) da indirizzi IP certi per
visione delle telecamere ed accesso al sistema al fine di selezionare gli accessi alle
risorse ai soli utenti autorizzati;

essere predisposti per supportare una gestione di utenti e password illimitata
con identificativo e password multilivello;

La gestione degli utenti deve essere totalmente programmabile alle autorizzazioni
di gestione e permessi sia locali che remote, con permessi differenti a secondo del tipo
di connessione;

consentire l’accesso agli archivi remotamente via connessione TCP/IP fino su
32 monitor virtuali completamente indipendenti permettendo la connessione a più
video server contemporaneamente, e con date differenti per ogni singolo monitor
virtuale.
Tutti gli apparati di ripresa, registrazione e trasmissivi dovranno essere compatibili con quanto
utilizzato dalle Questure di competenza; dovranno avere protocolli di trasmissione delle immagini
conformi
a
quelli
definiti
dall’Osservatorio
Nazionale
sulle
Manifestazioni
Sportive,
ovvero dovranno essere conformi allo standard TCP/IP ed utilizzare algoritmi di compressione
standard Mpeg4, H264 o superiori.
La registrazione delle immagini e dell’audio complessivo dell’evento calcistico è obbligatoria
dall’apertura fino alla chiusura dell’impianto sportivo ed in occasione dell’eventuale accesso di
persone per la preparazione di coreografie.
Per i tempi di custodia delle registrazioni, le società organizzatrici dell’evento calcistico, ai
sensi dell’ art. 4 comma 1 DM 06/06/05 sulla videosorveglianza, devono assicurare «la
conservazione dei dati e dei supporti di registrazione fino a sette giorni, adottando le
misure
di
sicurezza prescritte. Le stesse sono tenute a porre i supporti e i relativi dati a
disposizione delle Autorità Giudiziaria e di pubblica sicurezza, ovvero degli ufficiali di pubblica
sicurezza o di polizia giudiziaria espressamente designati»; a norma del comma 2 dell’art. 4, i dati
non utilizzati devono essere cancellati trascorsi i sette giorni.
Nei luoghi oggetto di vigilanza, ai sensi dell’ art. 6 comma 1 DM 06/06/05 sulla
videosorveglianza, è obbligatoria l’informazione sull’adozione di tali sistemi, e pertanto
l’affissione, in punti e con modalità ben visibili, di un avviso conforme al modello allegato al
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Progetto Esecutivo
provvedimento del Garante per la protezione dei dati personali del 29 aprile 2004, sulla
videosorveglianza, formulato, se possibile, anche in lingua straniera.
SISTEMA DI CONVERSIONE E DISTRIBUZIONE DEI SEGNALI IN FIBRA OTTICA
Il sistema di conversione e distribuzione dei segnali in fibra ottica, realizzato con struttura
ad anello, è costituito da apparati di sistema tipo “ORION” marca IFS o equivalenti che si
integrano perfettamente con il sistema distributivo esistente della rete “MAN” della città di
Udine e delle opere esistenti.
Vista la posizione degli apparati di ripresa la conversione tra rame e fibra ottica avverrà
localmente ed il singolo apparato sarà connesso in rame al nodo multimediale, dove avverrà la
conversione tra rame e fibra ottica, ed in fibra al nodo centrale.
L'alimentazione di tutte le apparecchiature avverrà in sicurezza grazie all'installazione di un
gruppo statico di continuità (UPS) del tipo on-line, con autonomia minima di 30 minuti,
immediatamente a monte del quadro elettrico dedicato al singolo nodo multimediale.
Per la distribuzione ai nodi dei vari apparati terminali si rimanda agli elaborati grafici di progetto.
Nel nodo principale, realizzato all'interno della sala di controllo (livello 8), saranno installati gli
apparati di decodifica dei segnali unitamente agli accessori di cablaggio e di alimentazione.
Le apparecchiature del sistema saranno essenzialmente costituite da una serie di schede
dedicate con la funzione di codificare il segnale video composito in segnale digitale
compresso
con algoritmo MPEG2, trasmetterlo con i relativi trasduttori ottici su fibra ottica
monomodale e riconvertirlo nuovamente in segnale video analogico.
La tipologia del sistema prescelto, grazie alle sue caratteristiche costruttive e funzionali dovrà
consentire di:

Accettare segnali video in ingresso con segnale elettrico di 1Vpp su impedenza di 75 OHM
in formato compatibile con gli standard PAL, NTSC, con banda passante 10-6,5Mhz;

Codificare in segnale elettrico un segnale luminoso e ricodificarlo con tecnologia
laser consentendo la trasmissione del segnale a bassa perdita con banda elevata;

utilizzare la modalità “drop and insert” per un’agevole espandibilità del sistema;

trasmettere le immagini video in real time (25 fps ) con dimensioni immagini 768x576 pixel;
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
Progetto Esecutivo
gestire un segnale video ed un segnale dati e contatti di uscita con interfaccia RS 232-422485 o due segnali video;

segnalare con apposito led la presenza del segnale video;

gestire il bakup del collegamento in rete su fibra ottica.
Il tutto garantendo il funzionamento in condizioni di esercizio con un range di temperatura da -40
a
+70 °C.
SISTEMA DIGITALE DI GESTIONE, REGISTRAZIONE E COMANDO AUDIO E VIDEO
All'interno della sala di controllo saranno installate le nuove macchine che, insieme a quelle
esistenti, permetteranno di supervisionare, comandare e registrare separatamente gli apparati
interni e quelli esterni e garantiranno un'idonea continuità di servizio. La gestione delle immagini
e dell'audio, il loro trattamento software, la loro registrazione e la remotizzazione sarà infatti
eseguita con un sistema di gestione digitale, conforme alle caratteristiche tecniche descritte
nel D.M.
06/06/05, costituito da una serie di macchine base PC ibride, ossia in grado di gestire sia
apparati analogici che digitali.
Grazie alle caratteristiche del sistema digitale sarà possibile eseguire tutte le funzioni di gestione
e supporto prescritte dal D.M. 06/06/05 e riassunte nei capitoli precedenti.
I dischi di archiviazione saranno dimensionati per permettere la custodia delle immagini per i sette
giorni prescritti dalla legge anche nel caso di eventi sportivi infrasettimanali.
SISTEMA DI CONTROLLO ACCESSI
Come per la videosorveglianza anche per il sistema di controllo degli accessi di progetto
prevede la completa integrazione e riutilizzazione del sistema di controllo accessi esistente.
Mentre verranno mantenuti in funzione, come per l'attuale, tutti i tornelli di accesso della tribuna
ovest, quelli smantellati per la demolizione degli altri tre settori verranno riutilizzati nei
nuovi accessi.
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Progetto Esecutivo
Rispetto alla situazione attuale sarà comunque previsto un incremento del numero di accessi
e conseguentemente del numero di tornelli di accesso e di punti di connessione al sistema
di controllo accessi.
Il controllo degli accessi automatico, integrato, gestito in maniera centralizzata ed in grado di
interagire con il sistema dell'emissione dei titoli di accesso esistente sarà realizzato prevedendo i
seguenti interventi:
-
Integrare nella struttura del tornello il dispositivo di lettura e controllo accessi lato utente
-
Integrare nella struttura del tornello il dispositivo di lettura, controllo accessi e comando
lato steward
-
Interfacciare il controllo di movimento del rotore del tornello con i dispositivi del
controllo accessi per automatizzarlo
connettere il singolo dispositivo di controllo accessi (lato steward) tramite cavo di rete UTP
-
cat.
5E con il quadro di cablaggio corrispondente realizzato durante la prima fase
-
attivare la connessione tra la singola porta di rete, corrispondente al singolo tornello, ed
il server di controllo accessi tramite la rete in fibra ottica realizzata durante la prima fase
Grazie all'infrastruttura di rete ed alla tecnologia utilizzata, il singolo dispositivo di controllo
accessi permetterà la realizzazione delle seguenti attività:
−
Effettuare la lettura del Bar-Code/RFID presente sul titolo di accesso.
−
Trasmettere il codice letto dal titolo al SW di Monitor dei Varchi per la verifica della validità
del codice.
−
Ricevere dal SW di controllo la segnalazione relativa alla validità del codice trasmesso.
−
Eseguire
l’attuazione
di
alcuni
output
(connessi
a
LED,
buzzer,
ecc..)
per
la
segnalazione all’utente e alla maschera dell’esito della lettura del titolo (lettura avvenuta
correttamente o meno, codice trasmesso correttamente o meno, codice autorizzato, codice
non autorizzato, ecc..).
−
Visualizzare su un display 2x20 alfanumerico seriale la messaggistica inviata dal SW
di controllo.
−
Gestire l’interfacciamento del meccanismo fisico del varco in modo monodirezionale (tornello
o varco a tutta altezza) ed il controllo del transito dell’utenza.
−
Gestire localmente l’elenco dei titoli abilitati in caso di caduta temporanea della rete o
del server centrale (gestione off-line)
Il terminale di lettura del controllo accessi verrà integrato nella struttura dei tornelli a tutta altezza
così da:
-
garantire una migliore integrazione HW fra terminali e tornelli
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-
Progetto Esecutivo
garantire una migliore protezione meccanica degli apparati elettronici stessi contro
eventuali azioni vandaliche e contro gli agenti atmosferici
-
assicurare una migliore fruibilità del sistema da parte degli utenti
-
assicurare maggiore ergonomicità ed equilibrio estetico al sistema di controllo
La rete dei lettori di controllo accessi così realizzata verrà connessa, tramite il C.E.D. dello stadio,
con la postazione server per la gestione del controllo accessi installata all'interno dell'ufficio
abbonamenti dell'Udinese calcio, utilizzando una soluzione studiata specificatamente per gestire
le problematiche legate alla verifica dei titoli di accesso e al controllo dei relativi varchi autorizzati.
Il Software che verrà utilizzato è ottimizzato per ottenere tempi di risposta ridotti (tempo medio
di
100ms. fra la richiesta di autorizzazione e la risposta del SW di gestione), e per operare
in ambiente Microsoft Windows 2000/XP-PRO/2003-Server su piattaforma DB.
Le principali funzioni del Software di gestione saranno:
−
monitoraggio in tempo reale dello stato dei varchi con segnalazioni di eventuali anomalie
e visualizzazioni dei titoli letti, autorizzati o meno, e dei transiti effettivi
−
registrazione di tutte le operazioni di lettura effettuate dai dispositivi GUFO, siano esse
di accesso consentito, accesso negato o sblocco manuale
−
configurazione della tipologia e dei parametri dei terminali di controllo dei singoli varchi
−
configurazione delle policy di accesso per ogni tipologia di titolo: fasce orarie, gruppi di
varchi autorizzati, regole di anti pass-back, segnalazioni da attuare
−
configurazione e definizione delle regole di acquisizione della white-list resa disponibile
dal
Sistema di Biglietteria Automatizzata
visualizzazione con funzioni di filtro e ricerca dei dati relativi ai titoli autorizzati o
interdetti
−
(white e black-list) e dei titoli letti, autorizzati e transitati
−
visualizzazioni in tempo reale o a posteriore delle statistiche del flusso di accessi e
presenze tramite grafici di immediata lettura
−
gestione dei dispositivi installabili su tornelli a tutta altezza, tripodi, palmari wireless con
lettore di barcode e/o TAG RFID
Il funzionamento logico di interfacciamento fra il Sistema di Biglietteria Automatizzata e il
Sistema di Controllo Accessi, sarà realizzato attraverso un protocollo di regole di controllo e di
azioni atte a garantire che:
−
il SW di CA consenta l’acceso dei soli titoli abilitati agli eventi tramite la formale emissione
da parte del Sistema di Biglietteria
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−
Progetto Esecutivo
il SW di CA non consenta l’accesso a titoli già precedentemente fruiti per l’accesso
all’evento abilitato (unico accesso), anche in caso di tentativo di accesso simultaneo su
diversi varchi tramite biglietti “clonati”
−
il SW di CA non consenta l’accesso a titoli emessi ed annullati dal Sistema di Biglietteria o
per qualsivoglia motivo presenti in black-list
−
Il Sistema di Biglietteria non permetta l’annullo di titoli fruiti
−
L’aggiornamento dei dati fra Sistema di Biglietteria e SW di CA (elenco dei titoli
emessi, annullati, titoli fruiti, ecc..) avvenga in tempo reale
L’interfacciamento fra il Sistema di Biglietteria e il CA verrà realizzato in pratica dall’elenco dei
titoli emessi, denominata per brevità White-List, e dall’insieme di regole di accesso ad esso.
Per questo scopo verrà utilizzato un DB di interfaccia che compilerà le tabelle/campi
di competenza dei due sistemi ed acquisirà lo stato dei dati variabili.
Lo scopo di utilizzare un sistema basato su DB di interfaccia tra il Sistema di Biglietteria
Automatizzata e Controllo Accessi è quello di svincolare entrambi i sistemi dalla necessità di
conoscere i dettagli implementativi e organizzativi specifici della controparte, che possono quindi
essere eseguiti in maniera anche asincrona su sistemi e ambienti eterogenei senza altra
necessità se non quella di accedere alla tabella di interfaccia.
Per ulteriori approfondimenti e per le caratteristiche tecniche specifiche del sistema adottato si
rimanda alla documentazione allegata.
Inoltre, al fine di permettere una visione immediata dello stato degli accessi, verrà realizzata una
postazione PC con software client di supervisione del controllo accessi all'interno del locale
G.O.S. di nuova realizzazione.
PROTEZIONE DALLE SCARICHE ATMOSFERICHE
Lo Stadio Friuli di Udine risulta attualmente autoprotetto dalle scariche atmosferiche grazie
all’area di protezione costituita dalle quattro torri faro dell’illuminazione del campo.
Con la realizzazione dei nuovi spalti e della nuova copertura due torri verranno demolite (quelle
verso i distinti) e due torri verranno invece mantenute, quelle posizionate ai lati della tribuna
Ovest, che continueranno a svolgere la funzione di captazione e di protezione dalle scariche
atmosferiche per la tribuna.
Si eviterà così di dover realizzare un impianto a gabbia sulla vecchia copertura che comporta un
rischio relativo maggiore visto che nell’eventualità di scarica atmosferica sarebbe ben peggiore
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Progetto Esecutivo
l’effetto sulla struttura, anche in termini di stabilità, che sulle torri faro che per loro costruzione
sono dimensionate anche in funzione dell’effetto di captazione naturalmente svolto.
Per quanto concerne la struttura di nuova realizzazione, provvedendo a collegare i ferri delle
armature delle strutture di sostegno ed ha installare un idoneo numero di scaricatori di sovra
tensione, la verifica effettuata e riportata in appendice alla presente determina che la struttura è
da considerarsi autoprotetta.
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Progetto Esecutivo
PRESCRIZIONI DI LEGGE E RIFERIMENTI NORMATIVI GENERALI
Le caratteristiche degli impianti e dei loro componenti dovranno essere conformi alla normativa
generale (disposizioni legislative italiane) e tecnica di settore vigente alla data di
realizzazione delle opere, oltre che alle disposizioni impartite da enti e autorità locali (VV.FF;
ENEL o in generale l’azienda distributrice dell’energia elettrica; TELECOM o altro ente che
gestisce il servizio telefonico/dati).
A seguire si elencano i principali riferimenti normativi e legislativi per le opere oggetto del
presente progetto:
-
D.M. 18/03/96 Norme di sicurezza per la costruzione e l'esercizio di impianti sportivi
-
D.M. 06/06/05 Modifiche ed integrazioni al D.M. 18/03/96
-
Norme CONI per l'impiantistica Sportiva
-
D. Lgs. 14 agosto 1996, n. 493: Attuazione della direttiva 92/58/CEE concernente
le prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza e/o di salute sul luogo di lavoro,
integrato e modificato dal D. Lgs. n. 528/1999 e dal D.Lgs. n. 276/2003
Decreto Ministeriale 16 febbraio 1982: Modificazioni del decreto ministeriale 27
settembre
-
1965, concernente la determinazione delle attività soggette alle visite di prevenzione incendi
-
Legge 791/77: attuazione della direttiva europea n°73/23/CEE - Direttiva Bassa Tensione
-
Decreto legislativo 25 novembre 1996 n. 626 e decreto legislativo 31 luglio 1977 n.
277, rispettivamente: Attuazione e modifica della direttiva 93/68 CEE - Marcatura CE del
materiale elettrico
-
Decreto legislativo 12 novembre 1996 n. 615: Attuazione della direttiva europea 89/536 CEE
- Compatibilità elettromagnetica
-
DM del 15 ottobre 1993 n. 519: Regolamento recante autorizzazione dell’Istituto superiore
di prevenzione e sicurezza del lavoro a esercitare attività omologative di primo o nuovo
impianto per la messa a terra e la protezione delle scariche atmosferiche
-
D.P.R. n° 462 del 22/10/2001: Regolamento di semplificazione del procedimento per
la denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche,
di dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi
-
Legge 20 marzo 1865, n. 2248 (allegato F): Legge sulle opere pubbliche
-
CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in
corrente alternata e a 1500 V in corrente continua
-
CEI 0-2: guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici;
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-
Progetto Esecutivo
CEI EN 62040-1-1 (CEI 22-26): Sistemi statici di continuità (UPS) - Parte 1-1:
Prescrizioni generali e di sicurezza per UPS utilizzati in aree accessibili all’operatore
-
CEI EN 62040-3 (CEI 22-24): Sistemi statici di continuità (UPS) Metodi di specifica
delle prestazioni e prescrizioni di prova
-
CEI EN 50091-2 (CEI 22-9): Sistemi statici di continuità (UPS) Parte2: Prescrizioni
di compatibilità elettromagnetica (EMC)
-
CEI 16-4 “Individuazione dei conduttori tramite colori o codici numerici”,
CEI 11-17: “Impianti di produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica. Linee in
cavo”
-
-
CEI 20-40 (+V1 e V2): “Guida per l'uso di cavi a bassa tensione”
-
CEI 20-27 (+V1): “Cavi per energia e per segnalamento. Sistema di designazione”
-
CEI-UNEL 35011 (+V1): “Cavi per energia e segnalamento. Sigle di designazione”
-
CEI-UNEL 35012: “Contrassegni e classificazione dei cavi in relazione al fuoco”
-
CEI
20-22/2:
“Prove
d’incendio
su
cavi
elettrici
Parte
2:
Prova
di
non
propagazione dell’incendio”
-
CEI 20-22/3: “Metodi di prova comuni per cavi in condizioni di incendio - Prova
di propagazione della fiamma verticale di fili o cavi montati verticalmente a fascio”
-
CEI-UNEL 00722: “Colori distintivi delle anime dei cavi isolati con gomma o polivinilcloruro
per energia o per comandi e segnalazioni con tensioni nominali U0/U non superiori a 0.6/1
kV”
-
CEI-UNEL 35024/1 (+ Ec): “Cavi elettrici isolati con materiale elastomerico o termoplastico
per tensioni nominali non superiori a 1000 V in c.a. e 1500 V in c.c. - Portate di corrente in
regime permanente per posa in aria” (per pose fisse) (CEI 64-8 Art. 523.1.3)
-
CEI-UNEL 35024/2: “Cavi elettrici ad isolamento minerale per tensioni nominali non superiori
a
1000 V in c.a. e a 1500 in c.c. - Portate di corrente in regime permanente per posa in aria”
-
CEI-UNEL 35026: “Cavi elettrici isolati con materiale elastomerico o termoplastico per
tensioni nominali di 1000 V in corrente alternata e 1500 V in corrente continua. Portate di
corrente in regime permanente per posa interrata”
-
CEI 20-28 Connettori per cavi d'energia
-
CEI EN 60439-1 (CEI 17-13/1): Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra
per bassa tensione (quadri BT) - Parte 1: Apparecchiature soggette a prove di tipo (AS) e
apparecchiature parzialmente soggette a prove di tipo (ANS)
-
CEI EN 60439-3 (CEI 17-13/3): Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra
per bassa tensione (quadri BT) - Parte 3: Prescrizioni particolari per apparecchiature
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Progetto Esecutivo
assiemate di protezione e di manovra destinate ad essere installate in luoghi dove
personale non addestrato ha accesso al loro uso - Quadri di distribuzione (ASD)
-
CEI 23-51: Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di
distribuzione per installazioni fisse per uso domestico e similare
-
CEI 11-37 - Guida per l'esecuzione degli impianti di terra nei sistemi utilizzatori di
energia alimentati a tensione maggiore di 1kV
-
CEI 11-1 - Impianti elettrici con tensione superiore a 1 kV in corrente alternata
-
CEI EN 60898-1(CEI 23-3/1): Interruttori automatici per la protezione dalle sovracorrenti
per impianti domestici e similari. Parte 1: Interruttori automatici per funzionamento in corrente
alternata
CEI EN 60947-2 (CEI 17- 5): Apparecchiature a bassa tensione. Parte 2: Interruttori
automatici
-
-
CEI
EN
61008-1
(CEI
23-42)
Interruttori
differenziali
senza
sganciatori
di
con
sganciatori
di
sovracorrente incorporati per installazioni domestiche e similari
-
CEI
EN
61009-1
(CEI
23-44)
Interruttori
differenziali
sovracorrente incorporati per installazioni domestiche e similari
CEI EN 62305-1: "Protezione delle strutture contro i fulmini. Parte 1: Principi Generali"
Marzo
-
2006;
-
CEI EN 62305-4: "Protezione delle strutture contro i fulmini. Parte 4: Impianti elettrici
ed elettronici interni alle strutture" Marzo 2006;
-
CEI 103-1/12: Impianti telefonici interni - Parte 12: Protezione degli impianti telefonici interni
-
CEI 103-1/14: Impianti telefonici interni - Parte 14: Collegamento alla rete in servizio pubblico
-
CEI 103-1/13: Impianti telefonici interni - Parte 13: Criteri di installazione e reti
-
CEI EN 50086-2-4: Sistemi di canalizzazione per cavi - Sistemi di tubi - Parte 2-4:
Prescrizioni particolari per sistemi di tubi interrati
-
CEI 306-2: Guida per il cablaggio per telecomunicazioni e distribuzione multimediale
negli edifici residenziali
-
LEGGE 28 03 1991, n.109: Nuove disposizioni in materia di allacciamenti e collaudi
degli impianti telefonici interni
-
D.M. 23 maggio 1992, n. 314: Regolamento recante disposizioni di attuazione della legge
28 marzo 1991, n. 109, in materia di allacciamenti e collaudi degli impianti telefonici interni
-
CEI 79-2 Impianti antieffrazione, antintrusione, antifurto e antiagressione - Norme
particolari per le apparecchiature
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-
Progetto Esecutivo
CEI 79-3 Impianti antiefrazione, antintrusione, antifurto e antiagressione - Norme
particolari per gli impianti antieffrazione e antintrusione
-
CEI EN 50132-7 (CEI 79 -10) Impianti di allarme - Impianti di sorveglianza CCTV da
utilizzare nelle applicazioni di sicurezza - Parte 7: Guide di applicazione
-
UNI 9795 Sistemi fissi automatici di rilevazione e di segnalazione manuale d’incendio
– Sistemi dotati di rilevatori puntiformi di fumo e calore, rilevatori ottici lineari e punti
di
segnalazione manuale.
-
UNI CEN/TS 54-14 Sistemi di rilevazione e di segnalazione d’incendio – Parte 14: linee
guida per la pianificazione, la progettazione, l’installazione, la messa in servizio, l’esercizio e
la manutenzione.
-
CEI EN 50173-1 (CEI 306-6): Tecnologia dell'informazione - Sistemi di cablaggio generico
- Parte 1: Requisiti generali e uffici
-
CEI
EN
50098-1
(CEI
306-1):
Cablaggi
nei
locali
degli
utilizzatori
per
le
tecnologie dell’informazione - Parte 1: Accesso base ISDN
CEI EN 50174-1 (CEI 306-3): Tecnologia dell'informazione - Installazione del cablaggio Parte
-
1: Specifiche ed assicurazione della qualità
-
CEI 50174-2 (CEI 306-5): Tecnologia dell'informazione - Installazione del cablaggio - Parte
2: Pianificazione e criteri di installazione all'interno degli edifici
-
CEI EN 50310 (CEI 306-4): Applicazione della connesione equipotenziale e della messa
a terra in edifici contenenti apparecchiature per la tecnologia dell’informazione
-
CEI EN 50346: Tecnologia dell'informazione - Installazione del cablaggio - Prove
del cablaggio installato
-
CEI EN 60079-10 (CEI 31-30): Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la
presenza di gas Parte 10: Classificazione dei luoghi pericolosi
-
CEI EN 60079-14 (CEI 31-33): Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la
presenza di gas Parte 14: Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione per la
presenza di gas (diversi dalle miniere)
-
CEI 31-35: Costruzioni elettriche per atmosfere potenzialmente esplosive per la presenza
di gas Guida all’applicazione della Norma CEI EN 60079-10 (CEI 31-30). Classificazione dei
luoghi pericolosi
-
UNI EN 12601: Gruppi elettrogeni mossi da motori alternativi a combustibile a
combustione interna Circolare MI.SA. n. 31 del 31/08/1978: Norme di sicurezza per
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Relazione Tecnica Impianti Elettrici
Progetto Esecutivo
installazione di motori a combustione interna accoppiati a macchina generatrice elettrica o a
macchina operatrice
-
UNI EN 12464-1“Luce e Illuminazione - Illuminazione dei luoghi di lavoro - Parte 1: Luoghi
di lavoro interni” ("Light and lighting - Lighting of work places - Part 1: Indoor work places")
-
CEI EN 60079-17 (CEI 31-34): Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza
di gas - Parte 17: Verifica e manutenzione degli impianti elettrici nei luoghi con pericolo di
esplosione per la presenza di gas (diversi dalle miniere)
-
CEI 31-35: Costruzioni elettriche per atmosfere potenzialmente esplosive per la presenza di
gas - Guida all’applicazione della Norma CEI EN 60079-10 (CEI 31-30). Classificazione dei
luoghi pericolosi
-
CEI 31-35/A: Guida all’applicazione della Norma CEI 31-30 Classificazione dei luoghi
pericolo- si - Esempi di applicazione
-
D.M. 16/02/1982: Modificazioni del decreto ministeriale 27 settembre 1965, concernente la
de- terminazione delle attività soggette alle visite di prevenzione incendi
-
Circ. n° 91 del 14/09/1961: Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la
progettazione, la costruzione e l'esercizio degli impianti termici alimentati da combustibili gassosi
-
D.M. 28/04/2005: Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la
progettazio- ne, la costruzione e l'esercizio degli impianti termici alimentati da combustibili
liquidi
-
D.M. 12/04/1996: Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la
progettazio- ne, la costruzione e l'esercizio degli impianti termici alimentati da combustibili
gassosi
-
EN 12464-1: Light and lighting - Lighting of work placet - Part 1: Indoor work places (Luce e
Il- luminazione - Illuminazione dei luoghi di lavoro. Parte 1: Luoghi di lavoro interni)
-
Direttiva 90/396/CEE: direttiva del consiglio del 29 giugno 1990 concernente il
ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri in materia di apparecchi a gas.
-
DPR 661/96: Regolamento per l'attuazione della direttiva 90/396/CEE concernente gli apparecchi a gas.
-
Direttiva ATEX 99/92/CE:direttiva del 16 dicembre 1999 del parlamento europeo e del consiglio, relativa alle prescrizioni minime per il miglioramento della tutela della sicurezza e della
salute dei lavoratori che possono essere esposti al rischio di atmosfere esplosive
-
DLgs 233/03:Attuazione della direttiva 1999/92/CE relativa alle prescrizioni minime per il miglioramento della tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori esposti al rischio di atmosfere esplosive - Combustibile gassoso
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Relazione Tecnica Impianti Elettrici
-
Progetto Esecutivo
DLgs 81/08: Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela
della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro
-
Circ. n° 73 del 29/07/1971: Impianti termici ad olio combustibile o a gasolio - Istruzioni per
l'ap- plicazione delle norme contro l'inquinamento atmosferico; disposizioni ai fini della
prevenzione incendi
-
EN 50090: Sistemi elettronici per la casa e l’edificio (HBES)
-
CEI 205-2: Guida ai sistemi bus su doppino per l'automazione nella casa e negli edifici,
secon- do le Norme CEI EN 50090
-
CEI 83-11: I sistemi BUS negli edifici pregevoli per rilevanza storica e artistica
-
Direttiva 89/336/CEE: Direttiva del Consiglio del 3 maggio 1989 per il ravvicinamento delle
le- gislazioni degli Stati membri relative alla compatibilità elettromagnetica
-
D.M. 14 giugno 1989, n. 236: Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l'accessibilità,
l'adat- tabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica
sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell'eliminazione delle barriere
architettoniche
-
CEI EN 50171 (CEI 34-102): Sistemi di alimentazione centralizzata
-
pr EN 50172: Emergency escape lighting system
-
D.M.
14
giugno
1989,
n.
236:
Prescrizioni
tecniche
necessarie
a
garantire
l'accessibilità, l'adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale
pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell'eliminazione delle barriere
architettoniche
-
Legge n.13 del 09/01/89: Disposizioni per favorire il superamento e l'eliminazione
delle barriere architettoniche negli edifici privati
-
Decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1996, n. 503: Regolamento recante
norme per l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici
-
Il D.M. del 14 giugno 1989, n. 236 “Prescrizioni tecniche necessarie a garantire
l'accessibilità, l'adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale
pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell'eliminazione delle barriere
architettoniche”
-
Legge Regionale F.V.G. n° 15 del 18 Giugno 2007
Poiché l'opera riguarda interventi da eseguirsi sugli impianti di cui alla legge 22 gennaio 2008
n.
37, una particolare attenzione dovrà essere riservata al pieno rispetto delle condizioni
previste dalla legge medesima. L'impresa esecutrice delle opere dovrà quindi:
essere in possesso dei requisiti tecnico professionali previsti, riconosciuti ai sensi degli
articoli
-
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Progetto Esecutivo
2, 3 (4 e 5 sono stati abrogati dal Dpr 392-94.doc l’Art. 5 è stato ripristinato dal Legge
5 gennaio 1996, n. 25) della legge medesima per quanto attiene all'installazione,
trasformazione e manutenzione degli impianti da eseguirsi;
-
rispettare le disposizioni di cui all'art. 6 per quanto concerne l'iter previsto per la
progettazione degli impianti;

garantire l'utilizzazione di materiali costruiti a regola d'arte e comunque il rispetto
delle previsioni dell'art. 7;
-
presentare la dichiarazione di conformità o di collaudo degli impianti così come prescritto
dagli articoli 9 e 13 della legge 37/2008.
Essendo inoltre a servizio di un'attività soggetta al controllo di prevenzione incendi gli
impianti elettrici:

non dovranno costituire causa primaria di incendio o di esplosione;

non
dovranno
fornire
alimento
o
via
privilegiata
di
propagazione
degli
incendi.
Il comportamento al fuoco della membratura deve essere compatibile con la specifica
destinazione d'uso dei singoli locali;

dovranno essere suddivisi in modo che un eventuale guasto non provochi la messa
fuori servizio dell'intero sistema (utenza);

dovranno disporre di apparecchi di manovra ubicati in posizioni "protette" e devono
riportare chiare indicazioni dei circuiti cui si riferiscono.
PRESCRIZIONI A CARATTERE GENERALE
Alimentazione di sicurezza e di riserva
Lo scopo dei servizi di sicurezza (costituiti da sorgente, circuiti e altri componenti elettrici) è
quello di garantire l’alimentazione di apparecchi utilizzatori o di parte dell’impianto necessari per
la sicurezza delle persone.
Alimentazione
L’alimentazione deve fornire una determinata potenza, disponibile entro un determinato
tempo, adatta al funzionamento previsto. Deve inoltre garantire un’adeguata affidabilità.
La sorgente di alimentazione utilizzata deve avere le seguenti caratteristiche:
-
garantire l’alimentazione per una certa durata;
-
a posa fissa;
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Progetto Esecutivo
-
non influenzata da guasti dell’alimentazione ordinaria;
-
situata in luogo o locale appropriato (opportunamente ventilato) accessibile solo a
personale addestrato (il “luogo” potrebbe essere l’interno di un quadro se chiuso a chiave);
-
può essere utilizzata per l’alimentazione di riserva purché abbia potenza sufficiente per i
due servizi;
-
non utilizzabile per altri scopi, a meno che: non è compromessa la disponibilità per i servizi
di sicurezza; un guasto su un circuito ordinario (non di sicurezza) non comporta l’interruzione
di nessun circuito di alimentazione dei servizi di sicurezza.
Tutti i componenti elettrici dei servizi di sicurezza che devono funzionare in caso di
incendio, devono avere (per costruzione e per installazione) un’adeguata resistenza al fuoco. Tipi
di alimentazione dei servizi di sicurezza:
-
automatica (messa in servizio senza intervento di un operatore);
-
non automatica (messa in servizio con intervento di un operatore).
-
Classificazione dell’alimentazione automatica in base al tempo entro cui diviene disponibile:
TIPO
TEMPI [s]
SORGENTI (indicative)
Di continuità
-
Gruppi di continuità statici
Ad interruzione brevissima
T <= 0,15
Batterie di accumulatori
Ad interruzione breve
0,15 < t <= 0,5
Gruppo elettrogeno
Ad interruzione media
0,5 < t <= 15
Gruppo elettrogeno
Ad interruzione lunga
t > 15
Gruppo elettrogeno
Circuiti di alimentazione
I circuiti di alimentazione nei servizi di sicurezza devono avere le seguenti caratteristiche:
-
essere indipendenti dagli altri circuiti;
-
non devono attraversare luoghi con pericolo di incendio (a meno che non siano resistenti
al fuoco);
-
non devono in nessun caso attraversare luoghi con pericolo di esplosione.
Negli impianti di illuminazione il tipo di lampada da utilizzare deve essere compatibile con la
durata di commutazione dell’alimentazione, in modo da mantenere il livello di illuminazione
richiesto.
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Progetto Esecutivo
Protezioni
Protezione contro i contatti indiretti è preferibile adottare sistemi IT (non comporta
l’interruzione automatica del circuito al primo guasto a terra). L’utilizzazione dei sistemi TN e TT è
possibile a patto che gli impianti siano suddivisi in modo che un guasto non ne comprometta
la sicurezza. Protezione contro i cortocircuiti: può essere omessa per le condutture che collegano
le sorgenti (generatori, trasformatori, raddrizzatori, batterie di accumulatori) ai rispettivi quadri, se
gli apparecchi di protezione sono posti su questi quadri. Protezione contro i sovraccarichi: se per
la protezione contro le sovracorrenti vengono usati interruttori automatici magnetotermici, questi
devono avere una corrente nominale relativamente elevata (ad esempio pari ad almeno tre volte
la portata dei circuiti alimentati). E’ raccomandata l’omissione per i circuiti che alimentano
dispositivi di estinzione dell’incendio (in questi casi di prevedere un dispositivo di allarme
che segnali eventuali sovraccarichi). La protezione contro le sovracorrenti e contro le tensioni di
contatto deve essere verificata nei confronti delle due alimentazioni (ordinaria e di sicurezza)
singole o, se previsto, in parallelo. Le Autorità competenti e prescrizioni particolari stabiliscono
dove prevedere i servizi di sicurezza e quali prestazioni devono fornire. Apparecchiature utili in
caso di emergenza diffusione sonora, prese TV, ecc.), normalmente non destinate a scopi
di sicurezza, devono essere considerate come appartenenti a servizi di sicurezza.
Le condutture che alimentano i servizi di sicurezza devono essere resistenti al fuoco in relazione
al tempo di funzionamento previsto (90 min).
UPS
Il gruppo di continuità statica (UPS) permette di fornire una tensione stabilizzata e non influenzata
dalla possibile mancanza di alimentazione. La tipologia di UPS utilizzato nel presente
progetto sarà del tipo on-line (fornisce un’alimentazione priva di perturbazioni e può avere un
commutatore statico). L’installazione, la protezione e il sistema di inserzione dovranno essere
realizzate in accordo con la norme CEI 11-20, CEI 64-8, CEI EN 50091-1/1, CEI EN 60947-4-1 e
con le prescrizioni contenute nella DK 5740 dell’ente erogatore.
Distribuzione
Cavi E Condutture
Tutti i cavi impiegati nella realizzazione dell’impianto elettrico devono essere rispondenti
alle norme UNEL e CEI. Il conduttore di neutro non deve essere comune a più circuiti. I tipi di
posa delle condutture in funzione del tipo di conduttore o di cavo utilizzato e delle varie
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Progetto Esecutivo
situazioni, devono essere in accordo con quanto prescritto dalla CEI 64-8 Art. 521 (Tab. 52A e
Tab. 52B). E’ consentita la posa di circuiti diversi in una sola conduttura a condizione che tutti i
conduttori siano isolati per la tensione nominale presente più elevata. Le condutture relative ai
circuiti di energia e dei circuiti ausiliari devono essere separati da quelli dei circuiti telefonici. Non
è permessa la posa diretta di cavi sotto intonaco. Le dimensioni interne dei tubi protettivi e dei
relativi accessori di percorso devono essere tali da permettere di tirare i cavi dopo la messa in
opera di questi tubi protettivi e relativi accessori. I cavi devono inoltre poter essere sfilati, per
agevolare eventuali riparazioni o futuri ampliamenti dell’impianto. I raggi di curvatura delle
condutture devono essere tali che i conduttori ed i cavi non ne risultino danneggiati. I supporti
dei cavi e gli involucri non devono avere spigoli taglienti. Il rapporto tra il diametro interno del
tubo (in cui sono posati i cavi) e il diametro del cerchio circoscritto ai cavi contenuti deve essere:
-
almeno 1,3 volte (minimo 10mm) Negli ambienti ordinari;
-
almeno 1,4 volte (minimo 16mm) Negli ambienti speciali.
Il rapporto tra la sezione interna del canale o della passerella e l’area della sezione occupata dai
cavi, deve essere almeno il doppio. I coperchi dei canali e degli accessori devono essere
asportabili per mezzo di un attrezzo, quando sono a portata di mano (CEI 64-8). Le
condutture elettriche devono essere disposte o contrassegnate in modo tale da poter essere
identificate per le ispezioni, le prove, le riparazioni o le modifiche dell’impianto. Per
l’identificazione dei cavi senza guaina mediante simboli si applica la Norma CEI 16-1
“Individuazione dei conduttori isolati”.
Per la siglatura dei cavi per energia, sul mercato italiano sono in vigore due norme:
-
CEI 20-27 (derivata da CENELEC HD 361), relativa ai cavi di energia armonizzati, di
tensione nominale fino a 450/750V o ai tipi nazionali riconosciuti (autorizzati da TC20). I cavi
non più contemplati dalla Norma CEI, già in uso e normalizzati, trovano le proprie
sigle di designazione nella V1 della CEI 20-27. Per le designazioni di nuovi tipi di cavi
nazionali si dovrà fare riferimento alla Norma CEI-UNEL 35011;
-
CEI-UNEL 35011.
I conduttori devono essere distinguibili per tutta la loro lunghezza tramite il colore dell’isolante
o per mezzo di marcatori colorati. I cavi devono essere distinti tramite le seguenti colorazioni
(CEI- UNEL 00722):
-
giallo verde per il conduttore della terra;
-
blu per il conduttore del neutro;
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Relazione Tecnica Impianti Elettrici
Progetto Esecutivo
-
marrone, nero, grigio, per le tre fasi di potenza;
-
blu chiaro con marcature giallo-verde alle terminazioni oppure giallo-verde con marcature
blu chiaro alle terminazioni per il conduttore PEN;
-
rosso per i conduttori positivi e nero per i conduttori negativi in c.c. (ovviamente posati
in canalizzazioni differenti da quelle contenenti circuiti in c.a.).
Il colore delle guaine dei cavi è normalizzato dalla norma CEI UNEL 00721. I conduttori di
equipaggiamento elettrico delle macchine possono essere identificati con mezzi alternativi alla
colorazione (CEI EN 60204-1).
Cavi per energia
I cavi per energia, sono normati dal CT20 e le caratteristiche elettriche costruttive sono
riportate nelle tabelle CEI UNEL sopra citate.
Sezione minima conduttore di fase
Tipi di
Condutture
conduttura
Cavi
Uso del circuito
Circuiti di potenza
fisse
Conduttori nudi
Condutture mobili
flessibili
con cavi
Conduttore
Materiale
Sezione [mmq]
Cu
1,5
Al
16
Circuiti di segnalazione e Cu
ausiliari di comando
0,5 (a)
Circuiti di potenza
Cu
10
Al
16
Circuiti di segnalazione e Cu
ausiliari di comando
4
Apparecchio utilizzatore
specifico
Vedere
Norma
specifica
dell’apparecchio
Cu
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Relazione Tecnica Impianti Elettrici
Progetto Esecutivo
Qualsiasi
applicazione
altra
Circuiti
a
bassissima
tensione per applicazioni
speciali
0,75 (b)
0,75
(a) per circuiti di segnalazione e comando di apparecchiature elettroniche: sez. minima 0,1mm2
(b) la nota (a) si applica nel caso di cavi flessibili multipolari che contengano 7 o più anime
Sezione minima conduttori neutro
Sezione fase (Sez F)
Sezione neutro (Sez N)
Circuito monofase
Sez F
Sez N = Sez F
Circuito polifase
Sez F ≤ 16 mm2 (Cu) o 25 mm2(Al)
Sez N = Sez F
Circuito polifase
Sez F > 16 mm2 (Cu) o 25 mm2(Al)
Sez N = (SEZ F)/2 (*)
(*) con il minimo di 16 mm2 (per conduttori in Cu) e 25 mm2 (per conduttori in Al) purché
siano
soddisfatte le condizioni degli artt. 522, 524.1, 524.2, 524.3, 543.1.4. delle norme CEI 64-8
Sezione minima conduttori di protezioni
Vedere parte riguardante l’impianto di terra.
Cadute di tensioni massime ammesse
La caduta di tensioni massima ammessa lungo l’impianto utilizzatore non deve mai superare il
4%
della tensione nominale, a meno che diversamente concordato con il committente.
Distribuzione con posa a parete
La distribuzione con tubi rigidi a parete dovrà essere realizzata utilizzando prodotti rispondenti
alle normative CEI EN 50086-1 e CEI EN 50086-2-1 ed a marchio IMQ, completi di accessori
quali collari, giunzioni, scatole di derivazione, raccordi ecc. Il grado di protezione dovrà arrivare
all’IP65 ed il sistema dovrà essere completo di giunzioni ad innesto rapido. Il sistema di
montaggio, la distanza di fissaggio dei supporti ed il corretto utilizzo degli accessori dovrà
essere indicato dal costruttore.
Impianto interrato
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Progetto Esecutivo
Per ragioni di affidabilità in relazione all’importanza del servizio ed alle condizioni di posa dei cavi
è generalmente necessario utilizzare cavi aventi U0/U = 0,6/1kV (con guaina protettiva). Il raggio
minimo di curvatura dei cavi dipendono dal tipo di struttura del cavo (se non diversamente
specificato) e possono avere valori compresi tra 12 e 30 volte il diametro del cavo stesso (o nel
caso di cavi multipolari costituiti da più cavi unipolari cordati ad elica visibile il diametro D da
prendere in considerazione è quello pari a 1,5 volte il diametro esterno del cavo unipolare di
maggior sezione). Tutti i rivestimenti metallici dei cavi devono essere messi a terra almeno in un
punto (due sotto condizioni stabilite dalla norma). Se il cavo ha più rivestimenti metallici, essi
devono essere collegati in parallelo (eccetto cavi per circuiti di misura o segnalazione)
Cavi interrati Condizioni minime di posa:
Guaina protettiva Armatura
metallica
Senza protezione meccanica
X
supplementare
X (2)
Minime
di posa
profondità
0,5m (1)
Con protezione meccanica
X
supplementare: lastra piana
0,5m
Con protezione meccanica
X
supplementare: tegolo
0,5m
(1) In circostanze eccezionali in cui non possano essere rispettate le profondità
minime sopra indicate, devono essere predisposte adeguate protezioni meccaniche.
(2) Rivestimento metallico adatto come protezione contro i contatti diretti (CEI 11-17
art
2.3.11 e 3.3.01).
Cavi posati in manufatti interrati Condizioni minime di posa:
Guaina protettiva Armatura
metallica
Minime
di posa
profondità
Cavi in condotti (1)
Nessuna prescritta
Cavi in tubo interrato (1)
Nessuna prescritta
Cavi in cunicolo interrato (1)
Nessuna prescritta
(1) I componenti e i manufatti adottati per tale protezione devono essere progettati
per sopportare le possibili sollecitazioni (carichi statici, attrezzi manuali di scavo)
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Progetto Esecutivo
la segnalazione dei percorsi interrati dei cavi avverrà tramite nastri monitori posati nel terreno
a non meno di 0,2m al si sopra dei cavi. Le tubazioni dovranno risultare coi singoli tratti uniti tra
loro o stretti da collari o flange, onde evitare discontinuità nella loro superficie interna. Nei cavi in
tubo o in condotto il rapporto tra il diametro interno del tubo (o condotto) e il diametro del cavo (o
fascio di cavi) deve essere > 1,4. Per l'inserimento dei cavi, si dovranno prevedere adeguati
pozzetti sulle tubazioni
interrate
e
apposite cassette sulle
tubazioni
non interrate.
Il
distanziamento fra tali pozzetti e cassette verrà stabilito in rapporto alla natura e alla grandezza
dei cavi da infilare, con i seguenti limiti:

ogni 30m circa se in rettilineo;

ogni 15m circa se con interposta una curva.
Le tubazioni devono fare capo a pozzetti di ispezione e di inserimento con fondo perdente di
adeguate dimensioni, per permettere un agevole accesso; i pozzetti devono essere dotati
di robusti chiusini, specie se in aree carrabili. Le cassette di giunzione dovranno avere un grado
di protezione almeno IP44 ed è consigliabile che siano poste ad almeno 20cm dal suolo. Per
evitare pericolosi fenomeni di condensa nei quadri, o nelle cassette, quando vengono allacciati
con tubazioni interrate, è buona norma eseguire tamponamenti con materiali idonei nei punti di
innesto. Le armature metalliche dei cavi e le parti metalliche delle canalizzazioni sono
generalmente da collegare a terra (a meno dei casi descritti nella norma CEI 11-17). Le
giunzioni e/o derivazioni entro pozzetti interrati vanno eseguite con materiali idonei al fine di
ripristinare l’isolamento del cavo; ad esempio: giunti a resina colata, lastrature autoagglomeranti
e vernici isolanti, tubi isolanti termorestringenti.CEI 20-28).
Impianto di terra
Costituzione e prescrizioni impianto elettrico
L’impianto di terra è definito come l’insieme dei dispersori, dei conduttori di terra, dei collettori (o
nodi) principali di terra e dei conduttori di protezione ed equipotenziali, destinato a realizzare
la messa a terra di protezione e/o di funzionamento.
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Relazione Tecnica Impianti Elettrici
Progetto Esecutivo
Le caratteristiche dell’impianto di terra devono soddisfare le prescrizioni di sicurezza e funzionali
dell’impianto elettrico, in particolare deve essere realizzato in modo da poter effettuare le verifiche
periodiche previste.
Dispersori
Possono essere costituiti da vari elementi metallici (ad es.: tondi, piastre, ferri delle armature nel
calcestruzzo incorporato nel terreno, tubi dell’acqua). Nel caso vengano utilizzati i tubi
dell’acqua, è necessario il consenso dell’esercente dell’acquedotto e un accordo che preveda che
il responsabile dell’impianto elettrico venga informato sulle modifiche dell’acquedotto stesso. Tali
condizioni valgono anche nel caso in cui vengano utilizzati i rivestimenti metallici di cavi
non soggetti a danneggiamento per corrosione. Le tubazioni per liquido gas infiammabile non
devono essere usate come dispersori.
Qualora risultasse necessario una posa in acqua del dispersore (comunque sconsigliabile), è
raccomandabile di installarlo a non meno di 5m di profondità sotto il livello dell’acqua o di vietare
l’accesso alla zona che risultasse pericolosa.
Conduttori di terra
Il collegamento di un conduttore di terra al dispersore deve essere effettuato in modo accurato ed
elettricamente soddisfacente. La parte interrata del conduttore di terra priva di isolamento e a
contatto col terreno è considerata come dispersore. Il conduttore di terra deve avere le
seguenti
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Progetto Esecutivo
sezioni minime:
Caratteristiche
di
posa del conduttore
Protetti meccanicamente
Protetto
contro
corrosione
In accordo con sez. minime utilizzate 16 mm2 (rame)
per conduttori di protezione
16 mm2 (ferro zincato)
la
Non protetto contro
25 mm2 (rame)
la corrosione
50 mm2 (ferro zincato o rivestimento
Non
protetti
meccanicamente
(equivalente)
Collettori o nodi principali di terra
Sono costituiti da una sbarra o da un terminale al quale si devono collegare tutti i conduttori
di terra, di protezione, equipotenziali principali e, se richiesti, i conduttori funzionali. Sul
conduttore di terra, in posizione accessibile, deve essere previsto un dispositivo di apertura che
permetta di misurare la resistenza di terra: tale dispositivo può essere convenientemente
combinato con il collettore principale di terra. Questo dispositivo deve essere apribile solo
mediante attrezzo, deve essere meccanicamente robusto e deve assicurare il mantenimento della
continuità elettrica. Si raccomanda che il dispositivo di apertura sia combinato con il collettore
principale di terra.
Conduttori di protezione
Le sezioni dei conduttori di protezione non devono essere inferiori ai seguenti valori:
Sezione dei conduttori
dell’impianto S [mm2]
di
fase Sezione minima del corrispondente
conduttore di protezione Sp [mm2]
S ≤ 16
Sp = S Sp = 16
16 < S ≤ 35
Sp = S/2
S > 35
Tali valori sono utilizzabili solo in caso in cui il materiale dei conduttori di fase e di protezione sia
lo stesso (in caso contrario, riferirsi alla norma CEI 64-8 Art. 543). La sezione di ogni conduttore
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Progetto Esecutivo
di protezione che non faccia parte della conduttura di alimentazione, non deve essere, in ogni
caso, inferiore a:

2,5 mm2 se è prevista una protezione meccanica;

4 mm2 se non è prevista una protezione meccanica.
Possono essere utilizzati come conduttori di protezione, gli involucri o strutture metalliche dei
quadri, i rivestimenti metallici (comprese le guaine di alcune condutture), i tubi protettivi, i canali
metallici, le masse estranee, se rispondenti alle specifiche indicate nella norma CEI 64-8
Art.
543.2. Le connessioni dei conduttori di protezione devono essere accessibili per ispezioni e
per prove, ad eccezione delle giunzioni di tipo miscelato o incapsulato. Sui conduttori di
protezione non devono essere inseriti apparecchi di interruzione, ma possono esserlo dispositivi
apribili mediante attrezzo ai fini delle prove.
Conduttori equipotenziali
Collegamenti elettrici che mettono diverse masse e masse estranee al medesimo potenziale.
Quando le tubazioni metalliche dell’acqua sono utilizzate come conduttori di terra o di protezione,
i contatori dell’acqua devono essere cortocircuitati per con un conduttore di sezione adeguata
secondo la sua funzione nell’impianto di terra. Le connessioni dei conduttori di protezione devono
essere accessibili per ispezioni e per prove, ad eccezione delle giunzioni di tipo miscelato o
incapsulato. Sui conduttori di protezione non devono essere inseriti apparecchi di interruzione,
ma possono esserlo dispositivi apribili mediante attrezzo ai fini delle prove.
Verifiche e manutenzione
Per gli ambienti di lavoro, il datore di lavoro ha l’obbligo di richiedere e far eseguire le
verifiche
periodiche e straordinarie (a proprie spese) per gli impianti elettrici di messa a terra (DPR
462/01). La periodicità delle verifiche è di:

due anni nei locali ad uso medico (ospedali, case di cura, ambulatori, studi medici, …),
cantieri, luoghi a maggior rischio in caso d'incendio (attività soggette al Certificato di
Prevenzione Incendi, …);

cinque anni negli altri casi.
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Progetto Esecutivo
Si ricorda che ai fini del DPR 462/01 le verifiche possono essere effettuate dall’Asl/Arpa o da un
Organismo Abilitato dal Ministero delle Attività Produttive, per cui non sono valide, a tale fine, le
verifiche effettuate da professionisti o da imprese installatrici.
Protezione dalle sovracorrenti
I conduttori attivi devono essere protetti tramite una delle modalità seguenti:

installazione di dispositivi di protezione da sovraccarichi e cortocircuiti (CEI 64-8 Sez. 434
e Sez. 433) aventi caratteristiche tempo/corrente in accordo con quelle specificate nelle
Norme CEI relative ad interruttori automatici e da fusibili di potenza, oppure

utilizzo di un alimentazione non in grado di fornire una corrente superiore a quella
sopportabile dal conduttore.
I dispositivi che assicurano la protezione sia contro i sovraccarichi sia contro i cortocircuiti sono:

interruttori automatici provvisti di sganciatori di sovracorrente;

interruttori combinati con fusibili;

fusibili.
Sovraccarico
I dispositivi che permettono protezione unicamente dai sovraccarichi hanno la caratteristica di
intervento a tempo inverso e possono avere potere di interruzione inferiore alla corrente di
cortocircuito presunta nel punto in cui essi sono installati (interruttori automatici con sganciatori di
sovracorrente o fusibili gG/aM).
Le condizioni che devono rispettare sono le seguenti:


IB ≤ In ≤ Iz
If ≤ 1,45 Iz dove:
IB = corrente di impiego del circuito;
Iz = portata in regime permanente della conduttura (Sezione 523);
In = corrente nominale del dispositivo di protezione (Per i dispositivi di protezione regolabili
la corrente nominale In è la corrente di regolazione scelta);
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Progetto Esecutivo
If = corrente che assicura l’effettivo funzionamento del dispositivo di protezione entro il
tempo convenzionale in condizioni definite.
Si consiglia di non installare protezioni contro i sovraccarichi nei circuiti che alimentano
apparecchi utilizzatori in cui l’apertura intempestiva del circuito potrebbe essere causa di pericolo.
Cortocircuito
I dispositivi di protezione contro i cortocircuiti devono avere i seguenti requisiti:

potere di interruzione maggiore o uguale alla corrente di ctocto presunta nel punto
di installazione (a meno di back up);

tempo di intervento inferiore a quello necessario affinché le correnti di ctocto provochino
un innalzamento di temperatura superiore a quello ammesso dai conduttori, ovvero deve
essere rispettata le relazione:
I2t ≤ K2S2 dove:
t = durata in secondi; S = sezione in mm2;
I = corrente effettiva di cortocircuito in ampere, espressa in valore efficace;
K = 115 per i conduttori in rame isolati con PVC;
143 per i conduttori in rame isolati con gomma etilenpropilenica e propilene reticolato;
74 per i conduttori in alluminio isolati con PVC;
87 per i conduttori in alluminio isolati con gomma etilenpropilenica o propilene reticolato;
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Progetto Esecutivo
115 corrispondente ad una temperatura di 160°C, per le giunzioni saldate a stagno
tra conduttori in rame;
I 2t = integrale di Joule per la durata del cortocircuito (espresso in A2s).
La formula appena descritta è valida per i cortocircuiti di durata ≤ 5s e deve essere verificata
per un cortocircuito che si produca in un punto qualsiasi della conduttura protetta. I dispositivi di
protezione contro il ctocto devono essere installati nei punti del circuito ove avviene una
variazione delle caratteristiche del cavo (S, K) tali da non soddisfare la disequazione suddetta
eccetto nel caso in cui il tratto di conduttura tra il punto di variazione appena citato e il
dispositivo soddisfi contemporaneamente le seguenti condizioni:

lunghezza tratto ≤ 3m;

realizzato in modo che la probabilità che avvenga un ctocto sia bassissima;

non sia disposto nelle vicinanze di materiale combustibile o in luoghi a maggior rischio in
caso di incendio o di esplosione.
Il coordinamento tra la protezione contro i sovraccarichi e la protezione contro i cortocircuiti può
essere ottenuta tramite:

un dispositivo di protezione contro i sovraccarichi (se rispetta le prescrizioni contenute
nella Norma CEI 64-8 Sez. 433 ed ha un potere di interruzione maggiore o uguale al valore
della corrente di cortocircuito presunta nel suo punto di installazione);

dispositivi distinti, coordinati in modo che l’energia lasciata passare dal dispositivo
di protezione dal ctocto sia inferiore o uguale a quella massima sopportabile dal dispositivo di
protezione dal sovraccarico.
Protezione dei conduttori di fase
La rilevazione ed interruzione delle sovracorrenti deve essere effettuata per tutti i conduttori di
fase a meno delle eccezioni specificate dalla Norma CEI 64-8 Sez. 473.3.2.
PROTEZIONE DEL CONDUTTORE DI NEUTRO
Sistemi TT o TN
E’ necessario prevedere la rilevazione delle sovracorrenti sul conduttore di neutro e conseguente
interruzione dei conduttori di fase nel caso in cui il neutro abbia sezione minore dei conduttori di
fase eccetto il caso in cui vengano soddisfatte contemporaneamente le due seguenti condizioni:
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
Progetto Esecutivo
il conduttore di neutro è protetto contro i cortocircuiti dal dispositivo di protezione dei
conduttori di fase del circuito;

la massima corrente che può attraversare il conduttore di neutro in servizio ordinario è
inferiore al valore della portata di questo conduttore.
Protezione contro i contatti diretti ed indiretti
la protezione contro i contatti diretti ed indiretti può essere realizzata mediante circuiti a
bassissima tensione di sicurezza e di protezione (sistemi SELV e PELV Vn ≤ 50 V in c.a. ≤ 120 V
in c.c.) o bassissima tensione di protezione funzionale (sistema FELV) per i quali la protezione dai
contatti diretti ed indiretti è garantita soddisfacendo i requisiti richiesti dagli art. 471.3.2 e 471.3.3
della norma CEI 64-8.
Nel caso di circuiti ordinari devono essere prese le seguenti precauzioni.
PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI
Protezione totale per mezzo di isolamento delle parti attive
Questa protezione è ottenuta tramite isolamento completo e irremovibile (tranne che per mezzo
di distruzione) delle parti attive del sistema.
Protezione dalle parti attive per mezzo di involucri o barriere
Caratteristiche:

IP ≥ 2X o IP ≥ IPXXB (IP ≥ 4X o IP ≥ XXD per quanto riguarda le superfici orizzontali
superiori a portata di mano);

nel caso debbano essere rimossi involucri o barriere si deve provvedere a rispettare i
requisiti minimi forniti dalla
norma (ad esempio rendendo possibile
l’operazione
solamente tramite chiave o attrezzo).

Protezione parziale protezione mediante ostacoli
Si devono fissare gli ostacoli in modo da impedire contatti involontari con pari attive e impedirne
la rimozione accidentale.
Protezione mediante distanziamento
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Progetto Esecutivo
Si deve operare affinché non possano essere a portata di mano parti attive a tensione
diversa.
PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI
Protezione mediante interruzione automatica dell’alimentazione
Questa metodologia di protezione è richiesta se sulle masse può essere superato (in caso
di guasto) il seguente valore della tensione di contatto limite:

UL > 50V in c.a. (120V in c.c.) Si devono coordinare:

tipologia di collegamento a terra del sistema;

tipo di PE utilizzato;

tipo di dispositivi di protezione.
Si devono collegare allo stesso impianto di terra tutte le masse a cui si possa
accedere simultaneamente e devono essere connessi al collegamento equipotenziale principale:

il conduttore di protezione;

il conduttore di terra;

il collettore principale di terra;

le masse estranee specificate all’art. 413.1.2.1.
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Progetto Esecutivo
Prescrizioni particolari per sistemi TN (Cabina propria, categoria I)
Questa tipologia di sistema è caratterizzata da:

messa a terra del sistema di alimentazione tramite un punto di messa a terra (generalmente
il neutro o in rari casi una fase);

collegamento di tutte le masse (se necessario anche masse estranee) al punto di messa
a terra.
Può essere utilizzato un conduttore PEN a posa fissa che funga sia da conduttore di neutro che
da
PE se si soddisfano le specifiche date dalla Norma CEI art 564.2:

Sez ≥ 10mm2 (rame) , oppure Sez ≥ 16mm2 (alluminio);

non abbia installato a monte un dispositivo differenziale.
Deve
essere
garantita
la
protezione
dai
contatti
indiretti
mediante
interruzione
automatica dell’alimentazione rispettando la seguente disequazione:
Ia ≤ U0/ZS
Ia = valore di corrente definita dalla norma CEI 64-8 art.413.1.3.8; U0 = valore della tensione
nominale tra fase e terra;
Zs = impedenza anello di guasto.
Per ottenere suddetta protezione possono essere impiegati apparecchi di protezione contro le
sovracorrenti o apparecchi differenziali (facendo particolare attenzione per quest’ultimi alle
limitazioni di applicazione nel sistema TN).
Collegamento equipotenziale supplementare
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Progetto Esecutivo
Il collegamento deve essere disposto tra tutte le masse e masse estranee che possono
essere accessibili simultaneamente, inoltre deve essere collegato a tutti i conduttori PE dei
componenti elettrici.
Protezione con impiego di componenti di classe II o con isolamento equivalente
La protezione deve essere ottenuta tramite:

utilizzo di componenti elettrici di calasse II e quadri rispondenti alla Norma CEI 1713/1: Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT
- Parte
1: Apparecchiature soggette a prove di tipo (AS) e apparecchiature parzialmente soggette
a prove di tipo (ANS));

isolamento
supplementare
di
componenti
aventi
il
solo
isolamento
principale
e
isolamento rinforzato delle parti attive nude (entrambi ottenibili rispettando le cond. art. 413.2
CEI 64-8).
Protezione mediante collegamento equipotenziale locale non connesso a terra
Permette di evitare l’insorgere di tensioni di contatto pericolose. Questa protezione è ottenuta
mediante collegamento, non messo a terra tra tutte le masse e le masse estranee
contemporaneamente accessibili. Tali conduttori non devono avere sezione inferiore a 2,5mm2
se protetti meccanicamente e a 4mm2 se non protetti meccanicamente. Tutte le tubazioni
metalliche, di qualsiasi tipo, uscenti o entranti dal locale, devono essere isolate mediante appositi
giunti per evitare la propagazione di potenziali pericolosi. Il locale deve risultare sotto
sorveglianza di personale addestrato al fine di evitare l’introduzione nel locale di apparecchi
collegati a terra o di masse estranee. Questa tipologia di protezione è utilizzabile in situazioni
particolari e mai in edifici civili e similari oppure in luoghi destinati ad ospitare il pubblico.
COORDINAMENTO APPARECCHI DI PROTEZIONE
Coordinamento selettivo tra dispositivi di protezione da sovracorrenti
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Progetto Esecutivo
La soluzione normalmente adottata è quella del coordinamento selettivo delle protezioni di
massima corrente che consente di isolare dal sistema la parte di impianto interessata dal guasto,
facendo intervenire il solo interruttore situato immediatamente a monte di esso.
Al fine di realizzare un corretto coordinamento selettivo, si devono tener presente le
seguenti regole fondamentali:
1) allo scopo di ridurre gli effetti di tipo termico ed elettrodinamico e contenere i tempi di ritardo
entro valori ragionevoli, il coordinamento selettivo non dovrebbe avvenire tra più di quattro
interruttori in cascata;
2) ciascun interruttore deve essere in grado di stabilire, supportare ed interrompere la
massima corrente di cortocircuito nel punto dove è installato;
3) per assicurarsi che gli interruttori di livello superiore non intervengano, mettendo fuori servizio
anche parti di impianto non guaste, si devono adottare soglie di corrente di intervento (ed
eventualmente di tempo di intervento) di valore crescente partendo dagli utilizzatori andando
verso la sorgente di alimentazione;
4) per assicurare la selettività, l’intervallo dei tempi di intervento dovrebbe essere
approssimativamente di 0,1-0,2 s. Il tempo massimo di intervento non dovrebbe superare i
0,5 s.
La selettività tra due interruttori in cascata, può essere totale o parziale.
- Selettività totale
La selettività è totale se si apre solo l’interruttore B, per tutti i valori di corrente inferiori o
uguali alla massima corrente di ctocto presunta nel punto in cui è installato B.
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- Selettività parziale
La selettività è parziale se si apre solo l’interruttore B per valori di corrente di cortocircuito in
C
inferiori al valore IL oltre il quale si ha l’intervento simultaneo di A e B. Le tipologie di selettività
ottenibili sono:

cronometrica;

amperometrica;

di zona.
Selettività cronometrica
Può essere ottenuta con l’impiego di sganciatori o relé muniti di dispositivi di ritardo intenzionale
dell’intervento. I ritardi vengono scelti con valori crescenti risalendo lungo l’impianto per garantire
che l’intervento sia effettuato dall’interruttore immediatamente a monte del punto in cui si è
verificato.
L’interruttore A interviene con ritardo Dt rispetto all’interruttore B, nel caso che entrambi gli
interruttori siano interessati a una corrente di guasto di valore superiore a Im. L’interruttore A,
ovviamente, dovrà essere in grado di sopportare le sollecitazioni dinamiche e termiche durante il
tempo di ritardo.
Selettività amperometrica
Può essere ottenuta regolando la soglia di intervento istantaneo a valori di corrente diversi fra gli
interruttori A e B e sfruttando la condizione favorevole del diverso valore assunto dalla corrente di
cortocircuito in funzione della posizione in cui si manifesta il guasto a causa dell’impedenza
dei cavi. Per effetto della limitazione dovuta a questa impedenza in certi casi è possibile regolare
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Progetto Esecutivo
l’intervento istantaneo dell’interruttore a monte del cavo ad un valore dell’intensità di
corrente superiore a quello del massimo valore raggiungibile dalla corrente di guasto che
percorre l’interruttore a valle, pur assicurando quasi completamente la protezione della parte di
impianto compresa tra i due interruttori.
A seconda degli interruttori impiegati la selettività amperometrica può assumere condizioni
diverse:
a) con interruttori tradizionali con breve ritardo a monte e a valle: la selettività è tanto più
efficace e sicura quanto più grande è la differenza tra la corrente nominale dell’interruttore
posto a monte e quella dell’interruttore posto a valle.
Inoltre la selettività amperometrica generalmente risulta totale se la corrente di ctocto in C è
inferiore alla corrente magnetica dell’intervento dell’interruttore A;
b) con interruttori tradizionali con breve ritardo a monte e interruttori tradizionali a valle:
selettività amperometrica, per valori di corrente di ctocto elevati, può essere migliorata
utilizzando interruttori a monte provvisti di relé muniti di breve ritardo (curva ”S”).
La selettività è totale se l’interruttore A non si apre.
La possibilità di avere interventi selettivi senza l’introduzione di ritardi intenzionali riduce le
sollecitazioni termiche e dinamiche all’impianto in caso di guasto e frequentemente
permette di sotto-dimensionare alcuni suoi componenti.
c) con interruttori tradizionali a monte e interruttori limitatori a valle: usando interruttori limitatori
a valle e, a monte di essi, interruttori tradizionali (dotati di potere d’interruzione adeguato
con sganciatori di tipo istantaneo) è possibile ottenere selettività totale.
In
questo
caso
la
selettività
dell’intervento
si
realizza
grazie
ai
tempi
di
intervento estremamente ridotti dell’interruttore limitatore che riducono l’impulso di energia
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dovuto alla corrente di guasto a valori tanto bassi da non causare l’intervento dell’interruttore
a monte.
Con questo principio è possibile realizzare la selettività totale anche tra interruttori limitatori di
diverso calibro fino a quei valori di corrente che non provocano l’apertura transitoria
dei contatti del limitatore a monte.
Selettività energetica
È un tipo di selettività alla quale si ricorre quando fra due interruttori non è possibile impostare un
tempo di ritardo nell’intervento. Questo sistema può consentire di ottenere un livello di
selettività che va oltre il valore della soglia magnetica dell’interruttore a monte, impiegando un
interruttore limitatore a valle.
Nel caso si abbia a monte un interruttore del tipo B ma con Icw ≤ Icu, in funzione della limitazione
effettuata dall’interruttore a valle possiamo ottenere un limite di selettività superiore al valore della
soglia istantanea dell’interruttore a monte. Per lo studio della selettività energetica non si
confrontano le curve di intervento corrente/tempo dei componenti installati in serie ma le curve
dell’energia
specifica
(I2t)
lasciata
passare
dall’interruttore
a
valle
e
la
curva
dell’energia
dell’interruttore a monte. Si ottiene la selettività energetica se le due curve non hanno punti
di
intersezione. L’effetto di limitazione dell’energia specifica passante è funzione del tipo
di interruttore (meccanismo di apertura, contatti ecc.) mentre il livello energetico di non sgancio è
legato alle caratteristiche di intervento dello sganciatore (soglia istantanea, tempo di intervento),
nonché dalla soglia di repulsione dei contatti (apertura incondizionata).
Per poter realizzare in maniera ottimale una selettività energetica occorre pertanto impiegare:

sganciatori istantanei con tempo di risposta legato alla corrente di cortocircuito e di
taglia diversa;
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interruttori con una forte limitazione di corrente ed i contatti differenziati per taglia.
L’impiego di interruttori limitatori a valle permette inoltre una sensibile riduzione delle
sollecitazioni termiche ed elettrodinamiche alle quali è soggetto l’impianto e di contenere i ritardi
intenzionali imposti agli interruttori installati a livello primario.
Selettività di zona o “accelerata”
L’adozione del coordinamento selettivo delle protezioni comporta per sua natura l’allungamento
dei tempi di eliminazione dei guasti man mano che ci si avvicina alla sorgente dell’energia e
quindi dove il valore della corrente di guasto è maggiore. In impianti importanti, nei quali i livelli di
distribuzione possono diventare molti, questi tempi potrebbero diventare inaccettabili sia per
il valore elevato dell’energia specifica passante I2t ,sia per l’incompatibilità con i tempi di
estinzione
prescritti dall’Ente fornitore di energia. In questi casi può essere necessario adottare un sistema
di
selettività di zona o “accelerata”. Questa tecnica, più sofisticata, consente di accorciare i tempi
determinati dalla selettività cronometrica tradizionale pur mantenendo la selettività degli interventi.
Questo tipo di coordinamento si basa sulle seguenti operazioni:
1.
immediata individuazione dell’interruttore a cui compete l’eliminazione selettiva del guasto;
2.
abbreviazione del tempo di intervento di tale interruttore;
3.
mantenimento del coordinamento selettivo degli interruttori a monte.
Il principio su cui basarsi per determinare quale sia l’interruttore più vicino al guasto consiste
nell’utilizzare la corrente di guasto come unico elemento di riferimento comune per i vari
interruttori e creare un interscambio di informazioni in base alle quali determinare in modo
praticamente istantaneo quale parte dell’impianto deve essere tempestivamente staccata dal
sistema.
Coordinamento selettivo tra dispositivi differenziali
Questo coordinamento è ottenuto tra due dispositivi differenziali in serie se vengono
soddisfatte entrambe le seguenti condizioni:

l’apparecchio a monte deve aver caratteristica di funzionamento ritardata (tipo S);
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il rapporto tra la corrente differenziale nominale del dispositivo a monte e la
corrente differenziale nominale del dispositivo a valle deve essere:
Idnmonte ≥ 3 Idnvalle.
Protezione di sostegno (Back-Up)
Si deve utilizzare una protezione di sostegno quando è richiesta l’apertura contemporanea
dell’interruttore a monte e dell’interruttore a valle, oppure quella del solo interruttore a monte per
valori della corrente di cortocircuito superiori ad un certo valore limite. Tale tipo di protezione
è ammesso dalle norme CEI 64-8 e CEI EN 60947-2 A1.
Gli interruttori A e B, disposti in serie in un circuito, sono coordinati in modo tale da
intervenire simultaneamente in caso di guasto in C per un valore di corrente superiore ad
una prefissata soglia, detta corrente di scambio. In tal modo i due interruttori interagiscono tra
loro comportandosi come fossero una sola unità con due interruzioni poste in serie che
interrompono il cortocircuito.
Tutto ciò conferisce all’insieme e quindi anche all’interruttore B un potere di interruzione
superiore a quello che l’interruttore B stesso potrebbe fronteggiare da solo. L’impiego di
interruttori limitatori a monte consente maggiori margini di sicurezza. La protezione di sostegno
viene utilizzata in impianti
elettrici
in
cui
la
continuità
di
esercizio
della
parte
non
guasta non è requisito fondamentale, ma esistono altre esigenze prioritarie quali:
1) la necessità di limitare gli ingombri delle apparecchiature elettriche;
2) la necessità di non modificare impianti esistenti anche se non più idonei alle nuove correnti
di guasto;
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3)
il
problema
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tecnico-economico
di
contenere
il
dimensionamento
dei
componenti
dell’impianto elettrico.
La protezione di sostegno, pertanto, è applicabile quando non vi sono esigenze di selettività e
consente, in particolare, di proteggere impianti sottodimensionati rispetto alla corrente di
guasto presunta (ossia consente sensibili risparmi nel dimensionamento degli interruttori a valle).
Le condizioni indispensabili per la realizzazione della protezione di sostegno sono le seguenti:
1) l’interruttore a monte deve avere un potere di interruzione almeno pari alla corrente
di cortocircuito presunta nel punto di installazione dell’interruttore a valle;
2)
la
corrente
di
cortocircuito
e
l’energia
specifica,
lasciata
passare
di
fatto
nell’impianto dall’interruttore a monte non devono danneggiare l’interruttore a valle;
3) i due interruttori devono essere realmente in serie in modo da essere percorsi dalla
stessa corrente in caso di guasto.
È comunque necessario, in caso di adozione della protezione di sostegno, scegliere
combinazioni di apparecchi delle quali siano state verificate dal costruttore attraverso prove
pratiche, l’efficienza e le caratteristiche del complesso. Si deve infatti precisare che il valore del
potere di interruzione della serie non può essere ricavato teoricamente, ma può essere definito
solo con prove dirette, fatte in laboratorio.
Sezionamento e comando
Deve essere previsto il sezionamento dell’impianto elettrico tramite l’utilizzo di apposito
dispositivo in modo da permettere operazioni di manutenzione, rilevazione guasti, riparazione,
ecc.
Il sezionamento deve essere generalmente effettuato su tutti i conduttori attivi. La posizione di
aperto
dei
contatti
deve
essere
visibile
direttamente
oppure
tramite
un
indicatore
meccanicamente vincolato ai contatti.
Il dispositivo di chiusura deve essere tale da impedire manovre non intenzionali in seguito a urti,
vibrazioni, falsi contatti elettrici, guasti, ecc. Per evitare alimentazioni intempestive possono
essere adottate le seguenti precauzioni:

blocchi meccanici;

scritta o altra opportuna segnaletica;
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
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sistemazione in involucro.
Interruzione per manutenzione non elettrica
Devono essere installati apparecchi di interruzione dell’alimentazione negli impianti in cui
la manutenzione non elettrica possa comportare rischi per le persone. Tali apparecchi devono
essere installati in luogo permanentemente sotto controllo degli addetti alla manutenzione
(quando ciò non è possibile si devono adottare provvedimenti contro la chiusura intempestiva da
parte di terzi, simili a quelli prescritti per il sezionamento).
Comando e arresto di Emergenza
Il comando di emergenza ha il compito di permettere la messa fuori tensione di un circuito in
caso di situazione di pericolo. Deve essere facilmente individuabile e generalmente deve
intervenire su tutti i conduttori attivi. Il comando di emergenza deve disalimentare solamente i
circuiti ordinari e non quelli di sicurezza. Deve inoltre essere facilmente raggiungibile ed
identificabile.
La posizione dei comandi di emergenza è individuata nelle tavole progettuali e sarà concordata,
in fase di esecuzione, con la committenza e il comando provinciale dei VVF.
Barriere di non propagazione incendi
Nel caso la struttura o parte di essa ricada nelle prescrizioni della Norma CEI 64.8 sez.751
devono essere disposte barriere tagliafiamma. Inoltre, i circuiti e le condutture che attraversano
gli spazi destinati alle vie di esodo e alle uscite di sicurezza, non devono costituire fonte di
pericolo in tutti gli attraversamenti di solai o pareti che delimitano il compartimento antincendio
aventi caratteristiche di resistenza al fuoco almeno pari a quelle richieste per gli elementi
costruttivi del solaio o della parete in cui sono installate.
ALLEGATI

Relazione Tecnica Protezione contro i Fulmini

Relazione descrittiva e di calcolo Diffusione Sonora con sistema EVAC
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ALLEGATO
RELAZIONE TECNICA PROTEZIONE CONTRO I FULMINI
Valutazione del rischio scelta delle misure di protezione
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SOMMARIO
1. CONTENUTO DEL DOCUMENTO
2. NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO
3. INDIVIDUAZIONE DELLA STRUTTURA DA PROTEGGERE
4. DATI INIZIALI
4.1 Densità annua di fulmini a terra.
4.2 Dati relativi alla struttura.
4.3 Dati relativi alle linee esterne.
4.4 Definizione e caratteristiche delle zone
5.
CALCOLO DELLE AREE DI
LINEE ELETTRICHE ESTERNE
RACCOLTA
DELLA
STRUTTURA
E
DELLE
6. VALUTAZIONE DEI RISCHI
6.1 Rischio R1 di perdita di vite umane
6.1.1 Calcolo del rischio R1
6.1.2 Analisi del rischio R1
7. SCELTA DELLE MISURE DI PROTEZIONE
7.1 Analisi della convenienza economica
8. CONCLUSIONI
9. APPENDICI
10. ALLEGATI
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1. CONTENUTO DEL DOCUMENTO
Questo documento contiene :
- la relazione sulla valutazione dei rischi dovuti al fulmine ai sensi del DLgs 81/08, art. 29;
- la scelta delle misure di protezione da adottare ove necessarie come richiesto dal DLgs
81/08, art. 84.
2. NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO
Questo documento è stato elaborato con riferimento alle seguenti norme CEI:
- CEI 81-10/1 (EN 62305-1): "Protezione contro i fulmini. Parte 1: Principi Generali" Aprile 2006;
Variante V1 (Settembre 2008);
- CEI 81-10/2 (EN 62305-2): "Protezione contro i fulmini. Parte 2: Valutazione del rischio" Aprile
2006;
Variante V1 (Settembre 2008);
- CEI 81-10/3 (EN 62305-3): "Protezione contro i fulmini. Parte 3: Danno materiale alle strutture e
pericolo per le persone"
Aprile 2006;
Variante V1 (Settembre 2008);
- CEI 81-10/4 (EN 62305-4): "Protezione contro i fulmini. Parte 4: Impianti elettrici ed elettronici
nelle strutture"
Aprile 2006;
Variante V1 (Settembre 2008);
- CEI 81-3 :
"Valori medi del numero dei fulmini a terra per anno e per chilometro quadrato dei
Comuni d'Italia, in ordine alfabetico."
Maggio 1999.
3. INDIVIDUAZIONE DELLA STRUTTURA DA PROTEGGERE
L'individuazione della struttura da proteggere è essenziale per definire le dimensioni e
le caratteristiche da utilizzare per la valutazione dell'area di raccolta.
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La
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struttura che si vuole proteggere coincide con un intero edificio a sé
stante,
fisicamente separato da altre costruzioni.
Pertanto, ai sensi dell'art. A.2.1.2 della Norma CEI EN 62305-2, le dimensioni e le
caratteristiche della struttura da considerare sono quelle dell'edificio stesso.
4. DATI INIZIALI
4.1 Densità annua di fulmini a terra
Come rilevabile dalla Norma CEI 81-3, la densità annua di fulmini a terra per kilometro
quadrato nel comune di UDINE in cui è ubicata la struttura vale :
Nt = 4,0 fulmini/km² anno
4.2 Dati relativi alla struttura
Le dimensioni massime della struttura sono:
A (m): 205
B (m): 125
H (m): 11
Hmax (m): 25
La destinazione d'uso prevalente della struttura è: pubblico spettacolo
In relazione anche alla sua destinazione d’uso, la struttura può essere soggetta a :
- perdita di vite umane
- perdita economica
In accordo con la Norma CEI EN 62305-2 per valutare la necessità della protezione contro
il fulmine, deve pertanto essere calcolato :
- rischio R1;
Per valutare la convenienza economica ad adottare le misure di protezione, è necessario
calcolare il rischio R4.
L’edificio ha copertura metallica e struttura portante metallica o in cemento armato con
ferri d’armatura continui.
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4.3 Dati relativi alle linee elettriche esterne
La struttura è servita dalle seguenti linee elettriche:
- Linea di energia: ENERGIA
- Linea di segnale: FONIA
Le caratteristiche delle linee elettriche sono riportate nell'Appendice Caratteristiche delle
linee elettriche.
4.4 Definizione e caratteristiche delle zone
Tenuto conto di:

compartimenti antincendio esistenti e/o che sarebbe opportuno realizzare;

il
eventuali locali già protetti (e/o che sarebbe opportuno proteggere specificamente) contro
LEMP (impulso elettromagnetico)

i tipi di superficie del suolo all'esterno della struttura, i tipi di pavimentazione interni ad
essa e l'eventuale presenza di persone

le altre caratteristiche della struttura e, in particolare il lay-out degli impianti interni e
le misure di protezione esistenti
sono state definite le seguenti zone: Z1: Struttura
Le caratteristiche delle zone, i valori medi delle perdite, i tipi di rischio presenti e le
relative componenti sono riportate nell'Appendice Caratteristiche delle Zone.
5. CALCOLO DELLE AREE DI RACCOLTA DELLA STRUTTURA E DELLE
LINEE ELETTRICHE ESTERNE
L'area di raccolta Ad dei fulmini diretti sulla struttura è stata valutata analiticamente come
indicato nella Norma CEI EN 62305-2, art.A.2.
L'area di raccolta Am dei fulmini a terra vicino alla struttura, che ne possono danneggiare gli
impianti interni per sovratensioni indotte, è stata valutata analiticamente come indicato
nella Norma CEI EN 62305-2, art.A.3.
Le aree di raccolta Al e Ai di ciascuna linea elettrica esterna sono state valutate
analiticamente come indicato nella Norma CEI EN 62305-2, art.A.4.
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I valori delle aree di raccolta (A) e i relativi numeri di eventi pericolosi all’anno (N) sono
riportati nell'Appendice Aree di raccolta e numero annuo di eventi pericolosi.
I valori delle probabilità di danno (P) per il calcolo delle varie componenti di rischio
considerate sono riportate nell'Appendice Valori delle probabilità P per la struttura non protetta.
6. VALUTAZIONE DEI RISCHI
6.1 Rischio R1: perdita di vite umane
6.1.1 Calcolo del rischio R1
I valori delle componenti ed il valore del rischio R1 sono di seguito indicati. Z1: Struttura
RB: 5,08E-06
RU(ILLUMINAZIONE): 8,65E-14
RV(ILLUMINAZIONE): 4,32E-09
RU(SICUREZZA): 8,65E-14
RV(SICUREZZA): 4,32E-09
RU(SEGNALI): 5,80E-09
RV(SEGNALI): 2,90E-04
Totale: 2,95E-04
Valore totale del rischio R1 per la struttura: 2,95E-04
6.1.2 Analisi del rischio R1
Il rischio complessivo R1 = 2,95E-04 è maggiore di quello tollerato RT = 1E-05, occorre
adottare idonee misure di protezione per ridurlo.
La composizione delle componenti che concorrono a formare il rischio R1, espressi in
percentuale del valore di R1 per la struttura, è di seguito indicata.
Z1 - Struttura RD = 1,7209 % RI = 98,2791 % Totale = 100 % RS = 0,002 % RF = 99,998 %
RO = 0 % Totale = 100 % dove:
- RD = RA + RB + RC
- RI = RM + RU + RV+ RW + RZ
- RS = RA + RU
- RF = RB + RV
- RO = RM + RC + RW + RZ
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essendo:
- RD il rischio dovuto alla fulminazione diretta della struttura
- RI il rischio dovuto alla fulminazione indiretta della struttura
- RS il rischio connesso alla perdita di esseri viventi
- RF il rischio connesso al danno fisico
- RO il rischio connesso all’avaria degli impianti interni.
I dati sopra indicati, evidenziano che il rischio R1 per la struttura si verifica essenzialmente
nelle seguenti zone:
Z1 - Struttura (100 %)
- in gran parte per danno fisico
- a causa principalmente della fulminazione indiretta della struttura
- il contributo principale al valore del rischio R1 nella zona è dato dalle seguenti
componenti di rischio:
RV (SEGNALI) = 98,2742 %
Danno fisico per fulminazione diretta della linea
7. SCELTA DELLE MISURE DI PROTEZIONE
Per ridurre il rischio R1 a valori non superiori a quello tollerabile RT = 1E-05, è necessario
agire sulle seguenti componenti:
- RV nelle zone:
Z1 - Struttura
adottando una o più delle possibili misure di protezione seguenti:
- per la componente V:
1) LPS
2) SPD arrivo linea
3) Mezzi e impianti di rivelazione e/o estinzione incendio, compartimenti antincendio
4) Aumento tensione di tenuta apparecchiature
Tenuto conto della fattibilità tecnica, in relazione anche ai vincoli da rispettare, per la
protezione della struttura in esame sono state scelte le misure di protezione seguenti:
- Sulla Linea L2 - FONIA:
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- SPD arrivo linea - livello: I
L’adozione di queste misure di protezione modifica i parametri e le componenti di rischio. I valori
dei parametri per la struttura protetta sono di seguito indicati.
Zona Z1: Struttura
Pa = 1,00E-02
Pb = 1,0
Pc (ILLUMINAZIONE) = 1,00E+00
Pc (SICUREZZA) = 1,00E+00
Pc (SEGNALI) = 1,00E+00
Pc = 1,00E+00
Pm (ILLUMINAZIONE) = 9,20E-01
Pm (SICUREZZA) = 9,20E-01
Pm (SEGNALI) = 9,00E-03
Pm = 9,94E-01
Pu (ILLUMINAZIONE) = 1,00E-04
Pv (ILLUMINAZIONE) = 1,00E-02
Pw (ILLUMINAZIONE) = 1,00E+00
Pz (ILLUMINAZIONE) = 1,00E+00
Pu (SICUREZZA) = 1,00E-04
Pv (SICUREZZA) = 1,00E-02
Pw (SICUREZZA) = 1,00E+00
Pz (SICUREZZA) = 1,00E+00
Pu (SEGNALI) = 1,00E-04
Pv (SEGNALI) = 1,00E-02
Pw (SEGNALI) = 1,00E+00
Pz (SEGNALI) = 1,00E+00 ra = 0,00001
rp = 0,5 rf = 0,01 h = 5
Rischio R1: perdita di vite umane
I valori delle componenti di rischio per la struttura protetta sono di seguito indicati. Z1: Struttura
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RB: 5,08E-06
RU(ILLUMINAZIONE): 8,65E-14
RV(ILLUMINAZIONE): 4,32E-09
RU(SICUREZZA): 8,65E-14
RV(SICUREZZA): 4,32E-09
RU(SEGNALI): 5,80E-11
RV(SEGNALI): 2,90E-06
Totale: 7,99E-06
Valore totale del rischio R1 per la struttura: 7,99E-06
7.1 Analisi della convenienza economica
L’analisi della convenienza economica della protezione è stata condotta come indicato
dalla Norma CEI EN 62305-2 calcolando il risparmio annuo, in termini di perdite economiche, che
ogni soluzione permette di ottenere, al fine di individuare la più conveniente.
I valori economici relativi alla struttura sono indicati di seguito:
- Z1 - Struttura
Struttura (CB): € 25.000.000,00
Valore aggiunto della struttura (CC): € 100.000.000,00
Valore apparecchiature - impianto ILLUMINAZIONE (CS): € 500.000,00
Valore apparecchiature - impianto SICUREZZA (CS): € 700.000,00
Valore apparecchiature - impianto SEGNALI (CS): € 100.000,00
Il costo delle misure di protezione è di seguito indicato.
Costo delle misure di protezione globali (LPS + SPD arrivo linea): € 10.000,00
I valori assunti per il tasso di interesse, ammortamento e manutenzione delle misure di
protezione è di seguito indicato:
- Interesse: 5 %
- Ammortamento: 10 anni
- Manutenzione: 10 %
Il valore delle componenti del rischio R4 per la struttura non protetta è di seguito indicato: Z1:
Struttura
RB: 1,02E-04
RTP: AREA PROGETTO ASSOCIATI - COOPROGETTTI - Ing. ARMENI (Legale rappresentante ing. R. Regni)
Via della Gabbia n° 7 - 06123 Perugia - Tel. +39 075 5731708 – Fax +39 075 5736689
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Progetto Esecutivo
RC(ILLUMINAZIONE): 1,02E-04
RM(ILLUMINAZIONE): 1,33E-03
RV(ILLUMINAZIONE): 8,65E-08
RW(ILLUMINAZIONE): 8,65E-06
RZ(ILLUMINAZIONE): 3,61E-05
RC(SICUREZZA): 1,02E-04
RM(SICUREZZA): 1,33E-03
RV(SICUREZZA): 8,65E-08
RW(SICUREZZA): 8,65E-06
RZ(SICUREZZA): 3,61E-05
RC(SEGNALI): 1,02E-04
RM(SEGNALI): 1,30E-05
RV(SEGNALI): 5,80E-03
RW(SEGNALI): 5,80E-03
RZ(SEGNALI): 0,00E+00
Il valore delle perdite residue CRL è stato calcolato in conformità all’appendice G della Norma
CEI EN 62305-2 sulla base dei nuovi valori che la componenti del rischio R4 assumono una volta
adottate le misure di protezione previste nelle soluzioni individuate.
Il valore delle perdite CL per la struttura non protetta e quello delle perdite residue CRL per
la struttura protetta secondo le varie soluzioni individuate è di seguito indicato.
Zona Z1 - Struttura
Perdite senza protezioni: € 748.010,60
Perdite con protezioni: € 22.545,93
Costo delle misure di protezione: € 0,00
Risparmio: € 725.464,67
Costo LPS e SPD ad arrivo linea: € 2.500,00
Totale perdite senza protezioni: € 748.010,60
Totale perdite con protezioni: € 22.545,93
Totale costo delle misure di protezione: € 2.500,00
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Progetto Esecutivo
Totale risparmio: € 722.964,67
8. CONCLUSIONI
A seguito dell'adozione delle misure di protezione (che devono essere
correttamente dimensionate) vale quanto segue.
Rischi che non superano il valore tollerabile: R1
SECONDO LA NORMA CEI EN 62305-2 LA STRUTTURA E' PROTETTA CONTRO
LE FULMINAZIONI.
In forza della legge 1/3/1968 n.186 che individua nelle Norme CEI la regola dell'arte, si
può ritenere assolto ogni obbligo giuridico, anche specifico, che richieda la protezione
contro le scariche atmosferiche.
9. APPENDICI
APPENDICE - Caratteristiche della struttura
Dimensioni: A (m): 205
B (m): 125
H (m): 11
Hmax (m): 25
Coefficiente di posizione: in area con oggetti di altezza uguale o inferiore (Cd = 0,5) Schermo
esterno alla struttura: assente
Densità di fulmini a terra (fulmini/km² anno) Nt = 4
APPENDICE - Caratteristiche delle linee elettriche
Caratteristiche della linea: ENERGIA
La linea ha caratteristiche uniformi lungo l’intero percorso. Tipo di linea: energia - interrata con
trasformatore MT/BT Lunghezza (m) Lc = 1000
Resistività (ohm x m) r = 500
Coefficiente di posizione (Cd): in area con oggetti di altezza uguale o inferiore
Coefficiente ambientale (Ce): urbano (10 < h <= 20 m) SPD ad arrivo linea: livello I (Pspd = 0,01)
Caratteristiche della linea: FONIA
La linea ha caratteristiche uniformi lungo l’intero percorso. Tipo di linea: segnale - aerea
Lunghezza (m) Lc = 1000
Altezza (m) Hc = 500
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Progetto Esecutivo
Coefficiente di posizione (Cd): in area con oggetti di altezza uguale o inferiore
Coefficiente ambientale (Ce): urbano (10 < h <= 20 m)
APPENDICE - Caratteristiche delle zone
Caratteristiche della zona: Struttura
Tipo di zona: interna
Tipo di pavimentazione: asfalto (ru = 0,00001) Rischio di incendio: ordinario (rf = 0,01)
Pericoli particolari: medio rischio di panico (h = 5) Protezioni antincendio: manuali (rp = 0,5)
Schermatura di zona: assente
Protezioni contro le tensioni di contatto: isolamento
Impianto interno: ILLUMINAZIONE Alimentato dalla linea ENERGIA
Tipo di circuito: Cond. attivi e PE con stesso percorso (spire fino a 10 m²) (Ks3 = 0,2)
Tensione di tenuta: 1,5 kV
Sistema di SPD - livello: Assente (Pspd =1)
Impianto interno: SICUREZZA Alimentato dalla linea ENERGIA
Tipo di circuito: Cond. attivi e PE con stesso percorso (spire fino a 10 m²) (Ks3 = 0,2)
Tensione di tenuta: 1,5 kV
Sistema di SPD - livello: Assente (Pspd =1) Impianto interno: SEGNALI
Alimentato dalla linea FONIA
Tipo di circuito: Cond. attivi e PE nello stesso cavo (spire fino a 0,5 m²) (Ks3 = 0,02)
Tensione di tenuta: 1,5 kV
Sistema di SPD - livello: Assente (Pspd =1) Valori medi delle perdite per la zona: Struttura
Perdita per tensioni di contatto (relativa a R1) Lt = 0,01
Perdita per danno fisico (relativa a R1) Lf = 0,002
Perdita per danno fisico (relativa a R4) Lf = 0,2
Perdita per avaria di impianti interni (relativa a R4) Lo = 0,001
Rischi e componenti di rischio presenti nella zona: Struttura
Rischio 1: Rb Ru Rv
Rischio 4: Rb Rc Rm Rv Rw Rz
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APPENDICE - Aree di raccolta e numero annuo di eventi pericolosi.
Struttura
Area di raccolta per fulminazione diretta della struttura Ad = 5,08E-02 km²
Area di raccolta per fulminazione indiretta della struttura Am = 3,87E-01 km²
Numero di eventi pericolosi per fulminazione diretta della struttura Nd = 1,02E-01
Numero di eventi pericolosi per fulminazione indiretta della struttura Nm = 1,45E+00
Linee elettriche
Area di raccolta per fulminazione diretta (Al) e indiretta (Ai) delle linee: ENERGIA
Al = 0,021623 km²
Ai = 0,559017 km²
FONIA
Al = 2,901000 km²
Ai = 1,000000 km²
Numero di eventi pericolosi per fulminazione diretta (Nl) e indiretta (Ni) delle linee: ENERGIA
Nl = 0,008649
Ni = 0,044721
FONIA
Nl = 5,802000
Ni = 0,400000
APPENDICE - Valori delle probabilità P per la struttura non protetta
Zona Z1: Struttura
Pa = 1,00E-02
Pb = 1,0
Pc (ILLUMINAZIONE) = 1,00E+00
Pc (SICUREZZA) = 1,00E+00
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Pc (SEGNALI) = 1,00E+00
Pc = 1,00E+00
Pm (ILLUMINAZIONE) = 9,20E-01
Pm (SICUREZZA) = 9,20E-01
Pm (SEGNALI) = 9,00E-03
Pm = 9,94E-01
Pu (ILLUMINAZIONE) = 1,00E-04
Pv (ILLUMINAZIONE) = 1,00E-02
Pw (ILLUMINAZIONE) = 1,00E+00
Pz (ILLUMINAZIONE) = 1,00E+00
Pu (SICUREZZA) = 1,00E-04
Pv (SICUREZZA) = 1,00E-02
Pw (SICUREZZA) = 1,00E+00
Pz (SICUREZZA) = 1,00E+00
Pu (SEGNALI) = 1,00E-02
Pv (SEGNALI) = 1,00E+00
Pw (SEGNALI) = 1,00E+00
Pz (SEGNALI) = 1,00E+00
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RELAZIONE DESCRITTIVA E DI CALCOLO DIFFUSIONE
SONORA CON SISTEMA EVAC
1.
Premessa
Introduzione
La presente relazione illustra le prestazioni elettroacustiche del sistema proposto per la sonorizzazione delle tribune dello stadio di Udine.
Lo sviluppo del progetto è stato realizzato sulla base sia delle documentazioni che delle indicazioni rese disponibili dalla committenza, in modo da proporre una soluzione rispondente alle richieste ed esigenze
dell’utilizzatore finale.
Per la finalizzazione dei calcoli e la visualizzazione dei risultati il gruppo di ingegneria si è avvalso di supporti informatici specifici e dedicati, che includono tra l’altro un software di simulazione audio in grado di
fornire una visione grafica precisa e dettagliata riguardante le prestazioni e la qualità finale del sistema. La
procedura adottata, supportata dagli strumenti descritti, consente quindi una verifica puntuale dei risultati,
anche in relazione a diverse possibili opzioni, garantendo in conclusione l’applicazione della migliore soluzione progettuale. Inoltre l’impiego di un software di simulazione consente di verificare e controllare le prestazioni del sistema, nelle condizioni reali, così come installato all’interno dell’ambiente in cui opera.
Nelle varie fasi di sviluppo del progetto sono quindi definiti e vengono descritti i seguenti punti fondamentali:
¾
¾
¾
¾
Le procedure di calcolo e simulazione
La tipologia delle apparecchiature scelte
I parametri elettro-acustici del sistema
Le prestazioni qualitative che si realizzano, in linea con la destinazione d’uso dell’ambiente.
Inoltre sono descritti nel presente documento la struttura ed i materiali impiegati nel sistema, con particolare riferimento alle prestazioni realizzabili con apparecchiature della generazione attuale, rispondenti allo
stato dell’arte.
Obiettivi di progetto
Il progetto e la relativa simulazione sono indirizzati ai seguenti obiettivi:
Finalizzare una soluzione rispondente alle esigenze del cliente finale.
Ottenere una copertura acustica efficace ed uniforme per lo scopo d’uso dell’ambiente.
Garantire una dinamica audio di sistema elevata, che consenta quindi un grande margine di “headroom”.
Ottenere una riposta in frequenza effettiva di sistema molto estesa ed in linea con la destinazione d’uso.
Norme di riferimento
I sistemi e le apparecchiature proposte sono realizzati in conformità alle norme in vigore e sono costruiti in
accordo alle Leggi, Norme e Codici vigenti, in particolare alle seguenti Leggi, Norme e Codici specifici per
quanto in oggetto:
a
Relazione tecnica SISTEMA EVAC
Legge 186/68 Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni
di impianti elettrici ed elettronici.
Norma IEC 268 relativa ai sistemi elettroacustici
Norma EN 60849 / CEI 100-55 Sistemi elettroacustici per emergenza ed evacuazione
Norma EN 54 54-4; 54-16; 54-24
Norma EN IEC60849 Sistemi audio per emergenza ed evacuazione
Norma CEI 46-4 ..10 Cavi cordoni e fili per telecomunicazioni a bassa frequenza
Norma CEI 64-8 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V
Norma EN 60439-1 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (CEI 1713);
CEI 74-2 Apparecchiature per la tecnologia dell’informazione
Direttiva Europea relativa alla Compatibilià Elettromagnetica CEE 89/336/EEC CEE 92/31
DL 476/92 Attuazione di direttive CEE relative alla compatibilità elettromagnetica
Norma EN50130-4 relativa alla immunità elettromagnetica
Norma EN50081-1relativa alla emissione elettromagnetica
Norma EN60065 1993 relativa alla sicurezza utilizzatore
a
Relazione tecnica SISTEMA EVAC
2.
Sviluppo del progetto
Dati iniziali
I dati iniziali della progettazione sono costituiti da:
Quanto esposto nei paragrafi precedenti in merito alle normative, ai requisiti funzionali ed alla configurazione generale di sistema.
Pianta e/o sezione del sito.
Prestazioni del sistema per garantire il risultato richiesto.
Implementazione nel software di simulazione elettroacustica
Per la valutazione delle prestazioni elettroacustiche si siamo avvalsi del software di simulazione elettroacustica EASE che ormai è considerato lo standard per la progettazione.
Sulla base degli input relativi alla struttura geometrica ed architettonica del sito da sonorizzare e delle caratteristiche dei diffusori impiegati, EASE fornisce in forma grafica facilmente leggibile la stima delle grandezze elettroacustiche di interesse.
Gli algoritmi di calcolo implementati in questo simulatore sono ottimizzati per frequenze maggiori di 100 Hz.
Parametri ambientali
Tutti i calcoli sono fatti considerando i seguenti parametri ambientali:
Umidità: 60%
Temperatura: 20° C
Pressione atmosferica: 1013 hPa
L’immagine seguente mostra la zona con l’area da sonorizzare.
a
Relazione tecnica SISTEMA EVAC
Vista esterna
Pianta
Successivamente vengono definite ed indicate nel simulatore le aree di ascolto, su cui verrà eseguita la simulazione, coincidenti con la zona delle sedute, e per questo posizionate ad un’altezza dal suolo di 1,2 metri:
a
Relazione tecnica SISTEMA EVAC
Vista esterna
Pianta dell’ambiente con le aree di ascolto in verde
3.
Descrizione della soluzione proposta
3.1
Diffusori
L’impianto è composto da una serie di diffusori di potenza Electrovoice EVF1122S omologati a norma
EN54-24
a
Relazione tecnica SISTEMA EVAC
Curva nord
nr. 7 casse
Curva sud
nr. 7 casse
Tribuna distinti
nr.10 casse
Spicchio curva nord-tribuna distinti
nr. 2 casse
Spicchio curva sud-tribuna distinti
nr. 2 casse
Rendering con i diffusori installati
Pianta
a
Relazione tecnica SISTEMA EVAC
Vista dall’alto della tribuna distinti
Electro-Voice EVF1122S
L’EVF-1122S di Electro-Voice è un elemento a due vie ad alta potenza che può essere usato in numerose
applicazioni che richiedono un rinforzo sonoro di alta qualità in un cabinet leggero e compatto. L'EVF1122S sviluppa 500W continui (2000W di picco) su 8 ohm, sensitività 98 dB SPL (1W/1m) ed una pressione massima di 131 dB SPL, per una risposta in frequenza da 58Hz a 16kHz a -3dB (49-19k Hz a -10dB).
Sono disponibili diversi modelli con guida d’onda a direttività costante focalizzata in vari settori angolari: ,
accoppiati ad un driver ND2B a compressione da 2” in titanio. Il motore, la sospensione e il circuito elettrico
del woofer da 15 pollici SMX2121 utilizzato sono stati ottimizzati tramite FEA (Finite Element Analysis, analisi agli elementi finiti) per offrire la massima intelligibilità ad alti livelli di pressione sonora pur con una distorsione molto contenuta.
Il crossover usa una ripida curva da 24 dB/ottava per una risposta sonora molto morbida nel range di
frequenze tipico della voce, ottima risposta fuori asse e un circuito di protezione per la massima affidabilità
nel tempo. Le caratteristiche dell’EVF-1122S lo rendono un altoparlante professionale per qualsiasi
applicazione nell’ambito delle installazioni fisse. Il cabinet trapezoidale è costruito con legno di betulla ed è
rifinito in EVCoat™ per la massima protezione contro gli agenti atmosferici. Il peculiare sistema di
montaggio permette di formare cluster verticali oppure orizzontali con una qualsiasi combinazione di elementi all’interno delle famiglie di prodotti EVF, che offrono un vasto assortimento di elementi full-range,
dedicati ai bassi e subwoofer che danno grande flessibilità nella progettazione del sistema, per incontrare
qualsiasi esigenza di budget o di applicazione. Dimensioni 768,6 x 406,3 x 431,3 mm, peso 27,2 kg.
a
Relazione tecnica SISTEMA EVAC
Elettroniche
L'unità PLN-1P1000 è un potente amplificatore di potenza da 1000 W in alloggiamento da 3U, alto 19" per
il montaggio a rack o l'utilizzo su un tavolo. I LED sul pannello frontale indicano lo stato dell'amplificatore:
potenza, livello di uscita audio e funzioni monitorate
Alimentazione di rete
Tensione
230 VAC, ±10%, 50/60 Hz
Corrente di picco
16 A
Consumo massimo
2200 VA
Alimentazione a batteria
Tensione
24 VDC +15% / -15%
Corrente max
48 A
Prestazioni
Potenza in uscita (rms/max)
1000 W / 1500 W
Riduzione di potenza con
alimentazione di backup
-1 dB
Risposta in frequenza
Da 50 Hz a 20 kHz (da +1/-3 dB
a -10 dB rif. uscita nominale)
Distorsione
< 1% alla potenza di uscita nominale,
1 kHz
S/R (piatto a volume
massimo)
> 90 dB
Ingressi linea
2x
a
Relazione tecnica SISTEMA EVAC
Connettore
A 3 pin XLR, bilanciato
Sensibilità
1V
Impedenza
20 kohm
CMRR
> 25 dB (da 50 Hz a 20 KHz)
Guadagno
40 dB
Ingresso a 100 V
Connettore
A vite, non bilanciato
Sensibilità
100 V
Impedenza
330 kohm
Uscita di linea loop-through
2x
Connettore
A 3 pin XLR
Livello nominale
1V
Impedenza
Connessione diretta all'ingresso di
linea
Uscite altoparlanti
3x
Connettore
A vite, mobile
Uscita diretta
100 V, 70 V, 8 ohm
Collegamento degli amplificatori
Amplificatore Numero Tipo 1 2 3 4 5 6 7 8 PLN‐
1P1000 PLN‐
1P1000 PLN‐
1P1000 PLN‐
1P1000 PLN‐
1P1000 PLN‐
1P1000 PLN‐
1P1000 PLN‐
1P1000 Posizione Uscita A Cassa 1 Curva sud B Cassa 2 Curva sud A Cassa 3 Curva sud B Cassa 4 Curva sud A Cassa 5 Curva sud B Cassa 6 Curva sud A Cassa 7 Curva sud B Cassa 1 A Cassa 1 Curva nord B Cassa 2 Curva nord A Cassa 3 Curva nord B Cassa 4 Curva nord A Cassa 5 Curva nord B Cassa 6 Curva nord A Cassa 7 Curva nord B Cassa 1 Curva sud Curva sud Curva sud Altoparlante Curva sud Curva nord Curva nord Curva nord Curva nord Spicchio curva sud‐
distinti Spicchio curva nord‐distinti a
Relazione tecnica SISTEMA EVAC
9 10 11 12 13 14 15 4.
PLN‐
1P1000 PLN‐
1P1000 PLN‐
1P1000 PLN‐
1P1000 PLN‐
1P1000 PLN‐
1P1000 PLN‐
1P1000 Cassa 1 B Cassa 1 Distinti A Cassa 2 Distinti B Cassa 3 Distinti A Cassa 4 Distinti B Cassa 5 Distinti A Cassa 6 Distinti B Cassa 7 Distinti A Cassa 8 Distinti B Cassa 9 Distinti A Cassa 10 Distinti B Cassa 11 Distinti A Cassa 1 B Libero per monitor Distinti Distinti Distinti Distinti Distinti Distinti Distinti Spicchio curva sud‐
A distinti Spicchio curva nord‐distinti a
Relazione tecnica SISTEMA EVAC
5.
Risultati della simulazione elettroacustica
Le figure seguenti mostrano i risultati della simulazione elettroacustica relativamente alla pressione sonora
in campo diretto, calcolata nelle bande di ottava da 100 a 10.000 Hz, con i sistemi di altoparlanti pilotati alla
potenza massima continuativa e senza alcuna equalizzazione specifica. La simulazione è fatta sulle aree di
ascolto come definite.
Le mappe di suono diretto mostrano la copertura effettiva del sistema di altoparlanti, senza il contributo delle riflessioni ambientali. Tale misura è fondamentale per capire la capacità del sistema di coprire uniformemente le aree di ascolto.
Ottenere una distribuzione uniforme della pressione sonora diretta, specialmente alle alte frequenze, è molto importante, perché in questo modo è garantita anche una uniformità nella distribuzione dell’intelligibilità
del parlato.
Mappe di suono diretto
Suono diretto a 100Hz
a
Relazione tecnica SISTEMA EVAC
Suono diretto a 125Hz
Suono diretto a 250Hz
a
Relazione tecnica SISTEMA EVAC
Suono diretto a 500Hz
Suono diretto a 1000Hz
a
Relazione tecnica SISTEMA EVAC
Suono diretto a 2000Hz
Suono diretto a 4000Hz
a
Relazione tecnica SISTEMA EVAC
Suono diretto a 8000Hz
Larga banda per il parlato 200Hz-4000Hz
a
Relazione tecnica SISTEMA EVAC
Larga banda 100Hz – 10.000Hz
Dalle figure si nota come la direttività aumenta all’aumentare della frequenza. Nonostante ciò le mappe
mostrano una notevole uniformità di copertura.
Anche le variazioni più evidenti dal punto di vista cromatico si riferiscono in realtà ad attenuazioni di circa
+/-3 dB intorno ad un valore medio, che saranno notevolmente ridotte dalla riverberazione naturale della
sala.
a
Relazione tecnica SISTEMA EVAC
Allineamento temporale
La figura seguente mostra l’avanzamento nel tempo delle onde sonore emesse dalle diverse sorgenti correttamente allineati temporalmente:
Come si vede le onde sonore si propagano in modo regolare lungo l’area di ascolto.
6.
Simulazione Elettroacustica -Conclusioni
Il sistema risulta definito nei componenti e nei parametri elettroacustici fondamentali. Le scelte di progetto
relative ai sistemi di altoparlanti sono stati inserite nel software di simulazione e quindi elaborate per ottenere le indicazioni relative alle prestazioni.
La visualizzazione grafica dei risultati ottenibili conferma che il progetto del sistema elettroacustico, così
come sviluppato, realizza gli obiettivi preposti di:
Finalizzare una soluzione rispondente alle esigenze del cliente.
Ottenere una copertura acustica efficace e sufficientemente uniforme per lo scopo d’uso dell’ambiente.
Garantire una dinamica audio di sistema elevata, che consenta quindi un grande margine di “headroom”.
Ottenere una riposta in frequenza effettiva di sistema in linea con la destinazione d’uso.
Garantire un’intelligibilità ed una chiarezza ottima del suono riprodotto.
I risultati esposti sono, come facilmente intuibile, legati alla combinazione tra apparecchiature, alla loro disposizione nell’ambiente ed all’ambiente stesso, quindi ogni variazione di uno di questi elementi comporta
una variazione dei risultati e richiede una rielaborazione dei calcoli.
a
Relazione tecnica SISTEMA EVAC
Fermo restando il livello qualitativo che scaturisce dai dati di progetto, il risultato finale potrà essere comunque ulteriormente affinato attraverso una corretta e puntuale messa a punto del sistema in fase di installazione.
a
Relazione tecnica SISTEMA EVAC
7.
Architettura del sistema EVAC
Il presente documento è stato redatto per illustrare il progetto di Diffusione Sonora per l’Evacuazione, sulla
base dei documenti tecnici / piantine ricevute.
Tutti gli elementi del sistema sono dotati di CPD e rispondenti alle normative di prodotto EN54.
Il sistema proposto è Praesideo, completamente digitale e Certificato EN54-16.
Il progetto è stato sviluppato per gestire le varie zone dello stadio considerando la possibilità di poter ampliare il sistema in fasi successive per potger essere facilmente implementato nelle fasi di cantiere.
Il sistema è completamente scalabile e pensato per future espansioni.
Il sistema audio per la comunicazione al pubblico (PA) e l’evacuazione sonora (EVAC) Praesideo si basa
su un’architettura interamente digitale a 28 canali audio simultanei per 28 comunicazioni contemporanee
verso varie zone o uscite del sistema, i segnali audio e i dati processati sono condivisi tra i vari elementi del
sistema tramite una struttura di rete in Fibra Ottica. Il trasporto dei segnali audio all'interno del sistema avverrà in formato digitale, ad eccezione della linea a 100V che collega gli altoparlanti agli amplificatori di potenza. Il sistema potrà essere utilizzato con o senza PC collegato al controller di rete che è l’unità centrale
del sistema. Il controller di rete sarà basato su tecnologia Web. Gli elementi del sistema verranno connessi
in base al principio daisy chain con struttura anulare. L'interconnessione tra le unità di sistema avverrà per
mezzo di cavi in fibra ottica in plastica o vetro. Il controller di rete disporrà di interfacce Ethernet, RS232 e
contatti logici. Il cablaggio del sistema con struttura anulare assicurerà il funzionamento in continuo del sistema anche in presenza di una singola interruzione su uno dei cavi di sistema.
Il sistema audio Praesideo sarà distribuito su 4 armadi Rack in 4 punti della struttura, interconnessi tra loro
tramite Fibra Ottica in vetro Multimodale 50/125 µm, formando un unico macrosistema. Apparati periferici
come le consolles microfoniche saranno collegate al sistema tramite cavo CAT 5 FTP per garantire la
massima flessibilità in fase di installazione del sistema (distanza massima di mt 1000).
Tutti i dispositivi sono provvisti di contatti in ingresso e uscita configurabili. Tutti gli ingressi e le uscite audio
intregrano funzioni di elaborazione audio. L'elaborazione audio avverrà in forma digitale tramite DSP. L'intuitiva interfaccia utente di elaborazione audio potrà essere utilizzata per regolare i vari parametri del processore per i vari ingressi ed uscite audio.
L'utilizzo del sistema sarà semplice ed intuitivo, alla portata di tutti. Il sistema offrirà gli strumenti per fornire
indicazioni personalizzate per i pulsanti di selezione di tutte le postazioni annunci.
Diversi livelli di autorizzazione dovranno consentire agli utilizzatori del sistema diversi gradi di gestione/supervisione.
Gli armadi rack posizionati nei 4 locali tecnici adibiti, dovranno essere interconnesi con Fibra Ottica multimodale resistente al fuoco (armata) o comunque protetta con compartimentazione REI adeguata.
a
Relazione tecnica SISTEMA EVAC
Ogni armadio sarà munito di amplificatori di potenza.
All’interno di ogni armadio rack verrà installato uno o più soccorritori caricabatterie certificato EN54-4, quindi muniti di CPD, che munito di batterie sigillate garantiranno un’autonomia di 4 ore in standby e 30 minuti
di emissione del messaggio EVAC in assenza di rete 220V.
Tutti i diffusori che verranno installati dovranno essere Certificati EN54-24 e muniti di CPD.
8.
Componenti principali del sistema
PRS-NCO3 - Controllore di rete Network Controller rel. 4.xx per sistemi
PRAESIDEO e PRAESIDEO BASIC. Dispone di 4 ingressi audio (2
Mic/Linea + 2 linea), 8 contatti di ingresso liberamente programmabili, 4 uscite audio XLR + cinch, 5 contatti di uscita, display di stato 2 righe x 16 caratteri, interfaccia RS 232 e TCP/IP. Certificato secondo la norma EN 54-
16. Occupa 2 unità rack. É in grado di gestire un massimo di 63 nodi di sistema ed occupa 3 nodi di sistema. Certificato secondo la norma EN 60849 ed EN 54-16. 0560-CPD-10219002/AA/04
PRS-CSI - Interfaccia Praesideo per Stazione di Chiamata PRS-CSR o PRS-CSRK.
Permette il collegamento di una Stazione di Chiamata tramite cavo CAT5 ftp (fino a
1000m). Comprende 2 contatti di ingresso e una presa di alimentazione ausiliaria. Occupa 1 nodo di sistema.
PRS-CSR - Stazione di chiamata remota Praesideo, collegamento con cavo CAT5 ftp
(fino a 1000m), microfono electret a stelo flessibile, DSP a bordo, altoparlante monitor
incorporato, filtro vocale, presa per collegamento headset; necessita di una interfaccia
Praesideo PRS-CSI. Non occupa un nodo di sistema.
LBB4432/00 - Tastiera di estensione 8 tasti per stazioni di chiamata LBB4430/00 e
PRS-CSR; 8 LED di stato a 2 colori, vani porta etichette. E' possibile collegare fino a
16 tastiere per ogni stazione di chiamata. Non occupa nodi di sistema.
a
Relazione tecnica SISTEMA EVAC
PRS-48CH12 - Carica batterie EN54-4 per sistemi Praesideo. Concepiti per i sistemi per la comunicazione al pubblico e per l'emergenza, per garantire che le batterie di sistema siano sempre cariche. L'unità è montabile a rack, caricabatterie piombo acido e fornisce contemporaneamente24 V o 48 V per i componenti di sistema che utilizzano esclusivamente 24 V o 48 V. Questi caricabatterie sono interamente conformi e certificati secondo lo
standardEN 54 4. I caricabatterie sono dispositivi intelligenti, di qualità superiore, controllati tramite microprocessore.
LH1-UC30E
Altoparlante a tromba musicale rettangolare in ABS a due vie, colore grigio chiaro, potenza nom. 30 W selezionabile,
protezione contro acqua e polvere IP 65, risposta in frequenza 125Hz - 20kHz, 112dB SPLmax@1kHz / 97dB SPL1.1.
Staffa di montaggio in dotazione. Ingressi 70V e 100V. EVAC. Certificato EN54-24. 1438/CPD/0252
LC1-UM12E8
Altoparlante modulare da incasso 12 W 100V-70V, cono 6", elevata qualità audio, colore bianco con griglia circolare in
metallo, potenza selezionabile 12-6-3-1,5W, SPL a 12W/1W 100dB/89dB, risposta in frequenza 50Hz-20kHz, necessita di accessorio di montaggio LC1-xxx in funzione del tipo di installazione. Predisposizione per alloggiamento schede di
sorveglianza linea e rilevamento tono pilota. Foro di montaggio: 190 mm. Morsetto ceramico con fusibile, EVAC. Certificato EN 54-24 quando installato con copertura antifiamma LC1-MFD. 1438/CPD/0194
a
Relazione tecnica SISTEMA EVAC
LBC 3018/01
Altoparlante a doppio cono da 6", potenza selezionabile 6-3-1.5-0.75 W, in custodia metallica montabile a profilo o a
sbalzo ,ampio angolo di dispersione, protezione integrata, 102dB SPLmax@1kHz / 94dB SPL1.1, banda passante
150Hz-20kHz,
a
Relazione tecnica SISTEMA EVAC
Project Information
Title:
STADIO di UDINE
Notes:
Simulazione acustica in 2D del corridoio di smistamento al livello accessi con l'esclusione dei locali e toilette. Area presente in Curva
Nord.
La presente simulazione è valida anche per gli ambienti presenti in
Curva Sud e Distinti.
In assenza di valori ambientali inerenti il tempo di riverbero e il rumore di fondo, sono stati inseriti i seguenti dati:
Rumore di fondo= 75dB
Tempo di riverbero= 1,5 secondi
Temperature:
20,0°C
Pressure:
Standard (1010,0 hPa)
Humidity:
Standard (60%)
Mapping:
Total SPL (A-Weighted), Broadband
Input Signal Type:
Program (IEC 60268)
Calculation Accuracy: Fast Approximation
Sound Sources Summary
Amount
Type
26
LC1-UM12E8 (Bosch)
a
Relazione tecnica SISTEMA EVAC
Layout Overview
a
Relazione tecnica SISTEMA EVAC
Room: Corridoio Curva Nord
Label:
Corridoio Curva Nord
Room Height:
6,70 m
Ear Height:
1,70 m
Network Voltage:
100 V
Power Consumption:
312W
Sound Sources Summary
Amount
Type
26
LC1-UM12E8 (Bosch)
a
Relazione tecnica SISTEMA EVAC
Room Layout
Vertex Nr. X [m]
Y [m]
1
0,04
-0,39
2
6,84
-0,43
3
6,83
1,33
4
15,47
1,34
5
15,53
5,07
6
6,79
5,12
7
6,85
21,43
8
15,48
21,45
9
15,52
25,54
10
6,98
25,52
11
6,97
40,98
12
15,42
40,94
13
15,41
45,13
14
6,95
45,09
15
6,94
59,92
16
15,61
59,87
17
15,56
64,00
18
14,33
64,04
19
14,51
68,56
20
14,77
70,86
21
15,18
73,08
22
15,83
75,28
23
16,83
77,33
24
17,87
79,31
25
19,05
80,87
26
19,71
80,26
27
22,11
83,47
28
21,28
84,10
29
21,70
84,73
30
10,85
95,49
31
5,41
87,70
32
12,92
83,46
33
10,94
79,49
34
9,31
75,17
35
-6,83
79,64
36
-7,25
78,69
a
Relazione tecnica SISTEMA EVAC
37
-8,01
75,57
38
-8,53
72,22
39
-8,77
68,93
40
-8,78
65,64
41
-0,11
65,66
42
-0,03
56,88
43
-8,84
56,90
44
-8,91
45,53
45
-0,11
45,46
46
-0,03
16,65
47
-8,92
16,70
48
-8,90
5,18
49
-0,03
5,20
Reverberation Time
Frequency Band
Reverberation Time (Manual)
125
1,80 s
250
1,50 s
500
1,50 s
1000
1,50 s
2000
1,50 s
4000
1,26 s
8000
1,02 s
Sound Sources
Nr. Mounting Type
X [m] Y [m] Z [m] Hor [°] Ver [°] Tap Settings
1
Ceiling
LC1-UM12E8 13,05 89,96 6,70
0,0
-90,0
12W (100V 12W)
2
Ceiling
LC1-UM12E8 10,42 86,21 6,70
0,0
-90,0
12W (100V 12W)
3
Ceiling
LC1-UM12E8 16,80 83,58 6,70
0,0
-90,0
12W (100V 12W)
4
Ceiling
LC1-UM12E8 13,48 77,21 6,70
0,0
-90,0
12W (100V 12W)
5
Ceiling
LC1-UM12E8 -3,01
74,84 6,70
0,0
-90,0
12W (100V 12W)
6
Ceiling
LC1-UM12E8 3,42
72,21 6,70
0,0
-90,0
12W (100V 12W)
7
Ceiling
LC1-UM12E8 10,82 70,38 6,70
0,0
-90,0
12W (100V 12W)
8
Ceiling
LC1-UM12E8 3,42
65,21 6,70
0,0
-90,0
12W (100V 12W)
9
Ceiling
LC1-UM12E8 10,82 63,38 6,70
0,0
-90,0
12W (100V 12W)
10
Ceiling
LC1-UM12E8 3,42
58,20 6,70
0,0
-90,0
12W (100V 12W)
11
Ceiling
LC1-UM12E8 -4,31
48,07 6,70
0,0
-90,0
12W (100V 12W)
12
Ceiling
LC1-UM12E8 3,42
51,20 6,70
0,0
-90,0
12W (100V 12W)
a
Relazione tecnica SISTEMA EVAC
13
Ceiling
LC1-UM12E8 3,42
44,20 6,70
0,0
-90,0
12W (100V 12W)
14
Ceiling
LC1-UM12E8 10,60 43,13 6,70
0,0
-90,0
12W (100V 12W)
15
Ceiling
LC1-UM12E8 3,42
37,20 6,70
0,0
-90,0
12W (100V 12W)
16
Ceiling
LC1-UM12E8 3,42
30,20 6,70
0,0
-90,0
12W (100V 12W)
17
Ceiling
LC1-UM12E8 3,42
23,19 6,70
0,0
-90,0
12W (100V 12W)
18
Ceiling
LC1-UM12E8 10,42 23,32 6,70
0,0
-90,0
12W (100V 12W)
19
Ceiling
LC1-UM12E8 -4,21
13,99 6,70
0,0
-90,0
12W (100V 12W)
20
Ceiling
LC1-UM12E8 3,42
16,19 6,70
0,0
-90,0
12W (100V 12W)
21
Ceiling
LC1-UM12E8 -4,27
8,43
6,70
0,0
-90,0
12W (100V 12W)
22
Ceiling
LC1-UM12E8 3,42
9,19
6,70
0,0
-90,0
12W (100V 12W)
23
Ceiling
LC1-UM12E8 3,42
2,19
6,70
0,0
-90,0
12W (100V 12W)
24
Ceiling
LC1-UM12E8 10,24 3,00
6,70
0,0
-90,0
12W (100V 12W)
25
Ceiling
LC1-UM12E8 -4,33
53,85 6,70
0,0
-90,0
12W (100V 12W)
26
Ceiling
LC1-UM12E8 -3,66
69,39 6,70
0,0
-90,0
12W (100V 12W)
Distribution
Average:
92,7 dB ±0,2
Average - Std. Dev.:
92,9 dB
Average + Std. Dev.: 92,5 dB
Data Points:
6812
a
Relazione tecnica SISTEMA EVAC
Project Information
Title:
STADIO di UDINE
Notes:
Simulazione acustica in 2D del corridoio di smistamento al livello accessi con l'esclusione dei locali e toilette. Area presente in Curva
Nord.
La presente simulazione è valida anche per gli ambienti presenti in
Curva Sud e Distinti.
In assenza di valori ambientali inerenti il tempo di riverbero e il rumore di fondo, sono stati inseriti i seguenti dati:
Rumore di fondo= 75dB
Tempo di riverbero= 1,5 secondi
Temperature:
20,0°C
Pressure:
Standard (1010,0 hPa)
Humidity:
Standard (60%)
Mapping:
STI, Broadband
Input Signal Type:
Program (IEC 60268)
Calculation Accuracy: Fast Approximation
Sound Sources Summary
Amount
Type
26
LC1-UM12E8 (Bosch)
a
Relazione tecnica SISTEMA EVAC
Layout Overview
a
Relazione tecnica SISTEMA EVAC
Room: Corridoio Curva Nord
Label:
Corridoio Curva Nord
Room Height:
6,70 m
Ear Height:
1,70 m
Network Voltage:
100 V
Power Consumption:
312W
Sound Sources Summary
Amount
Type
26
LC1-UM12E8 (Bosch)
a
Relazione tecnica SISTEMA EVAC
Room Layout
Vertex Nr. X [m]
Y [m]
1
0,04
-0,39
2
6,84
-0,43
3
6,83
1,33
4
15,47
1,34
5
15,53
5,07
6
6,79
5,12
7
6,85
21,43
8
15,48
21,45
9
15,52
25,54
10
6,98
25,52
11
6,97
40,98
12
15,42
40,94
13
15,41
45,13
14
6,95
45,09
15
6,94
59,92
16
15,61
59,87
17
15,56
64,00
18
14,33
64,04
19
14,51
68,56
20
14,77
70,86
21
15,18
73,08
22
15,83
75,28
23
16,83
77,33
24
17,87
79,31
25
19,05
80,87
26
19,71
80,26
27
22,11
83,47
28
21,28
84,10
29
21,70
84,73
30
10,85
95,49
31
5,41
87,70
32
12,92
83,46
33
10,94
79,49
34
9,31
75,17
35
-6,83
79,64
36
-7,25
78,69
a
Relazione tecnica SISTEMA EVAC
37
-8,01
75,57
38
-8,53
72,22
39
-8,77
68,93
40
-8,78
65,64
41
-0,11
65,66
42
-0,03
56,88
43
-8,84
56,90
44
-8,91
45,53
45
-0,11
45,46
46
-0,03
16,65
47
-8,92
16,70
48
-8,90
5,18
49
-0,03
5,20
Reverberation Time
Frequency Band
Reverberation Time (Manual)
125
1,80 s
250
1,50 s
500
1,50 s
1000
1,50 s
2000
1,50 s
4000
1,26 s
8000
1,02 s
Sound Sources
Nr. Mounting Type
X [m] Y [m] Z [m] Hor [°] Ver [°] Tap Settings
1
Ceiling
LC1-UM12E8 13,05 89,96 6,70
0,0
-90,0
12W (100V 12W)
2
Ceiling
LC1-UM12E8 10,42 86,21 6,70
0,0
-90,0
12W (100V 12W)
3
Ceiling
LC1-UM12E8 16,80 83,58 6,70
0,0
-90,0
12W (100V 12W)
4
Ceiling
LC1-UM12E8 13,48 77,21 6,70
0,0
-90,0
12W (100V 12W)
5
Ceiling
LC1-UM12E8 -3,01
74,84 6,70
0,0
-90,0
12W (100V 12W)
6
Ceiling
LC1-UM12E8 3,42
72,21 6,70
0,0
-90,0
12W (100V 12W)
7
Ceiling
LC1-UM12E8 10,82 70,38 6,70
0,0
-90,0
12W (100V 12W)
8
Ceiling
LC1-UM12E8 3,42
65,21 6,70
0,0
-90,0
12W (100V 12W)
9
Ceiling
LC1-UM12E8 10,82 63,38 6,70
0,0
-90,0
12W (100V 12W)
10
Ceiling
LC1-UM12E8 3,42
58,20 6,70
0,0
-90,0
12W (100V 12W)
11
Ceiling
LC1-UM12E8 -4,31
48,07 6,70
0,0
-90,0
12W (100V 12W)
12
Ceiling
LC1-UM12E8 3,42
51,20 6,70
0,0
-90,0
12W (100V 12W)
a
Relazione tecnica SISTEMA EVAC
13
Ceiling
LC1-UM12E8 3,42
44,20 6,70
0,0
-90,0
12W (100V 12W)
14
Ceiling
LC1-UM12E8 10,60 43,13 6,70
0,0
-90,0
12W (100V 12W)
15
Ceiling
LC1-UM12E8 3,42
37,20 6,70
0,0
-90,0
12W (100V 12W)
16
Ceiling
LC1-UM12E8 3,42
30,20 6,70
0,0
-90,0
12W (100V 12W)
17
Ceiling
LC1-UM12E8 3,42
23,19 6,70
0,0
-90,0
12W (100V 12W)
18
Ceiling
LC1-UM12E8 10,42 23,32 6,70
0,0
-90,0
12W (100V 12W)
19
Ceiling
LC1-UM12E8 -4,21
13,99 6,70
0,0
-90,0
12W (100V 12W)
20
Ceiling
LC1-UM12E8 3,42
16,19 6,70
0,0
-90,0
12W (100V 12W)
21
Ceiling
LC1-UM12E8 -4,27
8,43
6,70
0,0
-90,0
12W (100V 12W)
22
Ceiling
LC1-UM12E8 3,42
9,19
6,70
0,0
-90,0
12W (100V 12W)
23
Ceiling
LC1-UM12E8 3,42
2,19
6,70
0,0
-90,0
12W (100V 12W)
24
Ceiling
LC1-UM12E8 10,24 3,00
6,70
0,0
-90,0
12W (100V 12W)
25
Ceiling
LC1-UM12E8 -4,33
53,85 6,70
0,0
-90,0
12W (100V 12W)
26
Ceiling
LC1-UM12E8 -3,66
69,39 6,70
0,0
-90,0
12W (100V 12W)
Distribution
Average:
0,55 ±0,01
Average - Std. Dev.:
0,56
Average + Std. Dev.: 0,53
Data Points:
6812
TABELLA SPEAKERS & IMPEDENZE
PROJECT NAME
DIFFUSORI
Praesideo
Praesideo Basic BAM
Plena VAS
Plena VAS
SCHEDE EOL
LBB4443/00
POTENZA
CANALE / AMPLIFICATORE
SCHEDE EOL
PLN-1EOL
POTENZA
STADIO FRIULI
NUMERO
LINEA
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
AREA
CURVA NORD
CURVA NORD
CURVA NORD
DISTINTI - EST
DISTINTI - EST
DISTINTI - EST
CURVA SUD
CURVA SUD
CURVA SUD
CURVA NORD
CURVA NORD
CURVA NORD
CURVA NORD
CURVA NORD
CURVA NORD
CURVA NORD
CURVA NORD
DISTINTI - EST
DISTINTI - EST
DISTINTI - EST
DISTINTI - EST
DISTINTI - EST
DISTINTI - EST
DISTINTI - EST
DISTINTI - EST
DISTINTI - EST
DISTINTI - EST
DISTINTI - EST
DISTINTI - EST
CURVA SUD
CURVA SUD
CURVA SUD
CURVA SUD
CURVA SUD
CURVA SUD
CURVA SUD
CURVA SUD
NOME
ZONA
PERIMETRO ESTERNO
CORRIDOIO E RISTORI
LOCALE PRIMO SOCCORSO
PERIMETRO ESTERNO
CORRIDOIO E RISTORI
LOCALE PRIMO SOCCORSO
PERIMETRO ESTERNO
CORRIDOIO E RISTORI
LOCALE PRIMO SOCCORSO
TRIBUNA NORD. SPK 1
TRIBUNA NORD. SPK 2
TRIBUNA NORD. SPK 3
TRIBUNA NORD. SPK 4
TRIBUNA NORD. SPK 5
TRIBUNA NORD. SPK 6
TRIBUNA NORD. SPK 7
TRIBUNA NORD. SPK 8
TRIBUNA DISTINTI EST SPK 1
TRIBUNA DISTINTI EST SPK 2
TRIBUNA DISTINTI EST SPK 3
TRIBUNA DISTINTI EST SPK 4
TRIBUNA DISTINTI EST SPK 5
TRIBUNA DISTINTI EST SPK 6
TRIBUNA DISTINTI EST SPK 7
TRIBUNA DISTINTI EST SPK 8
TRIBUNA DISTINTI EST SPK 9
TRIBUNA DISTINTI EST SPK 10
TRIBUNA DISTINTI EST SPK 11
TRIBUNA DISTINTI EST SPK 12
TRIBUNA SUD. SPK 1
TRIBUNA SUD. SPK 2
TRIBUNA SUD. SPK 3
TRIBUNA SUD. SPK 4
TRIBUNA SUD. SPK 5
TRIBUNA SUD. SPK 6
TRIBUNA SUD. SPK 7
TRIBUNA SUD. SPK 8
QUOTA
Mt
campo
Accessi
Accessi
campo
Accessi
Accessi
campo
Accessi
Accessi
Copertura
Copertura
Copertura
Copertura
Copertura
Copertura
Copertura
Copertura
Copertura
Copertura
Copertura
Copertura
Copertura
Copertura
Copertura
Copertura
Copertura
Copertura
Copertura
Copertura
Copertura
Copertura
Copertura
Copertura
Copertura
Copertura
Copertura
Copertura
NOME
LINEA
CN-L1 A+B
CN-L2 A+B
CN-L3 A+B
DE-L4 A+B
DE-L5 A+B
DE-L6 A+B
CS-L7 A+B
CS-L8 A+B
CS-L9 A+B
TRN-L1
TRN-L2
TRN-L3
TRN-L4
TRN-L5
TRN-L6
TRN-L7
TRN-L8
TRDIS-L1
TRDIS-L2
TRDIS-L3
TRDIS-L4
TRDIS-L5
TRDIS-L6
TRDIS-L7
TRDIS-L8
TRDIS-L9
TRDIS-L10
TRDIS-L11
TRDIS-L12
TRS-L1
TRS-L2
TRS-L3
TRS-L4
TRS-L5
TRS-L6
TRS-L7
TRS-L8
Q.tà
LH1-UC30E
LC1-UM12E8
LBC3018/01
EVF1122/96PI
Watt
30
7
Watt
12
Watt
6
Watt
500
26
20
4
28
15
3
27
19
5
7
7
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
21
81
66
28
LH1-UC30E
LC1-UM12E8
LBC3018/01
EVF1122/96PI
POTENZA
LINEA
Watt
210
432
24
210
426
18
210
438
30
500
500
500
500
500
500
500
500
500
500
500
500
500
500
500
500
500
500
500
500
500
500
500
500
500
500
500
500
#NOME?
POTENZA
LINEA
IMPEDENZA
RISULTANTE
47,6
23,1
416,7
47,6
23,5
555,6
47,6
22,8
333,3
20,0
20,0
20,0
20,0
20,0
20,0
20,0
20,0
20,0
20,0
20,0
20,0
20,0
20,0
20,0
20,0
20,0
20,0
20,0
20,0
20,0
20,0
20,0
20,0
20,0
20,0
20,0
20,0
Ω
Ω
Ω
Ω
Ω
Ω
Ω
Ω
Ω
Ω
Ω
Ω
Ω
Ω
Ω
Ω
Ω
Ω
Ω
Ω
Ω
Ω
Ω
Ω
Ω
Ω
Ω
Ω
Ω
Ω
Ω
Ω
Ω
Ω
Ω
Ω
Ω
+/-10%
+/-10%
+/-10%
+/-10%
+/-10%
+/-10%
+/-10%
+/-10%
+/-10%
+/-10%
+/-10%
+/-10%
+/-10%
+/-10%
+/-10%
+/-10%
+/-10%
+/-10%
+/-10%
+/-10%
+/-10%
+/-10%
+/-10%
+/-10%
+/-10%
+/-10%
+/-10%
+/-10%
+/-10%
+/-10%
+/-10%
+/-10%
+/-10%
+/-10%
+/-10%
+/-10%
+/-10%
IMPEDENZA
RISULTANTE
2
2
2
2
2
2
2
2
2
18
SCHEDE EOL
LBB4443/00
8B60
4B125
60 W
125 W 250 W 500 W
1
1
1
1
1
1
1
1
1
2B250
1B500
9
120
240
480
1000
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
28
SCHEDE EOL
PLN-1EOL
28